Elezioni CSPI, si vota il 7 maggio 2024

Home » Scuola » Scuola: innalzamento dell’obbligo scolastico e biennio unitario

Scuola: innalzamento dell’obbligo scolastico e biennio unitario

Il tema dell’innalzamento dell’obbligo nella scuola pone il problema delle modalità con le quali si intende lottare contro la dispersione scolastica e del modello di scuola più adeguato a favorire il successo scolastico.

31/10/2006
Decrease text size Increase  text size

Il tema dell’innalzamento dell’obbligo scolastico e del superamento del sistema duale di morattiana memoria è scritto a chiare lettere nel programma dell’Unione, quel programma su cui è stato dato un mandato all’attuale Governo e che dunque impegna l’azione politica che si vuole realizzare in questo campo.

Il nostro Paese, agli ultimi posti in Europa con un obbligo scolastico ancorato ai 14 anni di età, ha bisogno di innalzare il livello medio di istruzione e di migliorare gli esiti formativi su cui si attesta la media dei ragazzi in uscita dal biennio della scuola superiore.

Infatti, se la tendenza ad iscrivere alla scuola superiore la quasi totalità dei ragazzi (il 98%) che escono dalla scuola media, segnala che è ormai entrata nel senso comune la consapevolezza di tale necessità, l’alto grado di dispersione scolastica e di insuccessi, collocati soprattutto nei primi due anni di scuola superiore, segnalano che il modello di scuola è inadeguato e va ripensato in funzione dell’obiettivo che si pone.

Tale difficile realtà porta qualcuno a formulare la proposta di affidare a strutture formative diverse dalla scuola il compito di sostenere gli alunni in difficoltà, attribuendo loro addirittura gli obiettivi formativi che sono della scuola, come si ricava dalla formulazione dell’art. 68 del DDL finanziaria 2007, che va cambiato. Il rischio cui si va incontro con questa prospettiva è, ancora una volta, quellodella separazione dei percorsi, con esiti ghettizzanti per le fasce di studenti più deboli e una sostanziale conservazione del modello di scuola. Non è formale, a questo proposito, il richiamo alla coerenza con il programma elettorale dell’Unione!

E’ la scuola dunque che si deve assumere in pieno il compito di accogliere tutti rispondendo ai loro bisogni formativi. Per questo il nuovo biennio di scuola superiore, che deve affrontare la sfida dell’innalzamento dell’obbligo di istruzione, rappresenta per i docenti una sfida professionale di livello più alto, che obbliga a ripensare il rapporto insegnamento/apprendimento, le strutture disciplinari, i mezzi e l’organizzazione didattica per rifondare una scuola con una funzione fortemente formativa ed orientativa.

Esso non deve, naturalmente, abbassare il livello dei suoi obiettivi formativi in uscita per adeguarsi ad uno standard medio più basso, ma deve mettere al centro del suo operare la formazione dell’uomo e del cittadino con le sue diverse intelligenze, i suoi diversi stili cognitivi e di apprendimento.

Senza questo salto di qualità, non vi è vera svolta culturale e quindi cambiamento positivo.

Posti di fronte ad una sfida culturale e professionale di alto livello per la nostra scuola, abbiamo voluto approfondire il tema di un possibile ed auspicabile biennio unitario in alcuni incontri con docenti che da anni sperimentano modelli di scuola innovativi e condividono l’esigenza di una scommessa di qualità per la scuola italiana e per il Paese.

Il documento che alleghiamo è stato approvato dalla Segreteria della FLC Cgil e contiene le linee di indirizzo per un nuovo biennio unitario che risponde all’esigenza di innalzamento dell’obbligo scolastico ai 16 anni.

Nei prossimi giorni il nostro sito ospiterà una apposita rubrica dedicata al tema dell’obbligo scolastico in cui troveranno spazio altri contributi: dalla scuola, dal mondo della cultura e dall’associazionismo. Pensiamo che, come 40 anni fa accadde con la scuola media unica e obbligatoria, questo passaggio meriti un’attenzione e uno spazio forte di dibattito, a partire da quanto emergerà su questo tema nella scuola e fra i docenti.

SCARICA IL DOCUMENTO DELLA SEGRETERIA NAZIONALE FLC CGIL

Roma, 31 ottobre 2006