
L'obesità infantile è un'emergenza: occorre educare per modificare abitudini alimentari e stili di vita
In Europa un bambino su tre è sovrappeso, in Italia la percentuale di bambini e adolescenti obesi è triplicata negli ultimi 40 anni.


Si celebra oggi, 10 ottobre, l’obesity day, una giornata nazionale per sensibilizzare opinione pubblica, media, specialisti, educatori su un problema sempre più diffuso, i cui costi ricadono sulle persone e sull’intera comunità, per le patologie, il disagio psicologico e, talvolta, il disadattamento sociale che ne conseguono
Autorevoli ricerche scientifiche affermano che la prevenzione è possibile e tanto più efficace quanto più precoce: intervenire nei primi anni di vita può essere decisivo per il futuro.
Le famiglie e la scuola sono determinanti ai fini dell’acquisizione di abitudini alimentari e stili di vita sani, per trasmettere l’importanza della cura di sé, per accrescere l’autostima.
L'accesso precoce e generalizzato a sistemi formativi strutturati, la quantità e la qualità del tempo trascorso in contesti educativi consapevoli e intenzionali, finalizzati alla cultura del benessere personale e collettivo, costituiscono un investimento utile alla prevenzione e alla riduzione di quei fattori di rischio che rappresentano un danno per la salute pubblica.
La scuola, da sempre impegnata su questo versante, ha saputo affrontare gli argomenti relativi all’alimentazione e agli stili di vita in un’ottica interdisciplinare, anche rispetto a temi di attualità quali il dialogo interculturale e la sostenibilità ecologica, sociale ed economica, la solidarietà, la pace, la legalità.
Occorre valorizzare le buone pratiche consolidate per attivare sinergie con le altre agenzie educative e farne il volàno per una diffusa consapevolezza del valore del benessere, della salute, del bene comune
Si tratta di una sfida complessa che la politica deve raccogliere, riconoscendo con investimenti concreti il ruolo centrale del sistema di istruzione per la crescita sociale e culturale del Paese