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L'intervento del Ministro Fioroni al CNPI

Un intervento sobrio ed essenziale che non ha deluso le attese del CNPI. La delegazione FLC Cgil –CIDI apprezza le linee d’azione che il Ministro ha dichiarato di voler seguire.

21/07/2006
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L'intervento di ieri del Ministro Fioroni al CNPI, pur rientrando nella prassi seguita anche dai suoi predecessori di illustrare all'Organo Collegiale le linee dell'azione di governo del sistema scolastico, era molto atteso.

La fase attuale, così densa di problemi, è infatti quella in cui comincia a prendere corpo – la definizione è dello stesso Ministro - la “ strategia del cacciavite”.
C'era inoltre da capire quale idea avesse il ministro dei rapporti tra l'Amministrazione e il Consiglio e del ruolo del Consiglio stesso, questione che in passato è stata spesso fonte di tensioni.
Le aspettative non sono andate deluse. Con un intervento sobrio ed essenziale Fioroni ha esposto le sue idee, riprendendo poi in una breve replica le sollecitazioni scaturite dagli interventi dei consiglieri.
Questi i punti toccati dal Ministro:

FUNZIONI DEL CNPI
Ha spiegato che la sua scelta di rinunciare a contornarsi di collaboratori è legata all'idea che il Consiglio Nazionale possa e debba svolgere, è proprio questo il suo mandato istituzionale, un ruolo di consulenza, proposta e collaborazione, manifestando l'intenzione di avvalersene in modo sistematico.

ESAME DI STATO
Ha dichiarato che su questa materia è necessario invertire la tendenza ripristinando la serietà dell'esame.
La composizione delle commissioni dovrà, perciò, vedere la presenza di almeno la metà di commissari esterni, il ruolo del presidente dovrà essere effettivo e non di tipo notarile, prevedendo un presidente per ciascuna commissione.
Ha dichiarato anche di voler intervenire per superare il fenomeno, molto diffuso in alcune scuole private, degli studenti tanto “bravi” al 1° quadrimestre del quarto anno da poter sostenere l'esame in quello stesso anno scolastico.
Ha annunciato la presentazione di un Disegno di Legge per l'8 agosto in modo da dare il tempo al Parlamento di concludere l'iter legislativo entro l'anno. Si è comunque riservato, qualora i tempi fossero più lunghi, di intervenire con altri strumenti affinché sia comunque garantito che il prossimo anno scolastico si concluda con esami regolati dalle nuove norme.
Ha anche manifestato l'intenzione di concordare con il Ministro dell'Università diverse modalita di accesso agli studi universitari che tengano conto del curricolo dello studente e del risultato conseguito agli esami di stato, instaurando forme di collaborazione reciproche e continuita tra scuola superiore e università.

VALORIZZAZIONE DELLE ECCELLENZE
Intende andare oltre la dichiarazione di una scuola che deve essere inclusiva: si tratta di incentivare le eccellenze, superando il sistema delle borse di studio, mirando invece all'individuazione di strumenti spendibili nel prosieguo degli studi, anche universitari e nelle fasi di specializzazione.

INNALZAMENTO DELL'OBBLIGO SCOLASTICO
Ha dichiarato che l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 16 anni è uno degli obiettivi da raggiungere in coerenza con il programma elettorale dell'Unione.
Per realizzarlo ha escluso la strada del disegno di legge, perché ritenuto percorso lungo e accidentato, riproponendosi di utilizzare strumenti di più rapida attuazione.
Ha sottolineato che il biennio d'obbligo dopo la scuola media dovrà avere carattere unitario, dovrà essere assolto nell'istruzione e in essa saranno compresi gli Istituti Professionali, che restano quindi allo Stato.
Ha dichiarato di volersi adoperare perché le scuole, a partire dal biennio, diventino luoghi accoglienti nei quali i ragazzi non si sentano tanto “obbligati” ad andare, quanto “interessati” a frequentare, percependo l'utilità e la significatività del tempo passato a scuola.

RISORSE E BILANCIO DEL MPI
Ha sottolineato la necessità di sostenere l'autonomia delle scuole . Per far questo ritiene indispensabile che al MPI siano assegnate risorse certe ed adeguate da assegnare alle scuole con procedure semplificate. Anche gli strumenti di gestione del bilancio dovranno essere semplificati e snelliti affinché le scuole possano sviluppare le proprie capacità di innovazione e di ricerca sul terreno della didattica.

Dopo l'intervento del Ministro hanno preso la parola alcuni consiglieri. Il consigliere Mario Batistini, a nome della delegazione FLC Cgil – CIDI, ha dichiarato apprezzamento, sia per il metodo sia per i contenuti.
Inoltre ha rappresentato al Ministro l'esigenza di:

  • ripensare radicalmente le Indicazioni Nazionali perché non sono rappresentative di una scuola inclusiva e sono in netta rottura con la tradizione pedagogica della migliore scuola italiana;

  • riorganizzare l'impianto dell'intero sistema, ponendo le giuste attenzioni a tutti i segmenti del percorso a partire da un ripensamento della scuola media e dal ridare il senso della propria identità alla scuola dell'infanzia;

  • sciogliere i nodi posti dall'attuazione del Titolo V della Costituzione facendo in modo che non si riproducano conflitti istituzionali e che siano chiari i diversi livelli di responsabilità;

  • rendere chiaro alle scuole, per l'inizio del prossimo anno scolastico, il quadro di riferimento normativo cui attenersi, nel rispetto della loro autonomia, in questa fase di transizione.

Il Ministro nella replica si è impegnato ad emanare tempestivamente una circolare affinché le scuole ricevano comunicazioni chiare circa il quadro normativo di riferimento. Quanto alle Indicazioni Nazionali ha informato dell'attivazione di un “focus” cui parteciperanno circa 40 insegnanti e dirigenti estratti a sorte, con il compito di esplicitare problemi e criticità di quel documento. Si tratta di un lavoro preliminare che verrà consegnato ad una commissione istituita successivamente con il compito di formulare nuove proposte. Per la scuola dell'infanzia ha ribadito l'obiettivo della sua generalizzazione e, a tal proposito, ha comunicato che sono stati attribuiti 600 posti aggiuntivi, dei quali intende verificarne l'effettiva attivazione a settembre.

Sui problemi legati al Titolo V ha assicurato che il Vice Ministro Bastico è già al lavoro con l'obiettivo di ricercare le necessarie intese con la Conferenza Stato Regioni.
Il Ministro, inoltre:

  • si è impegnato a migliorare la comunicazione, anche rivedendo l'impostazione del sito ufficiale

  • ha dato garanzie per la prosecuzione dell'esperienza del bilinguismo

  • ha comunicato l'attivazione di 6.000 posti di sostegno

  • ha informato che sono in corso i contatti con il Ministero dell'Economia per l'autorizzazione di una ulteriore quota di posti per le immissioni in ruolo, precisando che intende anche intervenire sui meccanismi che riproducono il fenomeno.

Roma, 21 luglio 2006

Nonno, cos'è il sindacato?

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