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Riconversione su sostegno: non si risolve così il problema degli esuberi

Il MIUR pubblica il decreto che attiva i corsi di riconversione su sostegno. Per la FLC una soluzione non condivisibile. Se ne parlerà al tavolo tecnico del 3 maggio.

02/05/2012
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Il MIUR ha pubblicato il decreto sui “Criteri e modalità per lo svolgimento di corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno destinati a personale docente in esubero”.

Il decreto che rimanda al precedente Decreto del Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca del 30 settembre 2011 (“Criteri e modalità per lo svolgimento dei corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno”) stabilisce che  i corsi saranno attivati in tre moduli, ciascuno equivalente a 20 Crediti Formativi Universitari, di seguito CFU, corrispondenti rispettivamente a un livello base, intermedio e avanzato. I moduli base e intermedio terminano con una specifica prova di valutazione da effettuarsi in presenza.

Molte le criticità sui contenuti del Decreto e sul metodo. In modo particolare l'art. 5 che stabilisce le norme transitorie contiene disposizioni inaccettabili, quali

  • la possibilità di essere utilizzati in prima battuta su posto di sostegno senza aver conseguito il titolo di specializzazione
  • le modalità di utilizzo del personale, poiché su tale tema c'è una prerogativa contrattuale
  • la possibilità che i docenti vengano utilizzati senza riferimento alle aree disciplinari.

È necessario fare una attenta valutazione sull'impatto nei singoli territori in relazione al numero dei docenti e alle classi di concorso/posti in esubero di appartenenza: in alcuni casi crediamo che una iniziativa di questo tipo sarebbe controproducente o avrebbe effetti nulli in tema di riassorbimento dell'esubero. È necessario quindi attendere gli esiti delle procedure di mobilità (anche alla luce dei pensionamenti e della definizione del organici di diritto e di fatto) per avere un quadro chiaro del personale eventualmente interessato.

Inoltre in ossequio alla trasparenza sarebbe essenziale avere inoltre maggiori informazioni sulle reti e sulla relativa Convenzione tra la Direzione Generale per il Personale Scolastico, la Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione, le Università di Firenze, Bari, Salerno, Padova e Cattolica di Milano e il Liceo Alfano I di Salerno del 27 dicembre 2011, di cui non c'è traccia sul sito del MIUR.

È inoltre evidente che l'effetto di tutto ciò determinerebbe una ulteriore perdita di posti per i docenti a tempo determinato, innescando l'ennesima contrapposizione tra il personale.

La FLC ritiene non esaustivo il livello del confronto su questo tema e ha chiesto (da tempo) un incontro ad hoc, vista la complessità dell'argomento.

Inoltre crediamo che questa iniziativa formativa si inserisca nel capitolo più vasto della riconversione professionale del personale che prevede, non una mera informativa, ma un tavolo contrattuale.

Riteniamo che il tema esuberi per il comparto scuola non possa essere archiviato stabilendo una riconversione su sostegno, volontaria, ma che nei fatti si traduce in scelta obbligata, essendo allo stato l'unica scelta possibile.

Per questa ragione la FLC nei giorni scorsi ha chiesto che si blocchi la procedura che prevede la pubblicazione di una nota per definire le modalità e i tempi per l'individuazione dei corsisti e si cerchino altre soluzioni.

Per la FLC occorre valorizzare le competenze professionali acquisite da questo personale ed è necessario individuare strade che permettano l'utilizzo di questi docenti nell'ambito del potenziamento e della qualificazione dell'offerta formativa. È possibile farlo senza cancellare l'esperienza, anzi valorizzandola.

Il tavolo tecnico del 3 maggio prossimo rappresenta l'occasione per discutere di tutto ciò. In quella occasione la FLC CGIL presenterà le proprie proposte all'amministrazione.