Scuola non statale. Raggiunta l’intesa per il rinnovo del contratto 2006/2009 della scuola francese in Italia.
Nella giornata del 19 giugno è stata sottoscritta l’intesa che interessa tutto il personale assunto in loco dallo Chateaubriand di Roma e dal A. Dumas di Napoli. Migliorati i diritti, le progressioni di carriera e il salario di anzianità. Rinviata a dopo la pausa estiva la consultazione del personale per la definitiva approvazione dell’ipotesi di accordo.
Trattativa lunga, articolata e difficile quella appena conclusa con la scuola francese di Roma e Napoli non per via del trattamento economico, che in base alle direttive dell’AEFE segue l’andamento delle retribuzioni del personale del Ministero degli Affari Esteri, quanto per la definizione della parte normativa.
Per cogliere appieno il valore di questo negoziato è opportuno fare in premessa alcune precisazioni. Lo Chateaubriand e l'A. Dumas sono le due scuole statali francesi presenti in Italia che, pur godendo di un’autonomia propria, dipendono direttamente dall’AEFE ossia dall’agenzia interministeriale francese (Ministero dell’Educazione, Ministero degli Esteri e Ministero dell'Economia) che ha il compito di dirigere, vigilare e coordinare le scuole statali francesi nel mondo.
Le due scuole in questione operano in Italia, per effetto di accordi bilaterali italo/francesi, e, pertanto, rilasciano titoli di studio riconosciuti dai due paesi.
Il personale che vi opera è in parte assunto in loco a seguito di una selezione pubblica,in parte è personale statale inviato direttamente dalla Francia. Il primo è sottoposto, in termini contrattuali, alla legislazione locale di riferimento, mentre il secondo ha il trattamento economico e giuridico previsto per il personale docente francese in servizio all’estero.
Proprio per queste sue caratteristiche peculiari l’allora CGIL scuola, in accordo con i sindacati francesi, ha dato vita qualche anno fa vita, qualche anno fa, ad una insistente azione sindacale che sfociò nella firma del primo contratto collettivo interaziendale 2002-2005 per tutto il personale assunto in Italia definendo, così, in maniera incontrovertibile l’orizzonte dei loro diritti e dei loro doveri.
Prima di allora le condizioni di lavoro degli assunti in loco erano sottoposte a disciplina “regolamentativa” ovvero a trattamenti derivanti da atti unilaterali dell’amministrazione scolastica e/o addirittura dell’Ambasciata che, nascondendosi dietro l’extraterritorialità, hanno per anni osteggiato la presenza del sindacato. I successi ottenuti in giudizio e un’intensa azione “diplomatica” convinse le autorità francesi ad avviare un confronto costruttivo con il sindacato, in particolare con la CGIL, e alla stipula, come ricordato, del primo contratto di lavoro.
Nella tornata di rinnovo appena conclusa con la sigla dell’ipotesi di accordo è proseguita l’operazione di assestamento del contratto e della contrattazione. Certo non sono mancati i tentativi di un ritorno indietro, tutti rinviati al mittente. La compattezza del personale, il pieno accordo con i sindacati francesi e la caparbia azione della FLC Cgil hanno consentito non solo la conferma della negoziazione ma la rimozione di quelle residuali “remore” da parte dell’Amministrazione di riferimento.
Nel merito l’accordo 2006-2009 , che ha validità quadriennale per la parte normativa, ridefinisce per il personale docente e ata una progressione di carriera orizzontale e verticale sulla base di valutazioni certe e condivise. Viene rivalutato il salario di anzianità e il valore dello scatto. Sono stati migliorati gli istituti della malattia e dell’infortunio, mantenendoli distinti ai fini del comporto. Sono stati resi più cogenti i diritti sindacali. Vengono implementati il pacchetto dei permessi. Come pure viene palettato il ricorso al tempo determinato vincolato a particolari esigenze dentro una percentuale ben definita.
Come già accennato, per la parte economica l’accordo fa esplicito riferimento alle dinamiche previste per il contratto dei Ministeri, con particolare riguardo a quello del Ministero degli affari Esteri, e ai successivi rinnovi.
Insomma ci troviamo di fronte ad un buon accordo destinato ad essere, nell’immediato futuro, il punto di riferimento delle altre scuole francesi presenti in Italia che, a differenza dello Chateaubriand di Roma e l’A. Dumas di Napoli, benché vengano gestite e dirette con soggetti giuridici di altra natura, fanno riferimento alla legislazione scolastica e alla vigilanza da parte dell’autorità francese.
Roma, 22 giugno 2007