Nonno, cos'è il sindacato? Il nuovo libro di Edizioni Conoscenza

Home » Scuola » L'ultima nota del MIUR sulle supplenze: nuovi tagli e problemi alle scuole. Va ritirata

L'ultima nota del MIUR sulle supplenze: nuovi tagli e problemi alle scuole. Va ritirata

Una nota del MIUR spiega alle scuole come dovrebbero fare per non chiedere al Ministero i soldi per pagare le supplenze brevi e saltuarie.

19/04/2012
Decrease text size Increase  text size

Il MIUR nonostante le dichiarazioni di principio e gli annunci fatti al tavolo sulle relazioni sindacali  continua a non tenere corrette relazioni sindacali e emana una nota che deve essere ritirata per il metodo seguito e per il contenuto.

La Direzione Generale per la Politica finanziaria e per il Bilancio, senza alcun confronto con le Organizzazioni Sindacali, emana la nota 2446 del  13 aprile 2012 contenente chiarimenti sulle modalità di liquidazione dei compensi spettanti ai supplenti.

Sembrerebbe che l’obiettivo della nota sia dare indicazioni e strumenti utili per l’esatta determinazione delle spettanze al personale che è stato assunto per brevi periodi.

In realtà l’obbiettivo è un altro: cercare di nuovo un sistema per pagare le supplenze con i soldi delle scuole.

La nota infatti, dopo aver chiarito i soliti aspetti necessari ai controlli, arriva al punto centrale: quali fondi usare per pagare le supplenze.

La nota spiega che le scuole, al momento dell’esaurimento della prima assegnazione di fondi per pagare i supplenti, dovrebbero coprire la maggiore previsione e il maggiore impegno di spesa:

  • mediante storno compensativo, cioè riducendo altre previsioni di spesa, eccedenti rispetto agli impegni iscritti sino al momento, ed incrementando in pari misura la previsione di spesa per le supplenze brevi e saltuarie, con riferimento sia al lordo dipendente (tipo/voce “01.01” e “01.02”) che al lordo Stato (tipo/voce “01.11”);
  • mediante prelievo dall’avanzo d’amministrazione rimasto da utilizzare, entro il limite della quota di avanzo non determinata da residui attivi;
  • solo nel caso in cui non sia possibile provvedere ai sensi di uno dei due punti precedenti, si potrà provvedere ad una variazione di bilancio iscrivendo una maggiore previsione di entrata e corrispondente accertamento a carico dello Stato, col quale coprire la maggiore previsione di spesa e il corrispondente impegno per supplenze brevi e saltuarie.

Al di là dei tecnicismi significa che, prima di prevedere le nuove entrate che dovrà inviare il MIUR, le scuole dovrebbero usare i soldi dei progetti o quelli non programmati, in questo caso solo se non derivano da soldi anticipati dalle scuole (i noti residui attivi) che il MIUR continua a non voler restituire.

La nota prosegue spiegando che se arriveranno ulteriori assegnazioni dal MIUR si potranno ripristinare, con le necessarie variazioni,  le disponibilità dei progetti o la disponibilità non programmata.

Se non arriveranno i soldi le variazioni avranno coperto le esigenze e non risulteranno debiti del MIUR nei confronti delle scuole che avranno così pagato le supplenze con propri fondi.

Consigliamo le scuole di non cadere nell’inganno e di fare quello che le norme del regolamento di contabilità, le stesse note del MIUR sul programma annuale e la prassi fino ad ora hanno consentito  tranquillamente: registrare le nuove entrate necessarie ed accertarle procedendo poi a comunicarle con i monitoraggi al MIUR.

La nota dopo aver minuziosamente spiegato come calcolare e registrare gli impegni per il pagamento dei supplenti dichiara che: “Naturalmente, al personale di cui trattasi (i supplenti) potranno essere eventualmente riconosciuti compensi accessori ai sensi della vigente normativa in materia di contrattazione d’istituto”. Peccato che l’utilizzo dei fondi contrattuali è stato “scippato” alle scuole dal sistema del cedolino unico che paga solo il personale con contratto a tempo indeterminato e quindi non gestisce la retribuzione dei supplenti.

L’unica cosa utile che la lunga nota poteva chiarire non viene affatto chiarita.

La soluzione ai problemi finanziari delle scuole non è negli artifici tecnici e nella fantasia del burocrate di turno ma nella restituzione alle scuole di quanto necessario al loro funzionamento.

Abbiamo fatto 10 proposte per affrontare tutte le emergenze ed i problemi finanziari e insisteremo affinché vengano prese in seria considerazione.

Invitiamo le scuole a sostenere le proposte che cercano di dare soluzioni vere ai problemi e a respingere questo ennesimo tentativo di invadere la loro autonomia e di scaricare sull’utenza i costi della continuità del servizio di istruzione

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

SFOGLIALO IN ANTEPRIMA!