Le osservazioni della FLC Cgil sulle nuove classi di concorso
Dubbi e perplessità sull'operazione del Miur, anche a causa di un mancato confronto che sarebbe stato necessario. Emergono le prime contraddizioni. E non saranno le sole.
A seguito dell’incontro tra MIUR e Organizzazioni Sindacali di lunedì 15 giugno in cui sono state presentate le bozze del nuovo ordinamento delle classi di concorso la Segreteria Nazionale della FLC Cgil ha inviato al Ministero le osservazioni qui sotto allegate. Si tratta di una prima nota che non esaurisce evidentemente tutte le questioni che potranno porsi, le quali andranno valutate con una più attenta lettura delle bozze e alla luce delle numerose segnalazioni che i lavoratori direttamente interessati ci stanno già inviando.
Roma, 17 giugno 2009
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Roma, 16 giugno 2009
Prot. n. 210/2009
Direzione Generale per il
Personale Scolastico del
Ministero dell’Istruzione, della
Università e della Ricerca
Viale Trastevere, 76 a
00153 Roma
OGGETTO: Osservazioni della FLC Cgil sulle bozze di ordinamento delle classi di concorso.
Prendiamo atto che il previsto intervento sulle classi di concorso per la scuola secondaria superiore ha una dimensione piuttosto limitata per quanto attiene al personale che ne sarebbe coinvolto, ma non per questo meno rilevante sul versante delle ricadute che comunque essa produrrebbe nel complesso.
Di seguito le nostre osservazioni:
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Da un punto di vista generale riteniamo che la mancanza di confronto sul tema non sia stata produttiva. Occorreva infatti ragionare meglio, avendo presente le ricadute sul personale della relazione tra gli insegnamenti che si andavano istituendo con i nuovi regolamenti sulla scuola secondaria, le classi di concorso in cui organizzarli e i titoli di studio a cui riferirli. In tal modo sarebbe stato più facile canalizzare il vecchio ordinamento nel nuovo da tutti e tre i punti di vista, distinguendo tra soluzioni a regime e soluzioni provvisorie.
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L’affermazione per cui, una volta fuse le classi di concorso, tutti i titoli vecchi serviranno anche per le nuove classi non ci sembra corretta né del tutto veritiera. Ne prendiamo comunque atto.
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Ci sembra che tutte le soluzioni semplificate su mobilità, assunzioni e supplenze, che ci sono state rappresentate nel corso dell’incontro di lunedì 8 giugno, non siano così scontate. In particolare ci sembra che agire con criteri differenti crei comunque non solo confusione ma anche aspettative che, una volta deluse, produrranno inevitabilmente contenzioso. Né l’atteggiamento dell’amministrazione, che pare dare per scontato il contenzioso, ci pare adeguato: dato l’argomento spinoso, una minore approssimazione, dovuta alla volontà di chiudere in fretta la partita, non escluderebbe del tutto il contenzioso, ma potrebbe certo ridurlo.
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Va innanzi tutto chiarito se l’operazione di fusione delle classi per il personale a tempo indeterminato avverrà per tutti immediatamente o fino al 2013, anno dell’andata regime dei nuovi ordinamenti, avremo un doppio regime: uno per le classi già a nuovo ordinamento e uno per quelle ancora col vecchio ordinamento. In quest’ultimo caso la situazione si complicherebbe ulteriormente.
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Ci sembrano poco chiare le procedure descritte che riguarderanno i docenti non abilitati o di prossima abilitazione (terza fascia delle graduatorie di istituto). Sarebbe meglio essere più espliciti e chiari nel merito.
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Anche il meccanismo di nomina del personale abilitato inserito nelle diverse graduatorie ad esaurimento, con un bilancino proporzionale tra le stesse (in base a quali coefficienti?) resta poco chiaro, così come i meccanismi di riconversione professionale a cui si fa riferimento: si definiscono nel testo non-abilitanti ma nella riunione si è parlato di gradazioni diverse (meno pesanti e più pesanti). Va da se che tutta questa materia e quella relativa alla mobilità volontaria e obbligata è di competenza della contrattazione e andrà sottoposta a negoziazione.
Nel merito specifico delle tabelle alcune considerazioni:
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Ci pare che l’elemento determinante per lo smantellamento della Tabella D sia da attribuirsi all’inquadramento di questo personale nel VII livello stipendiale e ci chiediamo se, a parità di condizioni, lo stesso trattamento non sarebbe toccato alla Tabella C, il cui personale, ricordiamo, è giuridicamente co-titolare della disciplina, non del laboratorio annesso.
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delle operazioni di fusione attuate ci sembra un po’ eccessiva, anche alla luce dei nuovi insegnamenti, quella della nuova classe A03, che mischia disegno animato, grafica e registrazione del suono. Richiederebbe una riconsiderazione magari insieme alla nuova classe A55, operante nello stesso settore professionale e artistico (audiovisivi).
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Ci sembra fuori luogo la confluenza della vecchia classe 66/A, che si occupa prevalentemente di chimica dei materiali, nella nuova classe A09, di taglio artistico figurativo. Per le lauree che sono richieste (chimica e dintorni), sarebbe meglio confluisse nella A33 (scienze e tecnologie chimiche).
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Anche per la classe A14 (discipline sanitarie) non sembrano essere del tutto coerenti alcune lauree dell’area biologica.
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Continuiamo a ritenere insoddisfacente l’approccio dell’amministrazione alla classe C999, che raccoglie i docenti di laboratorio provenienti dalle amministrazioni provinciali. Non va generalizzato ed applicato a tutti il fatto che per alcuni di questi ci sia un problema di titoli. Per molti di loro questo problema non c’è ed in particolare per ciò che riguarda i laboratori del nuovo indirizzo informatico e quelli del nuovo indirizzo costruzioni vanno riconosciuti i titoli di programmatore e di geometra già in loro possesso, ritenuti validi per i docenti provenienti dalle classi 30/C (laboratorio di informatica gestionale confluito nella classe C-12 Laboratorio di scienze e tecnologie informatiche) e 43/C (laboratorio per l’edilizia ed esercitazioni di topografia diventato C-10 Laboratorio di scienze e tecnologie delle costruzioni), nonché i titoli di perito chimico e fisico già utili per gli omonimi laboratori.
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Per le fusioni della Tabella C resta difficile fare una analisi per la scarsa accoppiabilità dei laboratori con le discipline teoriche di riferimento, in particolare nell’istruzione professionale, dove l’articolazione “a banda larga” delle discipline ne rende ancor più difficoltosa l’individuazione.
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In generale andrebbe evitato il cambiamento delle denominazioni di classi di concorso, il cui contenuto resta invariato, per evitare eccessivi spostamenti di numerazione e altri elementi che generano solo confusione ed inutili preoccupazioni per il personale.
Ci riserviamo di intervenire nel merito ulteriormente in base alla verifica della fondatezza di contraddizioni che cominciano ad esserci segnalate.
Distinti saluti.
La Segreteria Nazionale FLC Cgil