No agli ambiti territoriali e alla chiamata diretta! La lettera a Repubblica.it
FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal scrivono una lettera al direttore della testata in risposta ad un articolo che malinforma su aspetti fondamentali del CCNI mobilità.
In risposta all'articolo pubblicato oggi, 11 febbraio, su Repubblica.it in merito alla firma dell'ipotesi di contratto di moblità del personale della scuola dal titolo "Scuola, siglato contratto sulla mobilità: al via ambiti territoriali e chiamata diretta dei presidi", FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal hanno inviato una lettera al Direttore della testata, per chiarire alcuni punti fondamentali dell'articolo che collidono con quanto firmato dalle Organizzazioni Sindacali.
Di seguito la lettera.
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Caro Direttore,
diversamente da quanto può sembrare leggendo oggi il suo giornale, il CCNI firmato ieri non introduce ambiti e chiamata diretta, che sono, invece previsti dalla legge 107/2015, da noi ritenuta sbagliata e da modificare. Con il CCNI ieri sottoscritto sia gli ambiti territoriali, sia le modalità di affidamento della sede di servizio ai docenti ricevono un duro colpo; proprio attraverso la contrattazione, infatti, siamo riusciti a ridimensionare gli effetti di quelle disposizioni, evitando – tanto per fare un solo esempio – che i docenti finiti in soprannumero fossero trasferiti su un ambito territoriale, mentre invece otterranno il trasferimento in un’altra scuola, come da sempre avviene.
Ma è sulla chiamata diretta che la realtà viene distorta in modo addirittura plateale: la chiamata non la introduce certamente il contratto, né alla stessa si fornisce alcun avallo. Al contrario, si stabilisce all’art. 1 che “le procedure, le modalità e i criteri per l’assegnazione alle scuole dei docenti titolari di ambito saranno oggetto di apposita sequenza contrattuale, da adottarsi entro 30 giorni dalla stipula del CCNI”. L’obiettivo che si persegue è scritto nero su bianco nella dichiarazione a verbale allegata al CCNI, dove le sigle firmatarie affermano che tale sequenza “è unicamente finalizzata a regolare tale materia in base a criteri e modalità imparziali, trasparenti, oggettivi e per titoli, escludendo qualsivoglia individuazione o scelta discrezionale da parte del dirigente scolastico”.
Ricapitolando: la chiamata diretta è prevista dalla legge 107, e in assenza di contratto sarebbe pienamente e indiscriminatamente operativa da settembre. Col contratto si riporta tale materia a un tavolo negoziale che per quanto ci riguarda tenterà di ricondurla nei termini di trasparenza, oggettività e imparzialità previsti per ogni Amministrazione Pubblica. Queste le linee che orienteranno i nostri comportamenti e le nostre decisioni.
Cordiali saluti
Roma, 11 febbraio 2016
FLC CGIL |
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