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Quadro Europeo delle qualificazioni (EQF): lo stato dell’arte in Italia

Pubblicato il primo “rapporto” a cura dell’ISFOL. Molte le criticità.

04/09/2012
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La Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea del 23 aprile 2008 ha istituito l’European Qualification Framework (EQF), a seguito di un lungo processo avviato con il Consiglio Europeo di Lisbona del marzo del 2000.

L'obiettivo della raccomandazione è quello “di istituire un quadro di riferimento comune che funga da dispositivo di traduzione tra i diversi sistemi delle qualifiche e i rispettivi livelli, sia per l'istruzione generale e superiore sia per l'istruzione e la formazione professionale.” Ciò comporta l’impegno degli Stati membri ad usare il Quadro europeo delle qualificazioni come strumento di riferimento per confrontare i livelli delle qualificazioni dei diversi sistemi nazionali e “per promuovere sia l'apprendimento permanente sia le pari opportunità nella società basata sulla conoscenza”

La Raccomandazione ha tre importanti allegati. In particolare l’Allegato II prevede otto livelli di qualificazione definiti da appositi descrittori declinati in termini di conoscenze, abilità, competenze.

La Raccomandazione prevede una serie di adempimenti per gli Stati membri dell’UE. In particolare si raccomanda di:

  1. designare punti nazionali di coordinamento, che sostengano e orientino la correlazione tra sistemi nazionali delle qualifiche e l’EQF, per promuovere la qualità e la trasparenza di tale correlazione
  2. rapportare i sistemi nazionali delle qualificazioni all’EQF entro il 2010
  3. adottare misure, se del caso, affinché entro il 2012 tutti i nuovi certificati di qualifica, i diplomi e i documenti Europass rilasciati dalle autorità competenti contengano un chiaro riferimento — in base ai sistemi nazionali delle qualifiche — all'appropriato livello EQF.

Contestualmente il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea approvavano la proposta della Commissione Europea di:

  1. istituire, entro 23 aprile 2009, un gruppo consultivo per l’EQF, composto da rappresentanti degli Stati membri e che associ le parti sociali europee e, se del caso, altre parti interessate, incaricato di garantire la coerenza complessiva e promuovere la trasparenza del processo volto a correlare i sistemi di qualifica e l’EQF
  2. esaminare e valutare, in cooperazione con gli Stati membri e previa consultazione delle parti interessate, i provvedimenti presi in risposta alla Raccomandazione e riferire entro 23 aprile 2013 al Parlamento europeo e al Consiglio sull'esperienza acquisita e sulle implicazioni future, compresi l'eventuale riesame e revisione della Raccomandazione.

L’ISFOL, presso il quale opera il “Punto Nazionale di Coordinamento”, ha pubblicato nelle settimane scorse il “Primo rapporto italiano di referenziazione delle qualificazioni al quadro europeo EQF”. Questo primo contributo è il frutto del lavoro di un gruppo tecnico, che ha guidato il processo di referenziazione, composto da rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del MIUR, del Dipartimento delle Politiche Europee e dell’ISFOL, il quale ha promosso confronti con le Regioni e le Parti Sociali.

La posizione della FLC CGIL

Le correlazioni tra titoli, attestati, ecc italiani e l’EQF presentano a parere della FLC notevoli criticità. Queste le più rilevanti (l’elenco non è esaustivo):

  • il Diploma quadriennale di tecnico dell’IeFP viene collocato allo stesso livello EQF della maturità quinquennale;
  • il Master universitario di I livello è allo stesso livello EQF della Laurea Magistrale;
  • il Master universitario di II livello insieme al Dottorato di ricerca
  • il Master di I livello del’AFAM con il Diploma Accademico di II livello.

Inoltre non appare convincente la correlazione tra il Diploma conseguito al termine del  ciclo di istruzione con il Livello 1 EQF.

Tenuto conto:

  • della rilevanza e delle ricadute del processo di referenziazione
  • dello scarso coinvolgimento dei lavoratori che operano nei settori della conoscenza e delle loro rappresentanze sindacali (al questionario pubblicato sul sito dell’ISFOL, scadenza lo scorso 17 agosto, hanno risposto 150 persone!)
  • dei tempi ormai assai ristretti previsti dalla Raccomandazione del 2008
  • del carattere interlocutorio del documento ISFOL.

La FLC CGIL chiederà la convocazione urgente presso il MIUR e il Ministero del Lavoro di uno specifico incontro che affronti in maniera trasparente tutte le problematiche connesse alla concreta applicazione dell’EQF nel nostro paese.