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Lettori di lingua italiana ricorsi contro l'esclusione

Nel mese di luglio u.s. il MAE ha emesso nei confronti dei docenti aspiranti all’invio all’estero quali lettori di lingua italiana numerosi provvedimenti di esclusione dalle prove di accertamento

09/09/2002
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Nel mese di luglio u.s. il MAE ha emesso nei confronti dei docenti aspiranti all’invio all’estero quali lettori di lingua italiana numerosi provvedimenti di esclusione dalle prove di accertamento. La motivazione di esclusione è dovuta al fatto che negli esami sostenuti per il conseguimento della laurea da parte dei predetti docenti non figurava quello di “letteratura italiana”. In realtà molti docenti rimasti esclusi hanno sostenuto esami di “letteratura italiana moderna e contemporanea” o “storia della letteratura” che, secondo l’interpretazione formalistica e illogica dell’Amministrazione, non corrisponderebbero all’esame di “letteratura italiana” di cui alla tabella di omogeneità A4.

Avverso detta applicazione e interpretazione della normativa la CGIL scuola, sollecitata dalla legittima perplessità dei docenti interessati, ritiene, sulla base di quanto sostenuto dall’ufficio legale, che si possa instaurare un contenzioso giurisdizionale, soprattutto per coloro che si sarebbero collocati in posizione utile ai fini delle nomine per il corrente a.s. 2002/2003.

I docenti interessati ad impugnare i suddetti provvedimenti del MAE potranno attivarsi nel seguente modo:

1) non appena pubblicate le graduatorie permanenti definitive, proporranno reclamo scritto al MAE entro 15 giorni dalla pubblicazione delle medesime;

2) contemporaneamente procederanno al tentativo obbligatorio di conciliazione, attraverso uno studio legale, innanzi le direzioni provinciali del lavoro;

3) esperito il suddetto tentativo di conciliazione e comunque scaduti i 90 giorni dalla richiesta del medesimo, potranno essere depositati i ricorsi presso il giudice ordinario del lavoro, competente per territorio.

Si ricorda che detti ricorsi sono individuali.

Roma. 9 settembre 2002

Nonno, cos'è il sindacato?

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