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Rifacimento delle graduatorie permanenti

Colpo di scena! Il ministro Moratti ha deciso di applicare senza appello la sentenza del Tar Lazio che toglie i 18 punti di riequilibrio tra SSIS e gli atri precari.

23/07/2003
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Colpo di scena! Il ministro Moratti ha deciso di applicare senza appello la sentenza del Tar Lazio che toglie i 18 punti di riequilibrio tra SSIS e gli atri precari. La scuola è di nuovo nel caos: la decisione del MIUR determina una situazione di confusione e d'impasse amministrativo negli uffici scolastici provinciali. Infatti, a questo punto l'amministrazione scolastica procederà alla modifica della terza fascia delle graduatorie permanenti, bloccando le operazioni delle nomine che in alcune province erano state avviate. E' una situazione che determina enorme disagio al personale precario, riattiva una esasperata conflittualità tra i precari e mette in serio pericolo la regolarità dell’inizio dell’anno scolastico.

La Moratti, con quest'ultimo intervento dimostra ancora una volta l'incapacità di gestire il personale della scuola e rende visibile il suo fallimento amministrativo che a questo punto rischia di scaricarsi oltre che sui diretti interessati anche sugli stessi inconsapevoli impiegati e funzionari dell'amministrazione.

Ricordiamo che la CGIL scuola, convinta della necessità di determinare un equilibrio nella terza fascia delle graduatorie permanenti aveva sostenuto, insieme alle altre organizzazioni sindacali, l'aumento del punteggio per il personale che ha conseguito l'abilitazione con il concorso ordinario e con quello riservato. Il riequilibrio si era reso necessario dopo l'unificazione delle fasce, introdotta dalla legge 333/2001 (già decreto Moratti), che stravolgendo la legge 124/99 e le sue gradualità ha unificato in un'unica terza fascia i precari delle originarie terza e della quarta fascia delle graduatorie permanenti. Come avevamo più volte denunciato all'epoca e successivamente, le scelte sbagliate della Moratti stanno determinando danni alla scuola e l'ingestibilità del personale. E il governo ne approfitta in ogni caso per giustificare le mancate assunzioni: una volta perché le graduatorie sarebbero squilibrate, l'anno successivo per un altro motivo, ecc... In realtà lo fa solo per risparmiare e per determinare una situazione tale da giustificare provvedimenti legislativi che vadano nel senso della introduzione di un reclutamento fondato sulla chiamata diretta.

La Cgil ritiene un simile esito insostenibile. Noi siamo per un riequilibrio dei punteggi e per riaffermare il principio di un reclutamento pubblico, regolare e trasparente.

Roma, 23 luglio 2003

Tag: tar

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