Pratica musicale nella scuola primaria: emanato un apposito decreto
Procedure burocratiche, invasione di materie contrattuali, risorse limitate rischiano di azzerare le iniziative previste.
Emanato il 31 gennaio scorso, il Decreto Ministeriale n. 8, con particolare attenzione alla scuola primaria, ha per oggetto iniziative per
- la diffusione della cultura e della pratica musicale
- la qualificazione dell'insegnamento musicale
- la formazione dei docenti di tale insegnamento.
I contenuti
Normativa di riferimento
Il DM 8/11 è stato emanato avendo come riferimenti
- l'art. 4 comma 10 del Regolamento sul primo ciclo (DPR 89/10), che demanda ad un apposito decreto l'individuazione dei titoli prioritari per impartire l'insegnamento della musica e della pratica musicale nella scuola primaria
- la pronuncia del CNPI del 16 dicembre 2009 nella quale si sottolinea l'opportunità che lo studio di uno strumento musicale inizi fin dal terzo anno della scuola primaria.
Insegnamento curricolare della musica nella scuola primaria
In attesa della definizione dei percorsi formativi e di specifici titoli di studio, l'insegnamento curricolare della musica è affidato prioritariamente a docenti di scuola primaria, compresi nell'organico di istituto, in possesso:
- di uno o più titoli di studio rilasciati dai Conservatori di Musica o Istituti Musicali Pareggiati italiani
oppure
- del Diploma accademico specifico in didattica della musica o in musica per l'educazione, conseguito all'estero presso istituzione di alta formazione musicale equiparato ai titoli di studio italiani (articolo 3).
In subordine e previa sottoscrizione di accordi di rete, ai sensi dell'art.7 del Regolamento sull'Autonomia (DPR 275/99), è previsto l'utilizzo di docenti della A031, A032 e A077 in servizio in una delle scuole che costituiscono la rete.
Pratica strumentale e vocale
a) Attivazione dei percorsi
Per l'attivazione di specifiche iniziative per l'approccio alla pratica strumentale e vocale è previsto il seguente percorso.
Gli Uffici Scolastici Regionali (USR), a partire dalla province in cui sono presenti sezioni di Liceo musicale, individuano, attraverso uno specifico bando, le scuole primarie presso le quale attivare le suddette iniziative.
Successivamente, gli USR attivano le procedure per la costituzione di una rete di istituzioni formative, composta da:
- Istituzioni scolastiche sedi di sezioni di Liceo Musicale
- Istituzioni AFAM convenzionate con i Licei Musicali
- Scuole secondarie di primo grado con corsi ad indirizzo musicale;
- Scuola/e primaria/e individuata/e mediante bando.
Possono, inoltre, far parte della rete
- Istituzioni, enti e associazioni di comprovata qualificazione nell'apprendimento musicale dell'infanzia ovvero della didattica della musica
- Enti, fondazioni, soggetti pubblici e privati disponibili a sostenere, finanziare ovvero cofinanziare le attività.
Le scuole coinvolte devono sottoscrivere un apposto protocollo di intesa che deve prevedere, tra l'altro, la costituzione di un apposito comitato che ha anche il compito di sovrintendere alla selezione del personale docente.
Il Direttore dell'USR, con proprio provvedimento, costituisce un comitato di monitoraggio responsabile della verifica e della valutazione delle attività.
b) Studenti interessati e certificazione del percorso
Le iniziative sono rivolte agli alunni dal terzo al quinto anno della scuola primaria.
Al termine del percorso è rilasciato un certificato attestante le competenze musicali acquisite.
In riferimento alle valutazioni periodiche e finali, i docenti che insegnano pratica strumentale e corale "forniscono preventivamente ai docenti" delle classi interessate "elementi conoscitivi sull'interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno" (DPR 122/09)
c) Reclutamento del personale
In ordine di priorità:
- Utilizzo docenti interni della scuola primaria in possesso dei titoli di studio che danno la priorità per l'insegnamento della musica curricolare
- Utilizzo docenti, in servizio in una delle istituzioni costituenti la rete
- della classe di concorso A077 (strumento musicale nella secondaria di I grado)
- della A032, Musica nella secondaria di I grado, in possesso di specifiche e dimostrate competenze di pratica strumentale
- di "Esecuzione ed Interpretazione" e "Laboratorio di musica di insieme" nei Licei Musicali
- Utilizzo docenti "esterni" all'organico di istituto con particolare riferimento ai docenti della A031, Ed. Musicale negli Istituti di Istruzione secondaria di II grado, in esubero.
Il Comitato previsto dal protocollo di intesa ha il compito di verificare che, nella selezione del personale, vengano adeguatamente valorizzati i titoli culturali, professionali e artistici.
Il personale in esubero della A031, A032 e A077 che ne faccia apposita richiesta, potrà essere utilizzato con funzioni di raccordo e coordinamento del complesso delle attività previste dal protocollo di intesa.
Formazione
La formazione per il personale coinvolto nelle iniziative previste dal DM 8/11 è assicurata:
- dai Conservatori e gli Istituti Musicali Pareggiati presso le quali è presente il dipartimento di didattica della musica
- dalle Istituzioni, enti e associazioni di comprovata qualificazione nell'apprendimento musicale dell'infanzia ovvero della didattica della musica
- da specifici interventi che saranno attivati con successivi provvedimenti in collaborazione con l'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica (ANSAS)
Risorse finanziarie
a) pratica strumentale e vocale
- Fondi delle istituzioni scolastiche coinvolte
- Fondi ex Legge 440/97 come indicati dalla direttiva 87/10
b) formazione
- Fondi previsti per progetti promossi e realizzati a livello regionale (punto 3 della direttiva 87/10)
- Fondi previsti per le attività di formazione di cui all'art. 2 punti 2) (Processi di riforma e finalità definite da specifiche norme di legge) e 4) ("Potenziamento dell'offerta formativa") del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo annuale in materia di formazione sottoscritto il 14 luglio 2010.
Comitato Nazionale per l'apprendimento pratico della musica
Il Comitato Nazionale per l'apprendimento pratico della musica assicura il monitoraggio, il supporto e la consulenza riguardo alle iniziative effettivamente attivate.
La posizione della FLC CGIL
La FLC CGIL condivide l'idea che in tutti gli ordini di scuola l'insegnamento della musica e della pratica strumentale e vocale debba essere affidata a docenti in possesso di specifiche competenze musicali.
Il Decreto presenta, tuttavia, una serie di gravi criticità:
- Il DM 8/11, emanato senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali, invade pesantemente materie tipicamente contrattuali.
- Nella parte introduttiva, che presenta ben 27 rimandi a norme e atti, viene citato impropriamente il DLgs 150/09 per sottolineare l'esclusiva competenza del Dirigente scolastico in materia di utilizzazione del personale.
- Le modalità di utilizzo del personale docente, sia nell'insegnamento della musica curricolare nella primaria sia della pratica strumentale e vocale, impatta in maniera violenta con il contratto sulla mobilità annuale e sul contratto sugli utilizzi.
- Non è affatto chiaro se un docente della primaria non in esubero ed in possesso dei titoli specifici indicati dal decreto sia obbligato a diventare "specialista" di musica.
- Non vi è alcuna valorizzazione delle esperienze musicali svolte in questi anni da docenti della primaria privi di titoli accademici.
- Il meccanismo di costituzione della rete di scuole appare farraginoso e inutilmente burocratico.
- Le risorse messe in campo sono, non solo irrisorie, ma prive di prospettiva di continuità nel tempo, visto che la loro erogazione sarà decisa anno per anno.
Sul versante contrattuale il decreto in questione contraddice in maniera plateale sia il contratto sulla mobilità (che verrà firmato nei prossimi giorni) sia la nota del MIUR che ribadisce in modo inequivoco la competenza della contrattazione in materia di utilizzi del personale. Evidentemente al MIUR la mano destra non sa quello che fa la sinistra....
Chiederemo immediatamente un incontro urgente all'amministrazione sui contenuti di questo atto, affinché vengano rettificati tutti quegli aspetti che vanno ad impattare con le prerogative della contrattazione, determinando una riduzione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.