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Poveri bambini

Poveri bambini, usati dalla propaganda di questo Governo e trattati come numeri, senza diritti e senza dignità.

11/10/2004
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Poveri bambini, usati dalla propaganda di questo Governo e trattati come numeri, senza diritti e senza dignità.

Poveri bambini, iscritti anche se non avete tre anni alle scuole dell’infanzia dalle vostre famiglie mentre gli adulti del Ministero avrebbero dovuto sottoscrivere Intese per assicurarvi locali e spazi dignitosi nei quali stare, definire criteri per garantire la qualità alla quale avete diritto, stabilire figure docenti per aiutarvi e per rispettare le vostre esigenze.

Nulla di tutto questo è stato fatto: le Intese con i Comuni nella stragrande maggioranza delle realtà non sono neanche state tentate, i criteri per accogliere bambine e bambini con meno di tre anni al Ministero se li sono dimenticati o non sanno neanche che cosa sono, per le nuove figure professionali non hanno previsto neanche un euro e pensano (!) che tutto si risolva con un po’ di assistenza fisica per cui sarebbe sufficiente un collaboratore scolastico.

Poveri bambini, intanto in migliaia andate nelle sezioni con i bambini che hanno già compiuto tre anni e al Ministero fanno finta di non sapere niente. Anzi, se glielo dici sgranano gli occhi con consumata espressione di stupore. Noi lo abbiamo visto fare, all’unisono, da tredici persone contemporaneamente, Ministro in testa. Un record!.

Non leggono neanche i giornali che denunciano il fatto, non si informano tramite i loro direttori generali.

Poveri bambini, che importanza ha se siete in sezioni di 30 alunni, se non ci sono le brandine e gli spazi per voi, se le maestre sono sempre due per voi come per tutti. Pensate, un autorevole direttore regionale ha dichiarato che siete degli “Uditori” e per questo frequentate le sezioni di scuola materna senza che ci sia una sola condizione pensata per voi.

Oltre a voi ci sono migliaia di bambine e bambini iscritti alla scuola dell’infanzia statale che non possono frequentare perché non ci sono le maestre, perché il governo anziché generalizzare la scuola dell’infanzia (come afferma una sua Legge) è impegnato a contenerla.

Adesso sembra che siano anche spariti i 400 posti di organico disponibili da tempo per dare respiro alle liste di attesa. E mentre tanti Comuni chiedono di usare questi posti perché hanno le iscrizioni, il sottosegretario Valentina Aprea dice che non è possibile perché i sindacati non vorrebbero trattare all’Aran sull’anticipo.

C’è di che arrossire per l’imbarazzo considerato che non è vero nulla ma come si fa a dire che anche quei miseri 400 posti sono stati sacrificati alle superiori esigenze dell’economia italiana e del famoso contratto con gli italiani? Meglio scaricare la colpa sui sindacati e sperare che un qualcheduno abbocchi.

Forse che voi bambini siete nel programma? No. E allora che cosa pretendete!.

Roma, 11 ottobre 2004