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Nuovo regolamento di contabilità delle scuole: la FLC CGIL ne chiede l’applicazione da gennaio 2020

La ragione della richiesta della FLC CGIL: il personale deve essere preparato prima dell’applicazione e nel frattempo occorre cambiare parti inaccettabili, quali le nuove responsabilità del Dirigente in materia di manutenzione e il potere eccessivo dei revisori.

21/11/2018
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Si è svolto il giorno 21 novembre 2018 l’incontro richiesto dai Sindacati FLC CGIL, FSUR CISL, Federazione UIL Scuola RUA, sul nuovo Regolamento di contabilità delle scuole (Decreto interministeriale 129/18). La richiesta era stata avanzata già prima che il Regolamento venisse pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 16 novembre 2018.

L’illustrazione dell’Amministrazione

Il Dottor Jacopo Greco, Direttore generale delle Risorse Umane e Finanziarie del MIUR, ha ripercorso le fasi di elaborazione del nuovo Regolamento che è iniziata nel 2015, ricordando che la modifica del D.I. 44/2001, volta alla semplificazione amministrativa, tuttavia è stata operata in assenza di altri interventi, giocoforza di legge, che pure sarebbero necessari: sugli Organi collegiali, sugli appalti, sugli inventari ecc.

Il ritardo nell’approvazione da parte degli Organi di controllo ha consentito al MIUR di predisporre alcuni strumenti di accompagnamento del nuovo Regolamento e una circolare applicativa, ancora da definire nei dettagli, che sposta i termini di approvazione del Programma annuale 2019, con le nuove norme regolamentari, a febbraio 2019, accompagnata da nuovi schemi di bilancio che si stanno predisponendo di concerto col Ministero dell’Economia e Finanze (MEF).

La posizione della FLC CGIL

La FLC CGIL ha chiesto il differimento dell’applicazione del nuovo Regolamento al 1^ gennaio 2020.

La ragione fondamentale risiede nel fatto che se il MIUR ha potuto approfittare dei ritardi degli Organi di controllo per prepararsi, così non è avvenuto per le scuole: le scuole non sono preparate per applicare le novità contenute nel Regolamento.

Infatti, nel dettaglio:

  • il personale Dirigente Scolastico (DS), Direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA), Assistenti Amministrativi, in primo luogo, ma tutto il personale scolastico interessato, deve, prima, necessariamente, passare attraverso un corso di formazione specifico;
  • non a caso lo stesso percorso fu seguito con il Regolamento del 2001 che, approvato il febbraio di quell’anno, fu applicato il gennaio 2002 dopo una preparazione durata un anno;
  • moltissime scuole sono prive di DS e DSGA e numerosissime altre si trovano a non avere neppure un Facente funzione di DSGA;
  • la modulistica e gli applicativi informatici nonché le linee guida per la corretta gestione della contabilità previsti dall’art 41, prima di essere applicati, devono essere conosciuti e studiati dal personale;
  • parimenti si dica per gli schemi di gara dell’art 20;
  • occorre poi preliminarmente predisporre, da parte delle singole scuole, il Regolamento per la gestione del patrimonio e dell’inventario, di cui all’art 29 e approntare le disposizioni per i beni non soggetti all’iscrizione negli inventari;
  • infine, lo stesso Regolamento di Istituto deve essere adeguato al Nuovo Regolamento di contabilità.

In conclusione, per la FLC CGIL, non vi sono le condizioni per un’applicazione immediata dal momento che, come abbiamo sempre sostenuto, i tempi della scuola non sono i tempi delle altre Amministrazioni.

Il differimento al 1^ gennaio 2020, peraltro, consentirebbe di porre rimedio, superandole, a due misure che sono inaccettabili e perciò da cancellare.

Inaccettabile che all’art. 39 si mettano in capo ai DS gravose responsabilità di manutenzione degli edifici, laddove si aprono le porte alla possibilità -che diventa responsabilità di fronte ad eventi di danno a persone- di intervenire per manutenzione ordinaria e addirittura straordinaria (una novità assoluta mai affacciatasi negli incontri sulla semplificazione).

Inaccettabile che ai revisori dei Conti (art 51) si diano poteri di sindacare sulle scelte didattiche delle scuole affidando loro la potestà di verifica della coerenza nell’impiego delle risorse in funzione degli obiettivi individuati nel PTOF.

Queste due ultime misure hanno teso a scaricare sulle scuole responsabilità (sulla manutenzione) che sono dei Comuni e a dare ad un organismo terzo (Revisori) poteri che ledono l’autonomia didattica e organizzativa scolastica (verifica coerenza PTOF).

Il 29 novembre 2018 è stato fissato un nuovo incontro per discutere delle conseguenze sulle scuole dell’art 39 circa la manutenzione.

Il differimento applicativo, ribadiamo, al 2020 sarebbe il modo più giusto e adeguato, nel momento attuale, per affrontare tutti i problemi aperti.