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Regolamento classi di concorso. Si ricomincia daccapo, dopo l'ennesimo parere del CNPI

Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione esprime un parere fortemente critico, chiede numerose modifiche e il rinvio all'anno scolastico 2012/2013

02/12/2010
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Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, nella seduta del 29 novembre 2010, ha espresso un ennesimo parere sul regolamento per la revisione delle classi di concorso.

Il 16 dicembre 2009, il CNPI aveva espresso l'esigenza di attendere l'emanazione dei regolamenti sul riordino della scuola superiore non essendo possibile una valutazione complessiva del provvedimento in assenza di norme certe sui nuovi assetti.

Il 26 agosto 2010, sulla base anche di ulteriori integrazioni fornite dal Ministero, il CNPI aveva espresso un parere fortemente critico sul solo regolamento riservandosi un'analisi più approfondita degli allegati e delle tabelle dichiarando in particolare che: "il regolamento appare alquanto approssimativo nei suoi enunciati".

Il  6 ottobre 2010 il CNPI si era espresso nel merito delle tabelle sulla base di una versione delle stesse diversa da quelle allegate allo schema di regolamento originario. In tale parere il CNPI ha sottolineato "l'opportunità di valutare il rinvio di un anno [al 2012/2013 NDR] dell'applicazione delle nuove classi di concorso, anche alla luce delle considerazioni dei pareri precedentemente espressi dal Consiglio al fine di consentire la loro reale integrazione con il processo di riforma.".

A fronte dell'anomalia di aver ricevuto, per l'espressione dei pareri, documenti modificati rispetto a quelli approvati in prima lettura dal Consiglio dei Ministri, il CNPI ha dovuto nuovamente esprimersi sulla base del testo originario, come da prassi normativa.

Nel nuovo parere sono riconfermate tutte le osservazioni precedentemente espresse ed in particolare la richiesta di rinvio all'anno scolastico 2012/13 dell'adozione del regolamento.

Richiesta peraltro supportata, oltre che dai numerosi rilievi e richieste di modifica, anche dai tempi di approvazione del provvedimento che deve ancora ottenere i prescritti pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari oltre che della Conferenza unificata come previsto dall'art. 64 della legge 133/08.

Il parere del CNPI si articola in alcune considerazioni generali, osservazioni nel merito del regolamento e richieste di modifiche e integrazioni (distinte tra quelle già accolte dall'amministrazione ed ulteriori suggerimenti, proposte e richieste) oltre ad una disanima molto articolata sulle tabelle.

Considerazioni generali

Il CNPI rileva che il Regolamento mostra chiari limiti circa le politiche per la formazione ed appare alquanto approssimativo nei suoi enunciati, ma anche evasivo, se non addirittura elusivo, in ordine al rapporto che si ritiene debba invece essere assicurato tra insegnamenti, titoli di accesso e formazione delle cattedre. Manca la ridefinizione dei titoli di accesso agli insegnamenti in relazione al regolamento sulla formazione iniziale. Si chiede il riesame dei titoli rilasciati sia dall’Università che dall’A.F.A.M., con riferimento alla tabella A; mentre, relativamente alla tabella C, si chiede la previsione di titoli di accesso a livello post-secondario in modo da garantire a tutti i docenti una preparazione di profilo accademico.

Il CNPI ritiene indispensabile una integrazione di tutte le norme regolamentari con una attenta azione di monitoraggio sulle cui modalità di conduzione e valutazione chiede il pieno coinvolgimento. Ritiene anche opportuno regolamentare anche aspetti meramente tecnici, quali quelli connessi agli insegnamenti cosiddetti atipici ed alla gestione delle graduatorie di classi di concorso oggetto di accorpamento.

Il CNPI inoltre esprime contrarietà all'introduzione nel regolamento di una norma relativa all'anagrafe dei docenti, in particolare se destinata ad un utilizzo in contesti esterni all’Amministrazione, oltre a sottolineare l'illegittimità di tale collocazione.

Nel merito del regolamento (osservazioni già condivise dall'Amministrazione)

Il CNPI chiede in particolare il depennamento dell’art. 4 che fissa le priorità da rispettare in materia di utilizzazione del personale docente a tempo indeterminato che risulti in esubero nella propria classe di concorso o posto di insegnamento nella provincia di titolarità. Il CNPI fa notare, come da noi sempre sostenuto, che le modalità di utilizzazione del personale docente sono oggetto di contrattazione e che come tali vanno trattate in sede negoziale, a livello prima nazionale e poi regionale, senza alcuna ulteriore interferenza. Il CNPI ritiene che l’intero articolo 4 del regolamento debba essere depennato, anche al fine di evitare equivoci ed eventuali contestazioni di merito in sede giudiziale.

Sulla gestione degli insegnamenti atipici e degli esuberi il CNPI chiede:

  •  l' esplicita conferma delle atipicità attualmente operanti;
  •  l’indicazione di modalità atte a salvaguardare la titolarità sia dei docenti la cui classe di concorso confluisca con altre, per accorpamento, entro una classe di concorso più ampia, sia di quelli la cui materia sia assegnata a diversa classe di concorso.

Sulla validità dei titoli di accesso e delle attuali graduatorie ad esaurimento il CNPI chiede:

  • la previsione di una norma che faccia salva la spendibilità di tutti i titoli già dichiarati equipollenti ai titoli di accesso all’insegnamento attualmente riconosciuti
  •  l’inserimento di una specifica norma che garantisca la tutela delle legittime aspettative dei docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento
  •  le garanzie a tutela del mantenimento dell’equipollenza delle abilitazioni
  • la unificazione in una unica nota di tutte le puntualizzazioni concernenti le equipollenze delle abilitazioni presenti nella colonna degli Indirizzi di studi

Il CNPI chiede inoltre una serie di ulteriori precisazioni per rendere più unitario l'impianto del regolamento sia rispetto ai diversi indirizzi di studio che rispetto alla leggibilità e omogeneità delle tabelle.

Tra le richieste accolte c'è anche la proposta di superamento delle aree di sostegno nella scuola secondaria di II grado: tale operazione dovrebbe essere effettuata a partire dalle sole graduatorie d'istituto per evitare di determinare anomalie nelle graduatorie ad esaurimento.

Nel merito del regolamento (ulteriori suggerimenti, proposte e richieste)

Sulle procedure di riconversione il CNPI chiede:

  •  l’individuazione esplicita delle classi di concorso per le quali prevedere le forme contrattuali di riconversione;
  •  l’impegno ad un piano di spesa da destinare esplicitamente alla riconversione professionale.

Il CNPI chiede inoltre:

  • che sia prevista la possibilità di modificare e/o integrare il regolamento, previo parere del CNPI, in presenza di eventuali anomalie che si dovessero riscontare in fase operativa
  • l’allineamento, nella colonna relativa ai nuovi indirizzi di studio, delle dizioni degli insegnamenti a quelle dei nuovi regolamenti del secondo ciclo di istruzione e la rimozione degli insegnamenti ora non più previsti
Nel merito delle tabelle

Il CNPI, nel proprio parere propone numerosissime modifiche e integrazioni alle tabelle allegate in quanto, dovendosi basare su quelle originarie (prima lettura del Consiglio dei Ministri del 12 giugno 2009), non erano ancora previsti tutti gli insegnamenti introdotti e/o modificati dai regolamenti della scuola secondaria di II grado né le successive integrazioni fornite dal Ministero.

Il CNPI chiede anche maggiore chiarezza nell'utilizzo dell'espressione "ad esaurimento" che va rapportataai singoli insegnamenti.

La posizione della FLC CGIL

Come FLC CGIL riteniamo molto importante il parere del CNPI ed in particolare la richiesta di rinvio al 2012/13 che condividiamo e sosterremo in tutte le sedi. Di fronte al profondo cambiamento al quale dovrebbe essere sottoposto il regolamento riteniamo urgente un ulteriore confronto con le organizzazioni sindacali nel quale il Ministero renda disponibile un documento ufficiale integrativo del testo originario in modo da garantirne la piena leggibilità e coerenza.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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