Cambiamo il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici

Home » Scuola » Organici, il Ministero dà il via alla terza tranche di tagli: 19.700 docenti in meno

Organici, il Ministero dà il via alla terza tranche di tagli: 19.700 docenti in meno

Conclusi gli incontri al Ministero con i sindacati. In arrivo il decreto interministeriale e la circolare. Netta contrarietà e ferma opposizione della FLC CGIL.

07/03/2011
Decrease text size Increase  text size

Si è tenuto nella serata di oggi il confronto conclusivo tra MIUR e sindacati scuola in merito al prossimo decreto interministeriale, che conterrà la tabelle di distribuzione degli organici alle varie regioni, e alla consueta circolare di accompagnamento con cui il MIUR darà indicazioni alle direzioni scolastiche regionali su come dovranno operare.

Confermato tutto quanto già emerso negli incontri precedenti, ovvero la riduzione di altri 19.700 posti, ed una distribuzione che terrà conto prevalentemente della previsione fatta dal MIUR rispetto all’andamento degli alunni nella varie regioni. Sono stati presi in considerazione anche altri indicatori correttivi che tengono conto di alcuni fattori geografici ed altro.

A detta del MIUR tali criteri di ripartizione sarebbero stati condivisi in Conferenza Stato-Regioni. Il MIUR intende procedere, come di consueto per il vero, su dati previsionali perché non è ancora noto il dato complessivo "reale" sulle nuove iscrizioni, neanche nella scuola primaria, e perché, nella scuola secondaria di secondo grado, le iscrizioni si chiudono sostanzialmente il prossimo 15 marzo.

La nostra posizione

La FLC CGIL, nel corso dell’incontro, ha chiesto innanzitutto "trasparenza" nei criteri di ripartizione dei posti per l’organico del prossimo anno scolastico e regole certe nell’autorizzazione del numero della classi e nella costituzione dei posti e delle cattedre. Poi ha ribadito, ancora una volta, la netta contrarietà all’attuazione della terza tranche di 19.700 tagli in attuazione della L. 133/08 riguardante, per ora, i docenti ma poi anche il personale ATA per altri 14.500 posti i meno. Gli effetti di questi tagli saranno un colpo mortale per la qualità del servizio pubblico.

Infatti:

  • ci saranno ovunque classi più numerose;
  • diminuiranno (non era mai accaduto in passato) addirittura i posti in organico di diritto nella scuola dell’infanzia, per cui non sarà possibile attivare nessuna sezione in più e neanche in presenza di liste d’attesa. L’impegno di questo ministro e del Governo alla sua generalizzazione è una vera e propria presa in giro;
  • nella scuola primaria (che avrà un pesantissimo ulteriore taglio di più di 9.200 posti) non sarà possibile soddisfare praticamente nessuna delle numerose richieste di attivazione di più tempo pieno (a meno che non si facciano meno classi e sempre più numerose, nonostante la condanna del TAR Lazio su questo); scomparirà del tutto qualsiasi forma di compresenza per progetti e per l’accoglienza; non sarà più possibile soddisfare le richieste della famiglie di tempo scuola a 30 ore che bene o male si era riusciti a garantire fino ad ora; tanto meno sarà possibile garantire il tempo mensa oltre le 30 ore nelle poche scuole che erano riuscite a mantenere tale servizio. Scompariranno, praticamente, tutti i posti di specialista per l’insegnamento della lingua inglese. Infatti l’amministrazione ha messo nel conto il taglio di 4.500 posti, per arrivare ad oltre 9.200 in totale, praticamente tutti quelli rimasti!
  • nella scuola secondaria di primo grado, già a nuovo ordinamento sin dallo scorso anno, non si prevede una diminuzione del numero degli alunni, ma si taglieranno ugualmente circa 1.300 posti. Come si farà? Riducendo ancora il numero delle classi e, dunque, con un sempre maggior numero di alunni e, spesso, anche oltre i limiti consentiti dalle norme sul tetto per classe o non rispettando quelle sulla sicurezza e sull’edilizia scolastica;
  • nella scuola secondaria di secondo grado prosegue lo stato di confusione delle norme transitorie che comunque, di fatto, comporteranno meno tempo scuola, meno laboratori, meno Insegnanti tecnico pratici, meno assistenti tecnici nel laboratori, meno sicurezza e meno servizi di pulizia nelle scuole. In una parola "meno scuola pubblica"!
  • ci sarà un organico di diritto sul sostegno agli alunni con disabilità, l’unico in grado di dare una qualche continuità nel servizio, pari a quello dello scorso anno e, dunque, senza tenere in alcun conto né del fabbisogno effettivo, né di quanto già sentenziato dalla Corte Costituzionale che ha ribadito più volte che il diritto allo studio, un diritto di rango costituzionale, non può essere compresso per mere esigenze di bilancio.

E’ ora di dire BASTA a questo scempio della scuola pubblica.

Questo Governo, per la scuola, è stato capace solo di ridurre il salario, di ridurre le risorse per il funzionamento delle scuole, di ridurre gli organici, di ridurre il diritto all’istruzione, di ridurre i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, si riduce persino la libertà d’insegnamento e la  democrazia. Del resto è ben noto cosa pensa della scuola pubblica il nostro Presidente del Consiglio.

La FLC CGIL chiede:

  • che le scuole siano dotate delle risorse umane ed economiche necessarie per garantire il funzionamento “ordinario”
  • un nuovo modo per determinare gli organici
  • il superamento della distinzione tra organico di fatto e organico di diritto
  • la stabilizzazione di tutti i posti vacanti in organico di fatto (sostegno e spezzoni) sia per i docenti che per il personale ATA
  • organici funzionali al piano dell'offerta formativa delle singole scuole
  • la pluriennalità e stabilità dei posti e dei lavoratori per garantire la continuità della didattica e del servizio
  • il ritiro della terza tranche di tagli ed un piano straordinario di immissioni in ruolo.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

LEGGI LA NOTIZIA