L'incontro del 17 ottobre sul concorso dirigenti scolastici
Il giorno 17-10-2002 si è svolto, in seguito a convocazione da parte dell’Amministrazione, un incontro presso il Miur con all’ordine del giorno il bando di concorso per Dirigenti Scolastici.
Il giorno 17-10-2002 si è svolto, in seguito a convocazione da parte dell’Amministrazione, un incontro presso il Miur con all’ordine del giorno il bando di concorso per Dirigenti Scolastici.
L’Amministrazione, dopo aver comunicato che il DPR di autorizzazione del concorso riservato non è ancora stato firmato dal Presidente della Repubblica per fatti meramente tecnici, ha comunque informato le Organizzazioni Sindacali presenti che il MIUR sta predisponendo gli atti che consentono l’indizione del bando di concorso riservato in tempi rapidi.
L’Amministrazione ha informato, inoltre, che i posti a concorso sono 1500 e che nel bando si troverà il modo di fare riferimento al successivo concorso ordinario.
1-Requisiti di partecipazione e procedura del concorso riservato ai triennaisti
I termini della proposta presentata il 17 ottobre dal MIUR alle Organizzazioni Sindacali non sono sostanzialmente diversi da quelli a suo tempo discussii.
Se ne richiamano di seguito i punti essenziali evidenziando le novità:
a) rispetto ai requisiti, viene ribadito che per la partecipazione al concorso sono necessari: un servizio effettivamente prestato per sette anni nei vari settori fermativi o negli istituti educativi e l’aver ricoperto per almeno un triennio le funzioni di preside incaricato o di vice rettore o di vicedirettrice. I candidati devono essere in possesso di laurea o titolo equiparato (e quindi anche del diploma ISEF, di Conservatorio con annesso diploma superiore, Accademia, di ISIA).
b) per quanto riguarda la procedura concorsuale – che è a livello regionale - , l’articolazione prevista è la seguente:
- esame di ammissione, che consiste in una prova colloquio della durata di circa 45 minuti (è un elemento che non compare nei testi precedenti) su 7 tematiche (ruolo del dirigente scolastico, organizzazione della scuola, autonomia scolastica; coordinamento delle risorse e gestione dei conflitti, efficienza, efficacia e qualità del servizio, obiettivi formativi e criteri di verifica, domanda formativa e sviluppo della scuola) rispetto alle quali il candidato dovrà dimostrare la necessaria padronanza. . La prova – che consisterà in una discussione ed analisi di situazioni riferite all’esperienza del candidato, sulla base di 3 proposte dallo stesso presentate - dovrà accertare anche capacità professionali per la gestione dei processi di trasformazione e innovazione. Per il superamento del colloqui bisogna conseguire una valutazione di almeno 14/20;
- valutazione dei titoli (per chi ha superato la prova del colloquio) culturali e dei titoli di servizio e professionali: per i primi il punteggio massimo è fissato in 7/20; per i secondi di 13/20;
- graduatorie degli ammessi al periodi di formazione: vanno compilate tenendo conto del voto del colloquio e del punteggio dei titoli
- periodo di formazione: si articola in 160 ore con modalità che consentano l’espletamento del servizio;
- esame finale che è strutturato in una prova scritta (sulle tematiche approfondite durante il corso di formazione) e una orale (su un progetto riguardante i profili dell’autonomia e legato alle proprie esperienze; su 3 quesiti relativi agli aspetti organizzativo-gestionali, al’analisi del contesto e alla progettazione formativa; su temi di natura giuridica e finanziaria affondati nel corso). La prova orale dovrà accertare anche la conoscenza della lingua inglese, con prevalente riferimento alla pratica informatica, e delle problematiche e delle potenzialità organizzative connesse all’uso degli strumenti informatici. L’esame si ritiene superato se si consegue con le due prove – per le quali è previsto un voto unico – un punteggio complessivo non inferiore ai 42/60;
- graduatorie finali: si compilano per ciascun settore formativo sommando voto dell’esame finale e punteggio conseguito nelle graduatorie di merito;
- assunzione in servizio
2-La CGIL Scuola in merito alle varie questioni ha avanzato le seguenti osservazioni e proposte.
a) determinazione dei posti.
Essi devono scaturire da un calcolo oggettivo, proiettato sul triennio concorsuale, previsto dalle norme in vigore su tutto il territorio nazionale.
Da questo ammontare occorre ricavare il 50% da riservare ai Presidi Incaricati con tre anni di incarico. Una determinazione arbitraria, non fondata sui meccanismi oggettivi della legge, risponde a logiche di risparmio ma non è tutelante dei diritti del personale incaricato e docente. La misura di 1500 è dettata da una scelta politico-contabile più che da una scelta rispettosa dell’oggettività dei meccanismi normativi.
b) svolgimento del concorso riservato ai triennalisti:
- lo svolgimento delle prove deve essere tale da consistere in una ricognizione delle competenze acquisite, per cui le prove di ammissione al corso e la prova finale devono essere unitarie e valutate come positive con la sufficienza.
- occorre evitare la creazione di personale che supera il concorso ma rimane senza posto. Ciò si potrebbe verificare in alcune Regioni dove i posti sono in numero inferiore al numero dei Presidi Incaricati. Il meccanismo di compensazione previsto e raccomandato anche da un ordine del giorno della Camera del 19 dicembre 2001 potrebbe risolvere la questione. La compensazione, peraltro, non costringerebbe il personale a far domanda in altre Regioni dove poi dovrebbe seguire il corso di formazione con disagio e poco profitto. La riservatezza del concorso, inoltre, dovrebbe consentire di sganciare il meccanismo di partecipazione al corso di formazione del solo 10% in più rispetto ai posti a concorso affinché tutti i triennalisti della Regione possano essere ammessi al corso: i corsisti in esubero potrebbero così poi essere nominati in coda alle delle altre Regioni. Non può essre considerato un ostacolo il fatto che le commissioni sono differenti Regione per Regione, dal momento che il bando e le sue modalità sono nazionali.
c) concorso ordinario.
Il bando del solo concorso riservato, seppur doveroso e da svolgere in tempi anticipati e modalità semplificate in modo che i triennalisti siano preposti alle scuole da Dirigenti il 1 settembre 2003, non può esaurire la necessità di copertura dell’intera platea dei posti disponibili. Peraltro, la copertura di solo il 50% dei posti lascerà al caso se una scuola potrà essere diretta o meno da un Dirigente stabile e qualificato. Inoltre, saranno deluse le attese dei Presidi incaricati non triennalisti e dei docenti che aspirano al ruolo dirigenziale. Per questo non sono da ritenersi sufficienti generici impegni politici –destinati ad essere disattesi e comunque esposti alle contingenze e alle volontà politiche – ma sono necessarie clausole precise nel bando che prevedano tempi e numero di posti per il concorso ordinario che deve seguire quello riservato. Da ultimo vi è da considerare che un concorso non completo rischia di far rimanere aperta la questione dell'istituto degli incarichi di presidenza che dovrebbe essere superato dopo l'espletamento del primo bando.
Roma, 17 ottobre 2002