Personale supplente e retribuzione ferie non godute
In qualche provincia le Ragionerie territoriali danno l'indicazione alle scuole di depennare dai contratti individuali di lavoro dei neo assunti il pagamento delle ferie non godute. Per la FLC CGIL un grave atto unilaterale da ritirare.
Alcune Ragionerie territoriali hanno dato indicazione alle istituzioni scolastiche di depennare nella copia cartacea della scuola, la parte del contratto individuale di lavoro che prevede il pagamento delle ferie residue, facendovi apporre dall'interessato la propria firma e data.
Lo stesso principio si estenderebbe anche a quei contratti già firmati e inviati alla Ragioneria.
La nostra posizione
Giudichiamo illegittimo il comportamento di queste Ragionerie territoriali, perché non trova riferimento nella Legge 135/12 (spending review). L'accaduto è ancora più grave se si considera che le Ragionerie in questione hanno preso una decisione senza aver ricevuto alcun input dall'amministrazione centrale.
Siamo già intervenuti presso il MIUR chiedendo una convocazione urgente che è stata fissata per lunedì 8 ottobre.
Certi comportamenti lesivi dei diritti retributivi dei supplenti non sono più tollerabili (vedi ad esempio incapienza capitoli IRAP). I supplenti temporanei hanno diritto di richiedere la fruizione delle ferie maturate e non godute in costanza di rapporto di lavoro e, per quanto ci riguarda, anche alla loro monetizzazione quando ragioni didattiche e di servizio ne impediscono le fruizione.
Pertanto, ci batteremo in tutte le sedi per cambiare la norma demenziale della Legge 135/12 che vieta la monetizzazione delle ferie, senza considerare la specificità del lavoro scolastico. La diretta conseguenza è che, essendo le ferie irrinunciabili, devono essere fruite. Paradossalmente, si dovrebbe nominare un
supplente sul supplente, ricorrere alle ore eccedenti, annullando proprio quel risparmio di spesa che la legge stessa intenderebbe evocare. Insomma, si aprirebbero nuovi scenari di caos nella scuola.
Siamo nettamente contrari ad avallare questa applicazione della Legge 135/12 per i supplenti, perchè il "divieto di monetizzazione" è incompatibile con la funzionalità della scuola e non conciliabile con la tutela dei diritti retributivi dei supplenti.
In occasione dell'incontro di lunedì 8 ottobre al MIUR ribadiremo fermamente questo principio e chiariremo una volta per tutte che la normativa in questione non può essere applicata al personale della scuola. C'e' una sola risposta a questo continuo scippo di diritti: lo sciopero del 12 ottobre.