Riordino istituti tecnici e professionali: un ministero allo sbando
Linee guida del triennio e opzioni: scuole e sindacati all'oscuro delle scelte ministeriali. Ancora nessuna notizia sul riordino delle classi di concorso
I regolamenti di riordino degli istituti tecnici (DPR 88/10) e degli istituti professionali (DPR 87/10) prevedono, tra i vari atti normativi successivi, la definizione delle Linee Guida del secondo biennio e del quinto anno e l'articolazione delle aree di indirizzo dei medesimi periodi didattici "in un numero contenuto di opzioni incluse in un apposito elenco nazionale".
Dopo una serie di incontri svolti tra aprile e luglio, (vedi correlati), vi era stato l'impegno da parte della direzione generale per l'istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni di un "fitto calendario" di incontri su queste materie.
Nulla di tutto questo è accaduto!
A fronte della forte preoccupazione per il ritardo accumulato nell'emanazione di norme assolutamente indispensabili per il regolare avvio dell'anno scolastico 2012/13, terzo anno dell'attuazione del riordino, si scopre che, senza alcuna informazione alle organizzazioni sindacali, il MIUR ha inviato il mese scorso al CNPI, per il prescritto parere, le "Linee Guida" del secondo biennio e del quinto anno, in una versione diversa e più completa rispetto a quella presentata negli incontri ufficiali. E questo avviene nonostante che i regolamenti prevedano che i percorsi degli istituti tecnici e professionali siano oggetto "di costante monitoraggio" "nel confronto (…) con le parti sociali"!
Fatto ancora più grave è l'aver appreso che la Regione Lombardia, in una comunicazione interna del 29 settembre inviata alle province e riguardante la programmazione della offerta formativa e della rete scolastica per l'a.s. 2012/13, ha reso noto i (probabili) elenchi nazionali delle opzioni del triennio.
Incredibile è che questa profonda trasformazione ordinamentale avvenga nella completa mancanza di informazione e di partecipazione delle scuole autonome: la stragrande maggioranza degli istituti tecnici e professionali italiani sono all'oscuro tanto del lavoro sulle Linee guida che del lavoro sulle opzioni.
Si tratta di un modo di operare inaccettabile e che dimostra, al di là degli slogan del ministro e degli opuscoli che questo ministero sforna, la mancanza di una visione strategica di questo segmento del sistema educativo che, valorizzato, potrebbe e dovrebbe fare da volano alla ripresa economica del paese.
Inoltre non si hanno notizie degli ulteriori atti normativi previsti dai regolamenti alcuni dei quali assolutamente indispensabili per l'avvio delle classi terze nel 2012/13
- l'articolazione delle cattedre, in relazione alle classi di concorso del personale docente
- gli indicatori per la valutazione e l'autovalutazione
- la ripartizione, per il secondo biennio e l'ultimo anno di ciascun indirizzo, delle ore di compresenza degli insegnanti tecnico pratici
E come se non bastasse, il regolamento sul riordino delle classi di concorso, dopo il 15 marzo 2011, sembra smarrito nelle stanze ministeriali mentre si moltiplicano le indiscrezioni su forti pressioni da parte di singoli, associazioni e gruppi disciplinari.
Per la FLC CGIL è l'ennesima prova di un ministero ormai alla sbando e non più in grado di governare in maniera dignitosa la complessa macchina del sistema scolastico nazionale.