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La FLC CGIL chiede un incontro sugli esami di stato

La FLC Cgil ha chiesto un incontro al Ministero sugli esami di Stato

24/06/2004
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La FLC Cgil ha chiesto un incontro al Ministero sugli esami di Stato. Infatti, pur prendendo atto del fatto che, seppur dopo l’inizio degli esami stessi, le tabelle dei compensi per i presidenti e i commissari sono state aggiornate in base all’1,7% corrispondente al tasso di inflazione programmata, come convenuto nell’incontro avvenuto nel 2002, restano alcuni problemi di merito e di metodo.

Nel metodo: sarebbe stato utile, per prassi e per diritto di informazione, procedere ad un confronto per affrontare i problemi tecnici che in occasione degli esami non mancano mai e che anche stavolta non sono mancati, vista la nota ministeriale del 16 giugno scorso sulla questione degli anticipi.

Nel merito: sono ancora numerosi i problemi che l’ammontare del compenso pone. Infatti la scelta di aumentarlo canonicamente dell’1,7% non può essere ritenuta esaustiva dell’adeguamento alla crescita reale del costo della vita. Anzi, con i tassi programmati di inflazione che puntualmente sottostimano l’inflazione reale e con gli stipendi che recuperano per quanto possibile il divario tra inflazione reale e inflazione programmata, il meccanismo adottato fa sì che i compensi si discostino sempre più dal trattamento principale, svilendo l’impegno dei docenti che continuano a lavorare nelle commissioni mentre i loro colleghi sono già in vacanza.

A questo problema si può aggiungere anche quello relativo al trattamento iniquo che viene riservato al personale a tempo determinato, in crescita in questi anni per le note vicende relative alla mancate assunzioni in ruolo: nel caso dei rapporti di lavoro su spezzone questo personale pur lavorando come tutti gli altri commissari nel periodo degli esami continua a ricevere il trattamento principale in misura ridotta.

Infine dall’intreccio di diversi provvedimenti sono nati alcuni equivoci: il DM 9 febbraio 2004 n. 14 all’articolo 7 cita l’applicazione del trattamento principale per intero al personale part-time impiegato come presidente di commissione, ma non come commissario. Qualcuno ha inteso così superata la norma chiaramente definita invece nella CM 104/99, citata ancora nella circolare che accompagna le tabelle. Fermo restando che la CM 104/99 è, secondo noi, da considerarsi tuttora pienamente in vigore e che perciò anche il personale part-time impiegato come commissario ha diritto alla retribuzione intera, varrebbe la pena di chiarire la cosa ribadendone la validità e chiarendo anche che a questa si accompagna la Circolare Telegrafica n. 159 dello stesso anno che prevede il trattamento principale anche per il personale con incarico a tempo determinato.

Roma, 24 giugno 2004

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