Elezioni CSPI, si vota il 7 maggio 2024

Home » Scuola » L'Istituto Professionale Statale "Europa" di Pomigliano d'Arco si unisce al NO alla Riforma Moratti

L'Istituto Professionale Statale "Europa" di Pomigliano d'Arco si unisce al NO alla Riforma Moratti

Documento approvato nella seduta del collegio docenti del 14/06/2003

27/06/2003
Decrease text size Increase  text size

Documento approvato nella seduta del collegio docenti del 14/06/2003

I docenti dell’Istituto Professionale Statale “Europa” di Pomigliano d’Arco (NA) ritengono necessario pronunciarsi sulla Riforma Moratti (L. n° 53 del 28/03/03), in merito ai seguenti aspetti:

Il passaggio dell’Istruzione Professionale alle Regioni e agli Enti privati rappresenta la conseguenza di un frettoloso smembrarnento dell’Istruzione Professionale statale e disperde le esperienze maturate dagli istituti a livello didattico, formativo e organizzativo.

La soppressione degli Istituti Professionali Statali si colloca su una linea di imporverimento culturale dei giovani, per la cui formazione umana e professionale, tanti docenti hanno profuso passione, impegno e professionalità. Infatti il percorso formativo passa da 5 a 4 anni, il monte ore settimanale da 40 a 25 ore.

Rispetto a un trend positivo degli iscritti agli Istituti Professionali, che rappresentano il 25% del totale nelle scuole secondarie superiori, ha fatto riscontro una debacle della formazione regionale, la cui offerta di corsi si è andata riducendo dal ‘91 al ‘98 per un notevole calo degli iscritti passati da 190.000 a 95.000 (IL SOLE 24 ORE, GIUGNO 2001).

Pertanto i docenti dissentono sul trasferimento dell’Istruzione Professionale statale alle regioni e chiedono che:

  • non vadano disperse esperienze, risorse e competenze maturate dagli istituti professionali, né la rete di rapporti che gli istituti sono riusciti a realizzare con l’impegno degli operatori scolastici e con l’ausilio di Enti pubblici e privati;

  • siano effettuate una seria indagine di quanto sperimentato in tutti gli istituti professionali italiani e una consultazione dei soggetti coinvolti attivamente nelle esperienze realizzate;

  • non venga messo in essere il decreto attuativo della Riforma Moratti concernente l’Isiruzione Professionale statale;

  • venga, in definitiva, salvaguardata l’istruzione Professionale statale, così come si sono pronunciati gli istituti professionali consultati dai MIUR, sin dal luglio 2001, dichiarando “...esplicita opposizione al trasferimento alle Regioni delle competenze in materia di Istruzione Professionale... “ (RAPPORTO FINALE DEL GRUPPO RISTRETTO DI LAVORO COSTITUITO CON DM N. 672 DEL 28/07/01)