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Pagamento supplenti scuola: il Governo non fa bene i conti e stanzia fondi insufficienti

Il pagamento di parte restante degli stipendi di novembre sarà posticipato al 2015. Per la FLC CGIL le risorse stanziate non sono “un gesto politico di grande rilevanza”, ma un atto dovuto per il lavoro prestato dai supplenti al servizio dei cittadini.

15/12/2014
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A seguito dell’approvazione del decreto legge del 12 dicembre 2014, col quale sono stati stanziati i fondi per il pagamento degli stipendi al personale supplente, il 15 dicembre è pervenuta con la nota 18065 comunicazione alle scuole circa l’assegnazione di una ulteriore risorsa finanziaria, per le retribuzioni “a partire dal mese di settembre 2014 entro i limiti dell’importo indicato”.

Dunque, “in considerazione dell’eccezionalità della situazione venutasi a determinare”, viene autorizzata ciascuna scuola a liquidare urgentemente le somme spettanti ai supplenti, nel limite dell’importo caricato sul POS. Si dovrà dare la precedenza ai contratti stipulati e non liquidati nei mesi di settembre e ottobre 2014.

La nota prosegue dando ulteriori indicazioni, con riferimento ai contratti del mese di novembre, circa la liquidazione, per tutti i contratti in essere, “in proporzione una quota parte delle somme dovute fino a concorrenza” dell’importo assegnato. A questo punto, in caso di incapienza sui POS, le competenze restanti del mese di novembre saranno liquidate ai supplenti assieme a quelle di dicembre nell’esercizio finanziario 2015 (quindi a gennaio).

I pagamenti dovranno essere effettuati entro le ore 17.00 del 17 dicembre, data in cui è prevista l’emissione speciale.

Ovviamente, non essendo lo stanziamento erogato sulla base dei contratti caricati a sistema, ma quale somma forfettaria, la sua consistenza è insufficiente in numerose situazioni, dal momento che a volte risultano ancora da liquidare gli stipendi di settembre e ottobre (sempre per lo stesso motivo di mancanza di risorse).

Di conseguenza, lo stesso mese di novembre è retribuibile solo in parte.

Il paradosso è che la nota dà indicazioni di pagare in proporzione, laddove non è possibile tecnicamente fare questa operazione, proprio perché il sistema non permette questa eventualità. Quindi, le scuole dovranno decidere chi pagare e chi lasciare ancora un volta fuori.

Sono ben due anni che la FLC CGIL si sta battendo per lo spostamento delle liquidazioni ai supplenti direttamente al MEF, come per il personale di ruolo, perché i fondi che il Ministero dell’Economia eroga sono sempre insufficienti a coprire il reale fabbisogno delle scuole. Si calcola che il Tesoro eroghi all’anno circa un milione di euro in meno rispetto alle reali e concrete esigenze, che servirebbero a coprire le supplenze brevi e saltuarie.

Quindi, andando sempre alla rincorsa dei soldi che necessitano (nonostante i contratti validati a sistema), il MIUR deve fare i salti mortali ogni mese per regolarizzare i pagamenti.

La situazione è seria e grave e risulta davvero “calzante” per un Governo che si picca di presentarsi con l’immagine della velocità e della prontezza e che parla di intervento eccezionale e di “gesto politico di grande rilevanza”.

Peraltro, senza la continua, quotidiana, assillante pressione, che la FLC CGIL ha esercitato i questi mesi, raccogliendo e rilanciando le proteste delle scuole, il Governo non avrebbe neppure scoperto questo stato di eccezionalità.

Ora, due considerazioni sorgono spontanee.

La prima è che l’eccezionalità non è a nostro avviso riconducibile al pagamento degli stipendi, perché quelli non sono affatto un'eccezionalità da pagare, bensì un diritto acquisito con un ordinario e normale lavoro prestato al servizio dei cittadini.

E la seconda è che Il “gesto politico di grande rilevanza” non è quello che si vuole far intendere dello stanziamento dei 64,1 milioni di euro per pagare gli stipendi, ma il fatto che i supplenti, nonostante la loro condizione di precarietà, continuino ad andare a lavorare senza stipendio, anticipando di tasca propria anche le spese.

La FLC CGIL vuole dire proprio questo al Governo che afferma di voler costruire la Buona Scuola: la smetta con gli slogans autocelebrativi e incominci a rispettare i lavoratori, e in particolar modo i precari, stanziando per tempo le risorse necessarie per le supplenze e non aspettando che la situazione diventi “eccezionale”

La FLC CGIL interverrà in tutte le sedi affinché il Governo faccia il proprio dovere di datore di lavoro e presterà ogni assistenza dovuta ai lavoratori anche in sede giurisdizionale.