Resoconto della riunione del Coordinamento europeo della CGIL-Scuola-Zurigo, 30 maggio 2001
Il Coordinamento europeo della CGIL-Scuola si è riunito a Zurigo il 30 maggio 2001 alla presenza dei rappresentanti delle sezioni sindacali di Germania, Svizzera, Belgio, Gran Bretagna e Francia e degli eletti del nostro sindacato nelle RSU
Il Coordinamento europeo della CGIL-Scuola si è riunito a Zurigo il 30 maggio 2001 alla presenza dei rappresentanti delle sezioni sindacali di Germania, Svizzera, Belgio, Gran Bretagna e Francia e degli eletti del nostro sindacato nelle RSU .
Ha introdotto e coordinato i lavori il responsabile nazionale del settore Mario Simeone.
La riunione è stata un'utile occasione per valutare nel suo insieme il Contratto Collettivo Nazionale Integrativo del personale della scuola all'estero recentemente siglato, esaminandone poi nello specifico i vari articoli e verificando, nell'ambito di essi, gli spazi di intervento che si offrono alle RSU .
Inoltre è stato fatto il punto sullo stato della trattativa riguardante la questione dell'invio all'estero. A quest'ultimo proposito si rimanda allo specifico comunicato in cui si ribadiscono e si puntualizzano ulteriormente le posizioni del Coordinamento europeo.
Dal dibattito è emersa una valutazione largamente positiva dei risultati acquisiti con il CCNIE, in particolare in relazione ai seguenti aspetti:
* la diffusione a livello di Pese estero o di Circoscrizione Consolare del documento di programmazione dell'offerta formativa, scolastica e linguistico-cilturale formulata dalle Rappresentanze Diplomatiche o dai Capi degli Uffici Consolari;
* l' attivazione delle relazioni sindacali nella programmazione dell'offerta formativa di territorio o di Paese;
* le funzioni del Collegio dei docenti circoscrizionale;
* la possibilità di realizzare progetti finalizzati al miglioramento dell'offerta formativa, con l'individuazione di congrue risorse economiche finalizzate anche all'aggiornamento;
* la specificazione di norme di area che, in un'ottica più flessibile, chiariscono profili, funzioni delle varie figure e dipendenze;
* le specificazioni riguardanti gli orari di servizio dei docenti e dei lettori;
* l'unicità dell'Ufficio scolastico;
* la formazione;
* la valorizzazione delle RSU e delle relazioni sindacali.
Pur nella consapevolezza che attraverso i contratti non si possono realizzare riforme organiche e strutturali del sistema scolastico all'estero, è stata espressa la convinzione che questo CCNI possa offrire spazi importanti per l'innovazione e per un'impostazione più progettuale delle attività scolastiche. Sarà impegno soprattutto delle RSU ( laddove esse non siano presenti delle RSA) e del Sindacato sollecitare, nelle varie realtà, dell'estero un'approfondita ricognizione dei bisogni scolastici e culturali e degli spazi di intervento nelle istituzioni locali, per poi stimolare una risposta, in termini di iniziative e di progetti, più ampia ed articolata di quella attualmente offerta dalle nostre istituzioni. Tale opportunità è favorita non solo dagli incentivi finanziari messi a disposizione per i progetti, ma anche da una più flessibile definizione dell'orario di servizio dei docenti.
In riferimento alle norme di area, pur considerando la specificità di situazioni in cui si opera all'interno di istituzioni straniere o a stretto contatto con esse, si ritiene positivo aver individuato alcune funzioni e regole essenziali , vincolanti per il personale che opera nei corsi nelle scuole e per i lettori e per le istituzioni scolastiche straniere o italiane private. Molto positivo appare inoltre il richiamo ai profili professionali previsti dal CCNL per il personale ATA. In questo senso al fine di garantire, sin da ora, l'esercizio della pienezza delle funzioni professionali delle figure del direttore s.g.a. e dell'assistente amministrativo, si rivendica chiarezza per l'applicazione -in analogia con il territorio metropolitano e compatibilmente con la specificità dell'estero- dell'esercizio di alcune funzioni amministrative che all'estero a causa di disposizioni normative ormai superate, sono di fatto precluse. Restano da definire nel contratto d'area le norme specifiche per i, dirigenti all'estero. Con l'acquisizione a decorrere dal 01.09.2000 delle qualifiche del dirigente scolastico e del direttore s.g.a. e tenuto conto della affermazione anche all'estero del principio "dell'unicità dell'ufficio dei servizi generali ed amministrativi in riferimento ad un unico dirigente scolastico" in analogia con il territorio metropolitano, si dovranno assumere conseguenti impegni in ordine agli organici.
Per quanto riguarda la formazione è stata sottolineata l'assenza di ogni iniziativa dovuta soprattutto alla riduzione dell'impegno finanziario da parte del MAE sul versante dell'aggiornamento. In tale situazione di vuoto ben si collocano gli spazi offerti dal CCNIE anche in riferimento alla possibilità di fruire delle iniziative di aggiornamento organizzate dal paese ospitante ( istituzioni scolastiche e universitarie). Viene apprezzato che sia assunto a sistema stabile l'impegno contrattuale, soprattutto da parte della P.I., di costruire opportunità formative articolate e di qualità con individuazione di obiettivi particolari e specifici livelli di intervento;
Nel corso del dibattito è emersa l'esigenza di qualificare la CGIL-Scuola come forza di innovazione capace di stimolare l'impegno professionale degli operatori scolastici e la qualità del servizio. E' stata richiamata l'urgenza di ripensare le prospettive dell'intervento scolastico all'estero alla luce della dimensione europea e mondiale e del consolidamento delle identità complesse degli utenti. E' stata inoltre sottolineata la necessità di riprendere l'elaborazione di una proposta di riforma, sviluppando alcuni punti qualificanti che come CGIL-Scuola abbiamo già individuato. Per questo è necessario sollecitare il gruppo a suo tempo costituito ad intensificare i lavori avvelendosi auspicabilmente anche di altri contributi. Lo stesso dibattito sull'invio all'estero può diventare più forte e credibile se incardinato in un progetto organico di riforma. A tale proposito, pur vedendo con interesse alcune proposte in via di eleborazione, si afferma la necessità di dare alla nostra proposta veste autonoma anche per valorizzare tutti i settori di insegnamento all'estero e per riconoscere pienamente il ruolo dei docenti, in sinergia con altre funzioni.
Zurigo 30 maggio 2001
COMUNICATO
In riferimento alla trattativa contrattuale in corso, in materia di destinazione del personale scolastico all'estero, il Coordinamento europeo della CGIL-Scuola intende ribadire ed ulteriormente puntualizzare la propria posizione anche in risposta ad alcuni interventi apparsi sulla stampa nazionale con i quali viene fornito un quadro, ad avviso del Coordinamento stesso, falsato e strumentalmente scandalistico della vicenda.
Apprezza, a tale proposito, la posizione ribadita al settimanale "L'Espresso" dal Segretario nazionale E. Panini e sollecitata la Segreteria nazionale nel rivendicare, con coerenza rispetto ai precedenti contratti e prima dell'entrata a regime di un meccanismo più accelerato di rotazione, una fase transitoria in cui venga applicato nella sua integrale valenza l'articolo 5 dell'"Accordo successivo" per l'estero dell'11.12.1996.
Il Coordinamento europeo sottolinea, a tale proposito, alcuni aspetti di forza e di legittimità della posizione sindacale, che nulla hanno a che fare con la logica delle "sanatorie" e delle "proroghe" a favore di determinate categorie di personale all'estero:
1. La riapertura di un tavolo contrattuale su una materia ormai riacquisita alla pratica pattizia consente legittimamente di ripristinare le condizioni e le procedure per l'invio all'estero previste dall'articolo 5 dell'Accordo successivo dell'11 dicembre 1996 e ribadite nella Sequenza contrattuale del 24 febbraio 2000, pur nel rispetto di alcuni vincoli dati dalla L.147/2000. E' possibile assicurare un graduale ed equilibrato ricambio del personale, facendo salve le aspettative di quanti, dopo un periodo di permanenza all'estero avevano maturato, secondo le norme contrattuali vigenti ed in relazione ad una utile collocazione nella vigente graduatoria, la possibilità di essere nuovamente nominati .
2. L'articolo 5 dell'Accordo successivo ha già assicurato, in tutte le aree linguistiche e in tutti i codici-funzione, un ricambio molto ampio, in qualche caso totale, del personale con effetti positivi sulla qualità e sul rinnovamento del servizio. Il nuovo impiego, comunque nell'ambito di un limite massimo del 50% (la media si assesta attorno al 35 % circa), di una parte del personale già all'estero non per proroga ma per la condizione di essere utilmente collocato nella graduatoria permanente, ha costituito, in molti casi, un elemento positivo di sinergia di cui ha beneficiato la "scuola" all'estero. Un meccanismo transitorio di avvicendamento graduale è utile quindi sia come misura di garanzia e di perequazione delle legittime aspettative maturate dal personale inserito nelle graduatorie sia come opportunità di interazione tra personale nuovo e personale con esperienze pregresse all'estero.
3. Un ulteriore punto di forza della posizione della CGIL Scuola è dato dalla richiesta di criteri di selezione rigorosi e trasparenti. L'inclusione nelle graduatorie permanenti è avvenuta sinora sulla base di titoli culturali professionali e di servizio, previo superamento di una prova di selezione basata sulla verifica delle conoscenze linguistiche (con i concorsi banditi ai sensi della L.604/82 addirittura anche delle competenze pedagogiche e didattiche). Nella nuova fase contrattuale sulla destinazione all'estero, si dovranno mantenere fermi i criteri di serietà della selezione pur dovendo individuare prove di accertamento delle conoscenze linguistiche più snelle e veloci. L'idea di un ricambio accelerato anche attraverso meccanismi meno selettivi di inclusione nelle graduatorie entra in contrasto con le esigenze di qualità che devono caratterizzare l'impegno professionale del personale scolastico all'estero.
4. Si conviene, a regime, su un avvicendamento completo del personale in considerazione del fatto che l'"impegno" all'estero in questione deve, sempre più, rappresentare un'esperienza di ordine professionale di durata circoscritta.
Il Coordinamento europeo della CGIL - Scuola ritiene imprescindibile che, in tempi brevi, si elabori una proposta di riforma organica delle istituzioni scolastiche all'estero, nella quale si rivedano finalità, impostazione e competenze dell'intervento. In questo quadro, e non con un intervento estemporaneo come quello della L.147, è possibile riconsiderare anche la politica del personale. Paiono maturi i tempi per prefigurare, ad integrazione di un regime di rigorosa rotazione, più ampie e flessibili forme di assunzione e di trattamento del personale all'estero.
Zurigo, 30 maggio 2001
Coordinamento europeo della CGIL-Scuola