Piano programmatico: parere favorevole anche dalla Commissione istruzione del Senato
Con il parere del Senato si conclude l'iter del provvedimento nelle commissioni parlamentari.
Con le sedute del 2, dove è intervenuto anche il ministro dell'istruzione, e 3 dicembre, la Commissione istruzione del Senato ha concluso la discussione sul piano programmatico, al termine della quale il relatore, Sen. Asciutti, ha presentato lo schema di parere favorevole al provvedimento.
Come per il parere favorevole, di maggioranza, espresso nei giorni scorsi dalla VII Commissione della Camera, anche il parere della Commissione del Senato è preceduto da molte condizioni, del tutto inutili e ipocrite a fronte degli 8 miliardi di tagli confermati.
Lo schema di parere si apre con una serie di punti di condivisione sulle norme previste nel piano, come le rassicurazioni rispetto alla conferma dell'attuale modello orario per la scuola dell'infanzia, la reintroduzione degli anticipi e l'espansione delle sezioni primavera. Analoga condivisione per la prevista armonizzazione delle Indicazioni nazionale morattiane con le Indicazioni per il curricolo del 2007; la riduzione dell'orario nella scuola secondaria di primo e secondo grado, anche con riferimento a quello frontale dove si auspica trovino maggiore spazio le materie professionalizzanti; le norme contro la polverizzazione delle scuole sul territorio a garanzia di "
comunità educative culturalmente adeguate" .
Seguono poi una serie di "condizioni" poste a premessa del parere favorevole che si riferiscono:
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alla necessità di una formazione più consistente per gli insegnanti di lingua inglese a fronte delle 150-200 indicate nel piano;
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all'esigenza di assicurare congrue risorse alla scuola primaria per poter attuare tutti i modelli orari previsti e la garanzia di due insegnanti per classe nel tempo pieno;
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alla raccomandazione di mantenere i percorsi triennali negli istituti professionali che rilasciano qualifiche pur condividendo l'obiettivo della semplificazione dei piani di studio, così come si richiede di non disperdere l'esperienza di alcuni indirizzi nell'istruzione tecnica, come Mercurio;
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alla necessità di maggiori risorse per l'istruzione e la formazione professionale: " anche per l'adempimento del diritto-dovere all'istruzione e formazione fino a 18 anni";
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alla richiesta della completa attuazione della legge 508 riferita alla formazione musicale e coreutica.
Il testo prosegue, poi, con alcune " raccomandazioni" che chiedono:
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la valutazione dei tanti progetti autonomamente svolti dalle scuole per verificarne l'utilità;
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la definizione di un organico funzionale deciso non solo sul numero degli classi ma anche in base alle esigenze di flessibilità delle scuole;
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un ripensamento sull'esternalizzazione dei servizi utilizzando, per questi ultimi, il personale ATA a tempo indeterminato;
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un'attenzione da rivolgere alle competenze disciplinari specifiche dei docenti secondaria superiore in fase di accorpamento delle classi di concorso e assegnazioni delle cattedre.
L'opposizione, che durante la discussione aveva chiesto più tempo per analizzare a fondo la relazione del governo presentata lo scorso 6 novembre, ha proposto un articolato parere alternativo contrario, nel quale si sottolinea l'incongruenza e l'incompatibilità tra le condizioni poste dal parere di maggioranza con le norme e i risparmi contenuti nel piano programmatico e come lo stesso sia frutto di norme dettate dalla sola esigenza di tagli, senza nessun serio ragionamento di merito. Il parere alternativo, ovviamente, non è stato posto in votazione. L'opposizione ha quindi chiesto, ed ottenuto, che si procedesse con votazioni distinte delle parti dello schema di parere che ha ricevuto, quindi, il voto di astensione dell'opposizione sulle "
condizioni" e quello contrario su tutto il resto del testo. Hanno votato a favore dell'intero testo il PDL e la LNP.
Con il parere del Senato si conclude l'iter obbligatorio del provvedimento nelle commissioni parlamentari. Il piano programmatico definitivo sarà emanato solo dopo la discussione in Consiglio dei Ministri per essere quindi tradotto, dal ministro dell'istruzione, in regolamenti attuativi.
La FLC, auspica un immediato confronto con il ministro dell'istruzione sul piano prima dell'emanazione di ogni altro atto. Le ragioni di un dissenso crescente sulle questioni che stanno travolgendo la scuola pubblica del nostro paese, sono centrali nelle rivendicazioni poste a base dello sciopero generale del 12 dicembre contro tutta la politica di soli tagli decisa da questo governo.
Roma, 5 dicembre 2008