Pesantemente critico il CNPI sullo schema di Decreto Legislativo Legge 53
Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione nella seduta del 17 Dicembre, ha approvato all'unanimità una pronuncia sullo schema di Decreto legislativo relativo alla scuola dell'infanzia e al ciclo primario e sulle allegate indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati.
Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione nella seduta del 17 Dicembre, ha approvato all'unanimità una pronuncia sullo schema di Decreto legislativo relativo alla scuola dell'infanzia e al ciclo primario e sulle allegate indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati.
Una pronuncia "pesante" che interviene nella fase di espressione di parere da parte delle commissioni parlamentari e dopo gli esiti della conferenza unificata Stato- Regioni.
Il CNPI, in assenza di una richiesta di parere da parte del Ministro, ha deciso di procedere con un'autonoma pronuncia, riaffermando in tal modo un ruolo che il Ministro ritiene evidentemente inutile e soprattutto scomodo.
Nel merito il documento del CNPI, articolato negli specifici contributi di settore, scuola dell'infanzia, elementare e media, evidenzia puntualmente i nodi fondamentali di questo primo provvedimento attuativo della legge 53/2003, sia per quanto riguarda l'impianto pedagogico-didattico, in riferimento alle indicazioni nazionali, sia sul versante organizzativo e professionale.
Ne emerge una valutazione radicalmente critica, con gravi e specifici elementi di preoccupazione per il futuro della nostra scuola di base. Di fatto la pronuncia del CNPI colpisce nel metodo e nei contenuti i punti fondamentali del provvedimento governativo, avanzando anche specifiche riserve di carattere giuridico.
In sostanza un'altra autorevole bocciatura. Questa volta, come già in altre recenti occasioni, dal massimo organo istituzionale di rappresentanza del mondo della scuola.
Questo Decreto, così estraneo alla cultura e all'esperienza della scuola dell'infanzia della scuola elementare e della scuola media, deve essere ritirato.
Roma, 17 dicembre 2003