Elezioni CSPI, si vota il 7 maggio 2024

Home » Scuola » Organici e libri di testo: i pronunciamenti del TAR del Lazio

Organici e libri di testo: i pronunciamenti del TAR del Lazio

Sugli organici decisione rinviata ad ottobre, mentre sui libri di testo si conferma che la legge non può essere modificata da una circolare

27/07/2009
Decrease text size Increase  text size

Dopo tanto tuonare, piovve……Non così per le tanto attese sentenze del TAR del Lazio sui ricorsi contro il taglio degli organici (ordinanza collegiale n. 1005/09 e la sentenza n. 7531/09) presentati da noi, e su quello (sentenza 7528/09) presentato da un gruppo di docenti sui libri di testo.

Nel rinviare, a breve, ad un commento più analitico, rileviamo che, in particolare sugli organici, il TAR non se l’è sentita di assumere una decisione definitiva su una materia così rilevante come gli organici, nei tempi utili affinché si potesse poi procedere, nel caso che il ricorso fosse accolto, a rivedere, in tutto o in parte, le decisioni assunte dal MIUR in materia di organici. Con il rinvio ad ottobre, infatti, si rischia di vanificare la tempestività di una decisione fondamentale per l'inizio dell'anno scolastico.

La richiesta di chiarimenti al Miur, alla base del rinvio a ottobre, è testimonianza, a nostro avviso, della consistenza delle nostre argomentazioni e dell’”imbarazzo“, da parte del giudice amministrativo, a contraddire le decisioni assunte dal Miur in una materia così decisiva per il sistema pubblico dell’istruzione.

Dalle richieste di chiarimento emerge,comunque, il dubbio, da parte del giudice, che il Miur abbia agito legalmente, come se la normativa fosse vigente mentre, invece, ne attendiamo ancora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Per quanto attiene alla sentenza definitiva sui libri di testo, il TAR accoglie il ricorso di quei docenti che, con il patrocino della FLC di Milano, avevano impugnato la circolare sui libri di testo ed abroga il comma che impone " la non modificabilità delle scelte da parte degli insegnanti e della scuola nell'arco dei due periodi previsti" (cinque anni per la primaria e sei anni per la secondaria), contrariamente a quanto previsto dalla norma, che ne prevede la derogabilità per esigenze motivate.

Siamo davvero ad un’emergenza democratica, se le regole possono essere ritenute vincolanti, e quindi produrre i loro effetti, prima ancora di essere definitive! Altro che Stato di diritto!

Il fatto che il TAR non abbia certezze sul modo di procedere dell’Amministrazione che - sia detto per inciso- riteniamo abbia agito succube di una volontà politica che ritiene di poter imporre il suo diktat, a prescindere dal rispetto delle procedure e delle regole, non fa altro che aumentare le nostre preoccupazioni non solo sui destini del sistema scolastico pubblico del paese, ma su quelli del nostro assetto democratico e della libertà di tutti, che è altra cosa dal pensiero unico e dalla volontà di pochi!

Roma, 27 luglio 2009