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No agli ambiti territoriali e alla chiamata diretta! La lettera a Repubblica.it

FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal scrivono una lettera al direttore della testata in risposta ad un articolo che malinforma su aspetti fondamentali del CCNI mobilità.

11/02/2016
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In risposta all'articolo pubblicato oggi, 11 febbraio, su Repubblica.it in merito alla firma dell'ipotesi di contratto di moblità del personale della scuola dal titolo "Scuola, siglato contratto sulla mobilità: al via ambiti territoriali e chiamata diretta dei presidi", FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal hanno inviato una lettera al Direttore della testata, per chiarire alcuni punti fondamentali dell'articolo che collidono con quanto firmato dalle Organizzazioni Sindacali.

Di seguito la lettera.
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Caro Direttore,

diversamente da quanto può sembrare leggendo oggi il suo giornale, il CCNI firmato ieri non introduce ambiti e chiamata diretta, che sono, invece previsti dalla legge 107/2015,  da noi ritenuta sbagliata e da modificare. Con il CCNI ieri sottoscritto sia gli ambiti territoriali, sia le modalità di affidamento della sede di servizio ai docenti ricevono un duro colpo; proprio attraverso la contrattazione, infatti, siamo riusciti a ridimensionare gli effetti di quelle disposizioni, evitando – tanto per fare un solo esempio – che i docenti finiti in soprannumero fossero trasferiti su un ambito territoriale, mentre invece otterranno il trasferimento in un’altra scuola, come da sempre avviene.

Ma è sulla chiamata diretta che la realtà viene distorta in modo addirittura plateale: la chiamata non la introduce certamente il contratto, né alla stessa si fornisce alcun avallo. Al contrario, si stabilisce all’art. 1 che “le procedure, le modalità e i criteri per l’assegnazione alle scuole dei docenti titolari di ambito saranno oggetto di apposita sequenza contrattuale, da adottarsi entro 30 giorni dalla stipula del CCNI”. L’obiettivo che si persegue è scritto nero su bianco nella dichiarazione a verbale allegata al CCNI, dove le sigle firmatarie affermano che tale sequenza “è unicamente finalizzata a regolare tale materia in base a criteri e modalità imparziali, trasparenti, oggettivi e per titoli, escludendo qualsivoglia individuazione o scelta discrezionale da parte del dirigente scolastico”.

Ricapitolando: la chiamata diretta è prevista dalla legge 107, e in assenza di contratto sarebbe pienamente e indiscriminatamente operativa da settembre. Col contratto si riporta tale materia a un tavolo negoziale che per quanto ci riguarda tenterà di ricondurla nei termini di trasparenza, oggettività  e imparzialità previsti per ogni Amministrazione Pubblica. Queste le linee che orienteranno i nostri comportamenti e le nostre decisioni.

Cordiali saluti

Roma, 11 febbraio 2016

FLC  CGIL
Domenico Pantaleo

CISL  Scuola
Maddalena Gissi

UIL  Scuola
Giuseppe Turi

SNALS  Confsal
Marco Paolo Nigi