ll Pretore di Taranto: nessun trasferimento d'ufficio per le RSU
Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Taranto accoglie il ricorso di una nostra RSU trasferita d'ufficio per incompatibilità ambientale dalla propria scuola ad una altra sede.
Il trasferimento era stato proposto dalla Dirigente Scolastica con il chiaro intento di liberarsi della presenza della nostra rappresentante sindacale che voleva semplicemente svolgere quella attività sindacale che è garantita dalla Costituzione. Il Provveditore di Taranto aveva accolto la proposta e aveva dato esecuzione al trasferimento per incompatibilità ambientale.
Il giudice ha ritenuto fondato il ricorso, accogliendo la richiesta di tutela d'urgenza fatta, per conto dell'interessata, dall'avvocato della Cgil Scuola di Taranto.
La vittoria della Cgil Scuola di Taranto dimostra che il comportamento antisindacale dei dirigenti gli uffici pubblici è sanzionato sul piano giuridico.
Lascia stupefatti il comportamento del Provveditore agli Studi di Taranto, che ha ignorato la legge laddove vieta al datore di lavoro di trasferire d'ufficio i dirigenti sindacali senza l'assenso del sindacato di appartenenza e del quale la lavoratrice era rappresentante. Per di più utilizzando un provvedimento , quello del trasferimento per incompatibilità ambientale, che nel caso del personale Ata è stato da tempo abrogato. Ma oltremodo significativo è il fatto che il giudice non abbia nemmeno preso in considerazione quest'ultimo aspetto, ritenendo madornale la motivazione antisindacale.
Riteniamo particolarmente importante l'ordinanza in quanto ribadisce che i principi dello Statuto dei Lavoratori a tutela delle rappresentanze sindacali e i diritti delle stesse nei luoghi di lavoro si applicano anche nei confronti dei lavoratori pubblici.
Roma, 13 settembre 2001
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Il tribunale di Taranto, in funzione di giudice del lavoro nella persona del dott. Vincenzo Turco, pronuncia la seguente ordinanza in esito al ricorso ex art. 700 c.p.c. iscritto nel registro generale al numero progressivo 9221 01, promosso da M. A. S., con l'avv. M. Del V., contro Provveditorato agli studi di Taranto, patrocinato in giudizio dal delegato G. C..
Il ricorso è fondato.
Quanto al periculum in mora, esso scaturisce inevitabilmente dal tipo di provvedimento impugnato (trasferimento per incompatibilità ambientale) suscettibile già per sua natura ed ancor più vista la conformazione concreta della vicenda che ne dette origine e quale chiaramente si desume ex actis, di intaccare il ruolo e l'immagine professionale della ricorrente, con intuibili riverberi sulla sfera pubblica e privata; il danno conseguente, crescendo questo "geometricamente" in attesa del processo di merito, nemmeno una ripartizione per equivalente potrebbe cancellare la funzione sindacale svolta dalla ricorrente, poi, seppur inidonea a comporre di per sé l'interesse ad agire poiché lesa in via mediata, attualizza la lesione del distinto bene-interesse dell'individuo a realizzarsi nella formazioni sociali (il Sindacato, per l'appunto) in cui si svolge la sua personalità, a mente dell'art.2 della Costituzione, in quanto oggettivamente l'attività sindacale della dott.ssa S. viene compromessa.
Anche il riscontro del fumus boni iuris è positivo.
Il provvedimento impugnato, infatti, si palesa illegittimo quantomeno per l'assenza del nulla osta sindacale ex art.22 della legge nr 300 del 1970, applicabile anche nel pubblico impiego dopo la c.d. "privatizzazione" (c.f.r. esplicitamente l'art.55 del D.lgs n. 29 del 1993, ora art. 51 del D.Lgs 165 del 2001).
Non può infatti dubitarsi che la valutazione effettuata dal datore di lavoro pubblico circa la incompatibilità ambientale di un proprio dipendente, valutazione che è approdata e consistita in una scelta gestionale della forza lavoro di trasferimento, resta soggetta al "controllo" sindacale previsto dalla normativa generale sul diritto sindacale nei luoghi di lavoro (art.22 legge 300 del 1970); il dipendente interessato dall'atto di gestione del personale si qualificava per il suo ruolo sindacale di vertice e di rappresentanza sindacale, come risulta sommariamente dalla documentazione e dalle argomentazioni delle parti comportando l'assenso dell'organizzazione sindacale di appartenenza, a nulla rilevando la composizione "collegiale" della RSU essendo la tutela intesa a garantire i singoli sindacalisti, in una prospettiva di libertà (pluralismo) sindacale.
Tale argomento vince la prova di resistenza alla tesi per cui l'abrogazione dell'art.32 del T.U. degli impiegati civili dello Stato, disciplinante il trasferimento per incompatibilità ambientale non impedirebbe tutt'ora l'applicabilità dell'istituto anche al personale ATA in cui è inquadrata la ricorrente.
Difatti, la sommarietà della procedura, l'economia processuale e la continenza logica tra gli argomenti sopraindicati sono sufficienti a ritenere l'illegittimità del trasferimento, dunque il buon diritto della ricorrente per la concessione della tutela urgente richiesta.
Di conseguenza, si ORDINA AL PROVVEDITORATO AGLI STUDI DI TARANTO, IN PERSONA DEL PROVVEDITORE PRO TEMPORE, previa disapplicazione del provvedimento del 28 giugno 2001 di trasferimento per incompatibilità ambientale e degli atti consequenziali di REINTEGRARE LA DOTTORESSA M. A. S. NELLE MANSIONI PRISTINE DI DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVI DELLA SCUOLA ..... DI .......
Sulle spese si provvederà, per legge, alla fine del giudizio di merito, che dovrà essere instaurato entro trenta giorni.
Si comunichi alle parti ad opera della cancelleria.
IL GIUDICE
Vincenzo Turco
Taranto 12.9.2001
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