La valutazione degli alunni: spunti di riflessione e proposte
Il senso di valutare in tempo di pandemia, al di fuori dalla didattica ordinaria. La FLC CGIL ribadisce che le modalità di valutazione restano una prerogativa del Collegio dei Docenti.
Le note 279 e 388 emanate dal Ministero dell’Istruzione, oltre a ribadire che l’attività della didattica a distanza debba essere svolta, introducono la necessità di definire le strategie della valutazione delle attività a distanza degli alunni, come dovere dei docenti e diritto degli alunni. In Particolare, la nota 388 rimanda, in maniera burocratica, come se si trattasse di un adempimento automatico, a una idea valutazione tempestiva e trasparente, costante, per permettere agli alunni di poter capire gli errori compiuti rispetto alle consegne proposte.
Come FLC CGIL, abbiamo ribadito già a partire dal primo giorno di sospensione delle attività ordinarie, la necessità di una didattica a distanza come strumento emergenziale per una scuola in tempo di pandemia, mentre non abbiamo sottaciuto l’improprietà dell’enfasi prescrittiva delle indicazioni ministeriali su dimensioni specifiche dell’azione didattica qual è la valutazione, che non può essere materia di circolare. Condividiamo il richiamo, contenuto nella nota del MI, all’autonomia professionale che si esercita all’interno della dimensione collegiale e rileviamo che, proprio nel momento in cui l’emergenza ha cambiato tutto, la circolare non dice nulla di nuovo, tanto che rimanda al DPR 122/2009, che proprio su questi criteri definisce da più di un decennio le modalità per la valutazione degli alunni ai fini all’ammissione alla classe successiva, nonché i criteri di valutazione per l’esame di stato.
Ci pare evidente che la nota lascia inevase diverse problematicità, fra le quali è macroscopica quella legata a non poter valutare chi non è raggiungibile: come valutare e valorizzare, cioè, quegli alunni che in questo momento non sono coinvolti dalle attività a distanza per un qualunque motivo, dalla connessione alla mancanza di mezzi.
Come FLC CGIL riteniamo che, in questo momento di attività non-ordinaria, la valutazione non può essere ordinaria, non può basarsi sugli stessi criteri e strumenti dell’attività ordinaria, dal momento che alunni e docenti sono stati infatti proiettati in una dimensione diversa da quella ordinaria.
Riteniamo necessario, in questo momento, che i Collegi Docenti e i Consigli di Classe siano coinvolti con i mezzi a disposizione nell’elaborazione di modelli di valutazione centrati sulla descrizione dei processi di crescita e di sviluppo che guardano l’alunno nella sua complessità, tenendo conto dei contesti di vita e di relazione in cui si muove.
Si tratta di declinare in modo particolarmente significativo, rispetto al contesto che stiamo attraversando, quella valutazione formativa, già praticata da molti docenti nei diversi ordini di scuola, utilizzando criteri che consentano di monitorare e di documentare la situazione della classe e quella di ogni singolo alunno, soprattutto al fine di predisporre, anche per il prossimo anno scolastico, una didattica centrata, in maniera mirata, sui bisogni formativi e sulle potenzialità.
E’ importante in questo momento prendersi cura del benessere di ogni singolo alunno nell’unica forma che è congeniale ad ogni insegnante, che è precisamente quella di assicurare il diritto all’istruzione mantenendo viva la relazione educativa insita nel rapporto stesso di insegnamento apprendimento.