Perché diciamo NO al maestro unico. La voce del pedagogista
Articolo di Franco Frabboni, Direttore Centro Interdipartimentale di Ricerche Educative.
Articolo di Franco Frabboni, Direttore Centro Interdipartimentale di Ricerche Educative , pubblicato sul n. 3 - ottobre 2008 del giornale degli iscritti.
Dal sommergibile della sua Riforma scolastica, il Ministro Gelmini ha sparato in estate tre siluri sul modello della scuola dei moduli (tre insegnanti su due classi) del nostro primo comparto dell'obbligo: la primaria.
Sono tre missili devastanti. Da una parte, colpiscono - demolendola - l'architrave di sostegno dell'obbligo scolastico. Dall'altra parte, squarciano il cielo della formazione. A partire dall'intenzione perversa della Destra al Governo di mettere la museruola alla scuola pubblica.
I siluri del Ministro fanno da megafono al "meno-scuola" (perché costa troppo!), alla "poca-istruzione" (basta un insegnante unico!) e all'"enciclopedismo-culturale" (è sufficiente formare una testa piena di pillole cognitive da validare tramite quiz!).
No/fermo, dunque, al maestro unico. Una soluzione di cui pare orgogliosa la Gelmini quando si chiede "perché il contribuente deve pagare il triplo dei soldi se al posto di tre maestri ne basta uno? Per questo abbiamo ritenuto giusto mettere un unico maestro, un unico libro e un unico voto".
Palcoscenico ai missili del Ministro.
Primo siluro. La Gelmini delegittima arbitrariamente un comparto educativo giudicato - per la qualità della sua istruzione (tre/docenti uguale: più voci culturali, più punti di vista interpretativi) - la locomotiva dell'innovazione scolastica europea. Tanto che autorevoli giurie internazionali l'hanno incoronata come la scuola più bella del vecchio Continente.
Secondo siluro. La Gelmini ospita, in classe, lo spettro del pensiero unico. E invita la scuola primaria a farsi controfigura delle conoscenze a pulsante che spaccia la Tv. Di qui l' insegnante superstar: titolare unico di saperi/verità sui quali non è possibile esprimere confutazione, dubbio, dissenso.
Terzo siluro. La Gelmini con lo scoop del maestro unico porta ossigeno alle casse dello Stato. Si prevede nei prossimi anni il taglio di quasi cento mila docenti della primaria insieme ad una consistente riduzione del tempo/scuola, con pesanti disagi per i genitori. Questa feroce cura dimagrante avrà ripercussioni tragiche sul tempo pieno.
Privato della dirimpettaia scuola dei moduli, il full/time si tramuterà in un ghetto di accoglienza dell'utenza svantaggiata: disabile ed extracomunitaria. Di più. L'arma impropria del maestro unico colpirà a morte la scuola pubblica. A partire dall'esodo di molte famiglie nella scuola privata: sicuramente con più insegnanti e con un tempo/scuola prolungato.
ottobre, 2008