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Ripristino Consiglio Nazionale Pubblica Istruzione: il Commissario ad acta avvia le procedure

Il Commissario ad acta incontra i responsabili del Miur per definire le modalità di esecuzione dell'ottemperanza. Il Miur non perda altro tempo e ripristini subito la funzioni del Cnpi. La FLC rilancia sull'apertura di un grande dibattito con il mondo della scuola per la riforma degli Organi collegiali.

23/07/2014
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Il Prefetto di Roma con proprio decreto del 28.05.2014 ha incaricato il vice-prefetto Dott. Antonio Tedeschi, in qualità di Commissario ad acta, di dare esecuzione alla sentenza del Tar del Lazio (n.8843 del 15.10.2013) con cui veniva ordinato al Miur di avviare le procedure per eleggere il Consiglio superiore della pubblica istruzione - così come previsto dal decreto legislativo 233 del 1999 - in sostituzione del CNPI di fatto soppresso a fine 2012.

Lo scorso 9 luglio c’è stato comunicato che si è svolto un primo incontro tra il Commissario e i responsabili del MIUR dopodiché sono stati avviati “gli opportuni approfondimenti istruttori per individuare la procedura da porre in essere” e che “si procederà, quanto prima, ad ulteriore incontro con l’amministrazione per definire le modalità di esecuzione dell’ottemperanza”.

La FLC CGIL ritiene questo atteggiamento dilatorio grave e inaccettabile. È infatti incomprensibile come  a distanza di quasi un anno dalla sentenza del Tar, e dopo che questa pronuncia è stata confermata anche dal Consiglio di Stato, ancora non si trovi una soluzione al problema determinato dall’insipienza e incapacità del governo Monti che improvvidamente e illegittimamente soppresse il CNPI.

Non vorremmo che dietro questo prolungamento dei tempi ci fosse da parte dell’attuale governo la stessa incapacità e la stessa insensibilità mostrata dal precedente nel comprendere l’importanza degli organismi democratici e di rappresentanza della scuola.

La FLC CGIL da tempo ha indicato possibili soluzioni (come risulta dalla lettera inviata al precedente ministro insieme alle altre organizzazioni sindacali) per non lasciare la scuola pubblica priva del suo organo di rappresentanza professionale senza il cui parere numerosi atti del Miur non hanno legittimità.

Chiediamo pertanto al Miur di adempiere immediatamente a quanto stabilito dai giudici: ne va del rispetto della giustizia, del ripristino della legalità oltre che della credibilità di chi ci governa.