Rinnovo CCNL FISM: si va verso lo sciopero
Lo hanno deciso unitariamente le Organizzazioni sindacali con la proclamazione dello stato di agitazione, prevedendo in quest’ambito anche il ricorso all’astensione dal lavoro di tutto il personale. Ora la parola passa alla FISM. Continua il silenzio del Ministro del lavoro.
Sono oltre 40 mila le lavoratrici e i lavoratori che operano nelle istituzioni educative e scolastiche italiane aderenti alla Fism e che attendono il rinnovo del loro CCNL scaduto il 31 dicembre 2009.
Da ben 21 mesi questo personale ha le retribuzioni ferme che ogni giorno che passa perdono sempre più il potere d’acquisto con gravi ripercussioni sulle loro condizioni di vita e di lavoro aggravato ancor di più dalla crisi profonda che il nostro paese sta vivendo.
Da oltre un anno, ovvero già dalla presentazione delle piattaforme, le Organizzazioni sindacali di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e Snals/Confsal hanno incalzato la FISM in maniera reiterata chiedendo l’apertura formale del negoziato per il rinnovo del CCNL 2010/2012 ricevendo solo risposte negative dai suoi vertici motivate dal fatto che lo Stato non garantisce l’esigibilità delle risorse destinate alle scuole dell’infanzia non statali e paritarie.
Giustificazione quanto mai pretestuosa e contestata dalle stesse Organizzazioni sindacali non solo perché questo governo, con voli pindarici, ha ripristinato tale risorse ma soprattutto perché questa criticità non ha in alcun modo influito sul rinnovo degli altri due CCNL di Agidae e Aninsei che disciplinano il rapporto di lavoro del personale delle scuole paritarie religiose e laiche di ogni ordine e grado comprese quelle dell’infanzia.
Nei mesi passati i sindacati hanno chiesto invano allo stesso Ministero del Lavoro, per quanto di sua competenza, di intervenire per sbloccare questa situazione di empasse determinata dalla FISM. Ma forse il Ministro Sacconi era stanco o forse troppo occupato ad elaborare il modo di aggirare l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori per occuparsi delle questioni economiche e retributive delle lavoratrici e dei lavoratori in forza nelle scuole e nelle istituzioni educative aderenti alla FISM, tant’è che non si è degnato nemmeno di rispondere alla nostra richiesta.
Da tutto questo la decisione assunta unitariamente dai sindacati – FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS/ConfSAL – di proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale in servizio nelle scuole e nelle istituzioni educative aderenti alla FISM.
Se nei prossimi giorni non dovessero esserci da parte dell’Associazione datoriale segnali positivi sarà inevitabile il ricorso da parte delle OO.SS. firmatarie del contratto il ricorso, nell’ambito dello stato d agitazione, alla proclamazione dello sciopero generale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.
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Roma, 22 settembre 2011
Al Dott. Luigi Morgano
Segretario Nazionale FISM
Al Dott. Martino Massoli
Capo delegazione di Contratto FISM
All’On. Maurizio Sacconi
Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale
All’On. Mariastella Gelmini
Ministro dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca
Al Prof. Giovanni Pitruzzella
Presidente della Commissione di Garanzia
per l’attuazione della legge sullo sciopero
nei servizi pubblici essenziali
Oggetto: Proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale in forza nelle scuole dell’infanzia, negli asili nido e nelle strutture educative aderenti alla FISM (Federazione Italiana Scuole Materne)
Le scriventi Organizzazioni Sindacali - FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS ConfSAL - firmatarie con la FISM del CCNL 2006/2009, a seguito del mancato rinnovo del CCNL relativo al triennio 2010/2012, nonostante sia stata presentata, ai sensi dell’art. 18 del CCNL in vigore, la relativa piattaforma rivendicativa, si vedono costrette a proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale docente, educativo e A.T.A. in forza nelle scuole dell’infanzia, negli asili nido e nelle istituzioni educative aderenti alla FISM. A tutt’oggi, nonostante le reiterate richieste avanzate unitariamente dalle OO.SS. di apertura formale del tavolo negoziale, la FISM si ostina a rinviare sine die l’apertura formale del negoziato per il rinnovo del CCNL 2010/2012, adducendo di volta in volta pretestuose e strumentali motivazioni dettate da logiche estranee ad una normale dialettica sindacale che si riverberano negativamente sulle condizioni economiche e normative del personale che in particolare vede il potere d’acquisto delle proprie retribuzioni drasticamente ridotto perché fermo al 31 dicembre 2009. istituzioni interessate ivi compresi il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca e lo stesso Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale per gli interventi di loro competenza.