Osservatorio Nazionale Paritetico per la sicurezza. Riunione del 23 febbraio
Prima riunione: un primo confronto ricognitivo e di orientamento relativo agli impegni da assumere
La riunione dell’Osservatorio Nazionale Paritetico per la sicurezza di cui all’73 del CCNL della scuola, era stata convocata per fare il punto della situazione su tutta la tematica inerente la sicurezza nelle scuole e per individuare percorsi idonei condivisi da adottare per una migliore applicazione della complessa normativa di riferimento e concordare poi i criteri di riparto, tra le Direzioni Regionali, delle risorse previste in bilancio per l’esercizio finanziario di questo anno destinate a “favorire l’igiene e la sicurezza nelle scuole”.
Trattandosi di una prima riunione, ci si è limitati ad un primo confronto ricognitivo e di orientamento relativo agli impegni da assumere che dovranno essere successivamente perfezionati in occasione di una successiva seduta dell’organismo.
Ma vediamo i punti trattati.
1. Edilizia scolastica. E’ stato sottolineato dalle OO.SS. che nella finanziaria 2005 non è stata rifinanziata la terza annualità del terzo triennio di programmazione delle opere di edilizia scolastica destinate all’adeguamento e alla messa a norma degli edifici. Questo vuol dire, come abbiamo avuto modo di segnalare, che gli enti locali e le stesse scuole, benché in regime di proroga, non potranno esaudire i bisogni di completamento delle opere, già avviate o programmate, entro il termine del 31 dicembre 2005 (L. 314/2004). Il mancato finanziamento relativo all’annualità 2005 si somma al disagio crescente dell’edilizia scolastica dimostrato anche, qualora ce ne fosse ancora bisogno, dagli ultimi episodi di cronaca. La FLC Cgil ritiene che, nonostante le dichiarazioni del Ministro, l’emergenza edilizia scolastica non è assolutamente finita e comunque rivendica un sistema di finanziamenti più adeguato e più certo dentro un piano programmato di interventi. A tal proposito va segnalato che l’attività di programmazione degli interventi sopra ricordati e stabiliti dalla L.23/1996 devono essere considerati ordinari e, quindi, non scambiabili o sostituibili con quelli previsti per le istituzioni scolastiche insistenti nelle zone a rischio sismico (art. 80 legge 289/2002) di cui solo ora sembra aprirsi uno spiraglio con un primo piano stralcio approvato dal CIPE di 197 milioni di euro per 738 interventi.
2. Formazione e sostegno alla sicurezza nelle scuole. Preso atto che le somme annuali pari a 40 miliardi di vecchie lire sono state in gran parte appostate, pro quota, direttamente alle Direzioni Regionali, in una specifica riunione verranno stabiliti i criteri di riparto dei finanziamenti restanti sulla base dei bisogni necessari. In quest’ambito è stato proposto di prevedere un percorso formativo aggiuntivo per le figure sensibili finalizzato ad individuare comportamenti corretti avanti calamità naturali (terremoti, alluvioni e così via) utilizzando anche materiale multimediale. Sempre in relazione alla formazione è stata avanzata la necessità di aggiornare il CD rom a suo tempo proposta dal Ministero per la formazione e l’aggiornamento del personale. Le OO.SS. hanno ribadito, comunque, la necessità di effettuare la formazione del personale soprattutto con interventi più efficaci e diretti considerando l’utilizzo del supporto informatico solo aggiuntivo e non sostitutivo a quanto previsto dal D.Lgs 626/94.
Infine è stata ravvisata l’opportunità di predisporre una circolare quadro riaggiornata e più puntuale su tutta la materia sulla falsariga della cm. 119/99 inserendo nella stessa i richiami, più o meno espliciti a Carta 2000 e alla cm 122/2000 relativa all’opportunità di inserire, nei vari percorsi formativi, tematiche inerenti alla cultura della sicurezza.
3. Nuovo monitoraggio sullo stato di applicazione del D.Lgs 626/94. E’ stata rilanciata l’idea di riavviare un ulteriore processo di monitoraggio sulla sicurezza nelle scuole e sul suo stato di applicazione i cui risultati potrebbero essere interessanti non solo perché ci forniscono uno spaccato reale della situazione ma anche ai fini delle attività relative all’anagrafe sulla sicurezza.
Roma, 2 marzo 2005