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Prove Invalsi: l’USR Molise sollecita le scuole a “incrementare gli esiti”

La nota, inviata ai Dirigenti Scolastici di tutte le scuole della regione, rappresenta un’ingerenza nella progettualità delle scuole e una stortura dell’idea di apprendimento.

02/10/2024
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Le FLC CGIL Nazionale e del Molise ritengono inopportuno e sbagliato l’intervento della Dirigente dell’USR Molise che invita a “valorizzare la qualità delle scuole molisane” avviando progetti mirati a migliorare gli esiti delle prove Invalsi. Si tratta infatti di un’errata interpretazione della funzione delle prove stesse che rischia di trasformare la didattica in un esercizio di addestramento mirato a generare delle risposte meccaniche, anziché generare processi di apprendimento orientati allo sviluppo della capacità di riflettere criticamente, orientarsi, affrontare problemi anche complessi.

Nel comunicato allegato, si chiede pertanto il ritiro della nota. 

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PROVE INVALSI: VALORIZZAZIONE DELLA QUALITÀ O TEACHING TO THE TEST?

Ha destato notevole perplessità la nota inviata dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Molise ai dirigenti scolastici locali, avente per oggetto la valorizzazione delle scuole molisane e l’incremento degli esiti delle prove Invalsi.

La nota fa cenno ad un “progetto pilota” da avviare presso ogni scuola del territorio molisano, che preveda la “sperimentazione di pratiche intensive di prove Invalsi”. L’obiettivo della sperimentazione sarebbe quello di “incrementare gli esiti delle prove Invalsi”.  La richiesta formulata appare sconcertante poiché è pervasa da un’errata interpretazione della funzione delle prove in questione che servono, evidentemente, a misurare i livelli di apprendimento degli alunni con una valenza sistemica. Alle perplessità si somma la preoccupazione per il fatto che la nota non si rivolge alle scuole, chiedendo loro di incrementare la progettualità anche con riferimento alle azioni del PNRR a sostegno della fragilità degli apprendimenti degli alunni, ma chiede di aumentare l’allenamento ai test (c.d “teaching to the test”), senza fare riferimento ai processi di apprendimento che, evidentemente, sottendono all’acquisizione delle conoscenze e competenze.  Inoltre nella stessa nota si definiscono con una certa genericità processi complessi, che pure sono legati agli esiti delle prove Invalsi.

Vale la pena ricordare che le istituzioni scolastiche, in base alla normativa vigente, sono chiamate alla elaborazione dell’offerta formativa analizzando i punti di forza e di debolezza del RAV, che dedica una specifica sezione ai risultati nelle prove standardizzate, e che dall’analisi degli esiti tutte le scuole elaborano strategie per il miglioramento.

Bene farebbe l’Usr Molise a ritirare una nota confusa sia dal punto di vista del metodo che del merito, mentre contiamo sulla consapevolezza e sull’autonomia delle istituzioni scolastiche nel valutare l’efficacia di “progetti pilota” di questo tipo. Noi crediamo che ci voglia ben altro per “valorizzare” la qualità delle scuole, a partire dalla stabilizzazione e dal potenziamento degli organici e del tempo scuola.

FLC CGIL Molise - FLC CGIL Nazionale

Tag: invalsi

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