Nomina sul sostegno dopo il primo anno di corso
Pubblichiamo la lettera inviata al Ministro della Pubblica Istruzione, a firma di Enrico Panini, per censurare il contenuto dell’ultima parte della circolare ministeriale n. 245 del 30 ottobre 2000 in cui si dettano disposizioni per la gestione delle supplenze su posti di sostegno.
Pubblichiamo la lettera inviata al Ministro della Pubblica Istruzione, a firma di Enrico Panini, per censurare il contenuto dell’ultima parte della circolare ministeriale n. 245 del 30 ottobre 2000 in cui si dettano disposizioni per la gestione delle supplenze su posti di sostegno. Chiediamo al Ministro di integrare la circolare, obbligando ad attestare la regolarità del corso che si sta frequentando come condizione per poter utilizzare il superamento del primo anno di corso come titolo per accedere a supplenze sul sostegno con precedenza rispetto ai non aventi titolo. Sarebbe inaccettabile, infatti, che aspiranti non in posizione utile possano scavalcare altri sulla base della sola frequenza del primo anno del corso, in assenza di garanzie sulla sua regolarità. L’accoglimento di questa nostra richiesta, consentirebbe anche ai diretti interessati di poter esigere in anticipo, da parte del responsabile del corso, il rilascio di un attestato che li salvaguardi da truffe e da esborsi di cifre consistenti senza certezze rispetto al riconoscimento finale del corso stesso. Vi terremo informati rispetto all’esito di questa nostra richiesta.
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Testo della nota:
Oggetto: attribuzione di rapporti di lavoro a tempo determinato su posti di sostegno. (CM 245 del 30 ottobre 2000)
Egregio Signor Ministro,
la Cgil Scuola non condivide nella maniera più assoluta quanto previsto dalla Circolare n. 245 del 30 ottobre 2000, laddove consente di conferire incarichi di lavoro a tempo determinato su posti di sostegno ad aspiranti che abbiano superato il primo anno del corso biennale di specializzazione.
Tale possibilità, cancellata dalla stessa Amministrazione anni addietro, viene attribuita, addirittura, con priorità su altri aspiranti e indipendentemente dal fatto che gli specializzandi siano inclusi o meno in posizione utile nella graduatoria d’istituto.
La nostra contrarietà è già stata espressa in tutte le sedi nelle quali queste norme sono state discusse.
L’indicazione contenuta nella C.M 245 sta già producendo centinaia di licenziamenti di personale attualmente in servizio su posti di sostegno senza titolo di specializzazione.
Non condividiamo il fatto che aspiranti che stanno frequentando un corso possano maturare un credito, per giunta in assenza di qualunque forma di controllo sulla regolarità del corso stesso nel rispetto delle condizioni previste dal D.M. n. 287 del 30/11/1999.
Questa scelta crea ingiustizie, alimenta aspettative e fa prosperare un mercato ed una speculazione già ampiamente nota e denunciata da tempo da parte nostra.
Non a caso venne emanato il D.M. n. 287/99.
Sappiamo, Signor Ministro, quanto Lei sia attento a queste problematiche e ricordiamo gli impegni significativi a favore della trasparenza che ha assunto nell’incontro del 22 agosto scorso.
Per queste ragioni Le chiediamo di far integrare, con la massima sollecitudine, la CM 245.
L’integrazione, a nostro avviso, deve precisare che il ricorso a specializzandi può avvenire solo per posti di sostegno sui quali non operi già personale precario e legare strettamente la possibilità di valutare la frequenza del primo anno del corso biennale di specializzazione alla certificazione prevista dal DM 287/99.
Al riguardo, richiamiamo la Sua attenzione sulla consuetudine, che pare molto diffusa come denunciato in un esposto alla Magistratura da alcuni corsisti di Campobasso, di ridurre il numero delle ore obbligatorie di lezione in spregio alle norme.
Insomma, un malaffare che riguarda decine e decine di corsi.
In assenza di un riscontro a questa nostra richiesta di integrare tale Circolare, La informiamo che ci vedremo costretti a tutelare, anche legalmente, tutti coloro che vorranno contestarne l’applicazione.
La Cgil scuola infine, La invita a considerare la possibilità di prevedere l’attivazione di corsi di specializzazione direttamente da parte dell’Amministrazione, così come si è fatto in passato per il personale a tempo indeterminato, al fine di ridurre i costi per tutti i numerosissimi aspiranti interessati, di evitare intollerabili speculazioni e di garantire la qualità del titolo stesso.
Immaginiamo le difficoltà burocratiche che può presentare l'attuazione della nostra richiesta. Ci permettiamo, però, di insistere perché troviamo intollerabile che possano continuare ad imperversare soggetti che speculano sui diritti dei bambini portatori di handicap e sul bisogno di lavoro dei giovani.
Roma, 13 novembre 2000