Scheda iscrizioni secondaria superiore
La data di scadenza per le iscrizioni al 1^ anno della scuola secondaria superiore è il 31 gennaio 2004. E’ quanto deciso dal Miur nella giornata di ieri.
La data di scadenza per le iscrizioni al 1^ anno della scuola secondaria superiore è il 31 gennaio 2004. E’ quanto deciso dal Miur nella giornata di ieri.
La circolare nella parte relativa a questo adempimento è un ottimo esempio/riprova di come le regole dello stato di diritto per questa maggioranza di governo sono un optional che si può rispettare o violare allo stesso modo.
Occorre tenere presente l’attuale situazione legislativa:
· Con la 53/03 è stata abrogata la legge 9/99 e riportato l’obbligo di istruzione alla durata di 8 anni e fino a 14 anni di età, con effetto immediato. Quindi dopo la terza media, non esiste alcun obbligo da rispettare da parte dei ragazzi.
· È stato introdotto il diritto dovere come nuovo concetto che dovrebbe sostituire l’obbligo scolastico e l’obbligo formativo, ma non è stato indicato nessun significato da attribuire a tale espressione. Anzi nella legge è contenuto l’esplicito rinvio alla emanazione dei decreti legislativi specifici per la sua definizione, giuridico-formale ma anche sostanziale
· Nessun decreto, neppure in bozza, è stato finora elaborato in materia dal Miur
· Sono stati sottoscritti Protocolli d’intesa fra lo Stato e le singole Regioni per realizzare percorsi triennali, che in qualche modo fermassero l’uscita dei ragazzi da qualsiasi percorso formativo, non esistendo più alcun obbligo scolastico. Tali percorsi costituiscono un’opportunità per i quattordicenni ma non un obbligo legislativamente sanzionabile; devono essere ancora precisati nella loro concretezza e non sono stati ancora perfezionati tutti i relativi adempimenti ( ad esempio manca la definizione degli standard formativi, necessaria per la loro regolarità).
Data questa situazione, i contenuti della circolare paiono al limite della legittimità e comunque sono inopportuni e quindi inaccettabili, per i seguenti motivi:
1. Lo Stato ha competenza legislativa, in parte esclusiva in parte concorrente, sull’istruzione, ma non ha alcuna competenza sulla formazione professionale: la circolare dà indicazioni sulla “ Scuola secondaria di secondo grado, corsi di formazione professionale”. Quest’ultima non è materia di sua competenza!
2. Si fa carico ai Dirigenti scolastici della media inferiore di verificare “ il reale assolvimento del diritto dovere da parte degli interessati e di attivare tutti gli interventi di sensibilizzazione che dovessero essere necessari”. In sostanza si chiede ai Dirigenti scolastici di verificare il rispetto di una norma che non c’è, quella sul diritto dovere.
3. Si afferma che, alla luce dei protocolli sottoscritti con le regioni, i titoli rilasciati hanno validità nazionale “in quanto rispondenti agli standard formativi in via di definizione”. Cioè si riconosce, pregiudizialmente, valore nazionale ad un titolo sulla base di elementi, gli standard formativi, che ancora non ci sono e non si sa se e quando saranno disponibili. In questo modo si danno informazioni false ai ragazzi sulle caratteristiche dei percorsi che possono scegliere, garantendo cose che al momento non esistono.
4. si dice ai quindicenni, che non sono i destinatari di tale circolare, che per loro esiste la possibilità dell’apprendistato. Non si comprendono le ragioni di tale indicazione, visto che la circolare riguarda le iscrizioni al 1^ anno della superiore e si rivolge quindi ai tredici/quattordicenni in uscita dalla media. Sorge il sospetto che si voglia “rassicurare” i ragazzi che non si iscrivono né a scuola né alla formazione professionale che dopo un anno di inattività, per loro si prospetta l’apprendistato. Ma con questo richiamo all’apprendistato si conferma che tra i 14 e i 15 anni di età si può stare fuori da tutto, per strada, perché per questi ragazzi al momento non esiste alcuna norma vincolante.
5. Si conferma che ci si iscrive in prima superiore attraverso la scuola secondaria di 1^ grado, che provvederà d’ufficio a comunicare all’istituto superiore i nominativi degli alunni . Ma si dice che ciò è possibile anche tramite internet. A parte la volontà spasmodica del Miur e del Ministro di propagandare ad ogni piè sospinto internet ( cui si attribuisce evidentemente un valore formativo di alta qualità ed un grande potere taumaturgico nella soluzione dei problemi!), si crea confusione sulle modalità di iscrizione( l’una sostituisce l’altra o vanno attivate tutte e due?). Ma si crea anche un fastidioso super lavoro alle segreterie delle scuole riceventi, che dovranno confrontare quanto perviene d’ufficio dalle segreterie della media con quanto ricevuto tramite internet. Quante e quali saranno le iscrizioni valide? Tutte quelle che arrivano, qualunque sia lo strumento utilizzato o solo quelle che arrivano d’ufficio dalle scuole secondarie di 1^ grado? E allora perché indicare anche internet? E se i numeri non combaciano, chi decide e cosa? Non solo: se è possibile iscriversi individualmente tramite internet, baypassando la scuola, come possono i Dirigenti scolastici vigilare sulle scelte degli alunni uscenti e verificare che adempiano il diritto dovere, come richiesto in altre parti della circolare stessa?
6. Nella parte finale si riafferma con forza la necessità che i Dirigenti scolastici della Scuola secondaria di 1^ grado facciano un’attenta “ricognizione sulle scelte” degli studenti, “al fine di individuare eventuali defezioni”. E’ un termine che evoca obblighi che non esistono: in questo modo il Miur scarica sui dirigenti scolastici la responsabilità della eventuale mancata prosecuzione degli studi degli alunni, dovuta invece proprio all’assenza di una normativa vincolante in tal senso.