Liceo del Made in Italy: convocate le organizzazioni sindacali sul nuovo regolamento
In attesa dell’incontro fissato dall’Amministrazione per il 24 maggio 2024, proponiamo un breve riepilogo su un provvedimento avviato e introdotto forzatamente, senza un reale confronto con il mondo della scuola.
Il Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione – Ufficio 3 del MIM - ha convocato, con nota n. 20727 del 22 maggio 2024, le organizzazioni sindacali di settore relativamente allo schema di Regolamento concernente la definizione del quadro orario degli insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento del percorso liceale del made in Italy, secondo quanto previsto dall’ art. 18 comma 2 della L. 206 del 27 dicembre 2023 concernente “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy”.
In vista dell’incontro in sede ministeriale, giova ricordare che:
- nella L. 206/2023 il nuovo percorso liceale del made in Italy, si inserisce nell'articolazione del sistema dei licei, di cui all'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, e contrariamente a quanto originariamente paventato, non dovrebbe comportare l’automatica soppressione del Liceo economico sociale (LES),
- con una forzatura delle tempistiche, in concomitanza con l’emanazione del provvedimento di legge, il Ministero dell’Istruzione ha autorizzato (Nota 41318 del 28 dicembre 2023) l’avvio del percorso del Liceo del made in Italy, con le iscrizioni già per l’a.s. 2024/2025;
- l’attivazione dei percorsi liceali del made in Italy, tuttavia, potevano essere autorizzati con il vincolo che l'opzione economico-sociale, presente all'interno del percorso del liceo delle scienze umane, di cui all’articolo 9, comma 2, del d.P.R. 89/2010, confluisse nei percorsi liceali del made in Italy, ferma restando, per le classi successive alla prima, la prosecuzione ad esaurimento, dell’opzione economico-sociale.
Il risultato di questa forzatura si è consolidato in un “flop” delle iscrizioni visto che, rispetto alle 114 istituzioni scolastiche candidate all’avvio della Liceo del Made in Italy, gli alunni che si sono effettivamente iscritti al nuovo percorso sono pari a 375 unità a fronte delle oltre 21.000 iscrizioni del Liceo Economico Sociale.
La FLC CGIL, già dall’esordio di questa estemporanea proposta ed anche attraverso uno specifico approfondimento seminariale, ha contrastato il progetto del Liceo del made in Italy, rivolgendosi direttamente ai 419 Licei Economico Sociali coinvolti in questa soppressione dall’alto e chiedendo loro di prendere posizione collettivamente con delibere e ordini del giorno approvati collegialmente. La partecipazione attiva dei singoli docenti e degli organi collegiali ha avuto effetto e, per l’a.s. 2024/25 i LES che hanno deliberato contrariamente all’attivazione del nuovo percorso, hanno mantenuto l’organico e il proprio profilo formativo.
La FLC CGIL continuerà a rivendicare il ruolo democratico della comunità scolastica e a battersi contro il tentativo di declinare la funzione della scuola in maniera funzionale ai bisogni formativi contingenti del mercato del lavoro e del sistema delle imprese, con l’obiettivo prioritario di sviluppare nelle alunne e negli alunni competenze professionalizzanti, diminuendo spazi e tempi per una formazione integrale e generale attenta alle competenze di cittadinanza.