Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Scuola » Parere CSPI sulla seconda prova scritta dell’esame di Stato 2022/23 per gli istituti professionali

Parere CSPI sulla seconda prova scritta dell’esame di Stato 2022/23 per gli istituti professionali

Apprezzata la tempestività dell’emanazione dei Quadri di riferimento per gli undici indirizzi, che rendono coerente la prova d’esame rispetto alle nuove indicazioni ordinamentali e al nuovo approccio curricolare e progettuale previsto dal Decreto Legislativo 61/17.

14/06/2022
Decrease text size Increase  text size

Il 14 giugno 2022, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), riunito in seduta plenaria con modalità a distanza, ha espresso il previsto parere sullo schema di decreto ministeriale recante i «quadri di riferimento e le griglie di valutazione per la redazione e lo svolgimento della seconda prova scritta dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione negli istituti professionali ai sensi dell'articolo 17, commi 5 e 6, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62».

Lo schema di decreto definisce, a partire dall’anno scolastico 2022/23, i nuovi quadri di riferimento e le griglie di valutazione per la seconda prova scritta dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione negli istituti professionali recentemente riformati.

Il parere del CSPI riconosce la tempestività dell’emanazione del decreto che consentirà a docenti e studenti di essere consapevoli, con un anno di anticipo, dei criteri per la predisposizione della seconda prova scritta, la prova di indirizzo che costituisce la concreta rappresentazione dello specifico percorso di istruzione affrontato per l’intero corso di studi.

Il CSPI ha rilevato che, coerentemente con le innovazioni prodotte dalla riforma degli istituti professionali, dal prossimo anno scolastico, la seconda prova dell’esame di Stato non sarà più articolata in base alle discipline caratterizzanti, ma dovrà essere riferita alle competenze previste per lo specifico indirizzo, pur segnalando la necessità che i profili in uscita siano coerenti con le competenze professionali attese, ma anche con la formazione più complessiva degli studenti.

Il parere positivo è stato espresso all’unanimità.