Qualche altra valutazione sull’intervista del Ministro Moratti
Pubblichiamo alcuni dati relativi al bilancio del Miur che dimostrano come non ci siano stati, negli ultimi tre anni investimenti reali sulla scuola a fronte dei vari contenimenti e tagli.
Pubblichiamo alcuni dati relativi al bilancio del Miur che dimostrano come non ci siano stati, negli ultimi tre anni investimenti reali sulla scuola a fronte dei vari contenimenti e tagli.
Gli anni presi in considerazione (tab. 1) sono 2001, 2002, 2003 e 2004 e dimostrano un aumento della spesa complessiva per l'Istruzione (università esclusa) pari a 3.665 milioni di euro.
Vediamo quali voci sono state incrementate e quali invece sono diminuite.
La voce personale ha avuto un incremento di 3.427 milioni di euro per il rinnovo del Ccnl del personale comparto scuola.,
La voce beni e servizi ha avuto un incremento di 517 milioni di euro.
Da queste due cifre, pari a 3.944 milioni di euro, sembra che l'aumento della spesa complessiva per l'istruzione sia superiore ai 3.665 milioni di euro. La realtà, invece, è che sono state tagliate altre voci di bilancio per complessivi 279 milioni di euro (investimenti per 124 milioni di euro e interventi per 155 milioni di euro).
L'aumento di 517 milioni di euro per beni e servizi è in gran parte dovuto alle spese per la stabilizzazione degli ex Lsu (375) e per altre funzioni ata (138) attribuite al MIUR dopo il passaggio di questo personale dagli EE.LL. allo Stato.
Considerare questa spesa, come tenta di fare il Ministro, un investimento per l'istruzione non è corretto perché, almeno per i primi due anni (2001/2002), il Miur ha attinto le risorse necessarie per pagare gli ex LSU dal fondo per l’occupazione e ha beneficiato, in parte, dei trasferimenti dal Ministero degli Interni.
Inoltre l'aumento delle spese evidenziate alla voce personale (tab. 1) è comprensivo delle risorse per il rinnovo del Ccnl, state stanziate in gran parte, dal precedente Governo.
Ne consegue che la Legge 53/2003 (Legge Moratti) è stata finanziata solo per 90 milioni di euro con risorse "fresche". Il resto dei finanziamenti indicati come indicato dalle tab. 2 e 3 è stato recuperato grazie ai tecnicismi contabili (spostamento di risorse da un capitolo ad un altro) e ai tagli delle voci di spesa destinate al funzionamento delle scuole.
I bilanci delle scuole, con la gestione Moratti., sono stati i primi a fare le spese della sua politica di tagli e riduzioni. Tutto questo è molto grave se si considera che i bilanci delle scuole sono finanziati quasi esclusivamente da risorse dello Stato.
Ad esempio, la voce "funzionamento didattico e amministrativo" costituisce la parte più consistente dei bilanci delle scuole ma, negli ultimi anni, è stata ridotta drasticamente come dimostrano le cifre di seguito indicate:
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Anno 2002 - 248, 259 milioni di Euro
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Anno 2003 - 187, 839 milioni di Euro
Tale voce serve per fronteggiare tutte le spese ordinarie e ricorrenti delle scuole: bollette del telefono, manutenzione delle attrezzature, materiale per i laboratori, dotazioni librarie, abbonamenti a riviste, cancelleria, viaggi d'istruzione, la Tassa di rimozione dei rifiuti ecc,
Eclatante è il caso della Tarsu (tassa di rimozione dei rifiuti solidi e urbani)! Riportato recentemente anche dal quotidiano la Repubblica
A partire dall’anno 2002, il Miur, in base all' Accordo in sede di Conferenza Unificata Stato/Città e Autonomie Locali, si era impegnato ad erogare 38.734.267 euro (75 miliardi delle vecchie lire).
E invece :
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per il 2002 lo stanziamento è stato di euro 34,438 milioni, già al di sotto degli impegni e comunque ben lontano dal colmare le somme arretrate degli anni precedenti;
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nel 2003 lo stanziamento (irrisorio) è stato pari a 5,843 milioni di euro; (loe risorse tagliate sono servite a finanziare il federalismo)
· nel 2004 lo stanziamento è stato pari a circa 12 milioni di euro.
Di conseguenza le scuole, per poter pagare delle tributi come quello relativo alla Tassa di rimozione dei rifiuti solidi urbani, obbligatori per legge e garantire un minimo di funzionalità dei laboratori e delle segreterie, sono costrette sempre di più ad aumentare in maniera considerevole il contributo annuale che gli alunni pagano al momento della loro iscrizione. Una scelta obbligata che però incide pesantemente sui bilanci delle famiglie.
Roma, 17 novembre 2004