Scuola primaria: formazione di inglese per i docenti
Ha preso avvio l’informativa sui percorsi previsti ai sensi della Legge Finanziaria 2005
Certamente si ricorderà che la legge finanziaria per il 2005 (art. 1, comma 128) ha stabilito la formazione obbligatoria in lingua inglese per docenti della scuola primaria sprovvisti di specifiche competenze. L’obiettivo era quello di giungere al superamento della presenza degli insegnanti specialisti di inglese, formando nel biennio 2005/2006 14.200 docenti generalisti in grado di impartire anche l’insegnamento di inglese insieme a quello delle altre discipline.
L’Amministrazione scolastica aveva cercato di avviare da subito questa formazione, dapprima attraverso i già da tempo programmati progetti pilota sulle competenze linguistico-comunicative di tale lingua e successivamente attraverso le attività da contemplarsi nella Direttiva sulla formazione.
Flc Cgil insieme alle altre organizzazioni sindacali aveva obiettato rivendicando:
- che per la formazione prevista dalla Finanziaria si reperissero risorse specifiche
- che la formazione contemplasse anche una parte di didattica (esclusa invece dai progetti-pilota)
- che a stabilire le regole e le modalità di impiego del personale formato dovesse essere il tavolo contrattuale.
Il 13 luglio ha preso avvio presso il Ministero l’informativa sulla formazione pluriennale che a partire dal prossimo anno scolastico potrà interessare circa 11 mila docenti.
Sono state reperite risorse ad hoc, quantificate in 28 milioni di euro attinti dalle risorse per l’attuazione della legge 53; il 10% di tale somma sarà gestita a livello nazionale e il restante 90% sarà suddiviso fra gli uffici scolastici regionali che dovranno organizzare percorsi di formazione coerenti con i bisogni territoriali. Tali corsi tuttavia avranno a riferimento un protocollo predisposto dal Comitato scientifico coordinato da Indire, il quale, composto da esponenti dell’Amministrazione, delle Università, delle associazioni professionali e disciplinari, è stato arricchito all’uopo dalla presenza di glottodidatti. Queste le linee-guida del protocollo:
- accertamento iniziale delle competenze possedute dai corsisti tramite test di ingresso
- gli aspetti linguistici e comunicativi percorsi di durata variabile dalle 50/80 alle 380 ore a seconda dei livelli di competenza
- per la parte didattica 40 ore per tutti, da aggiungersi a quelle del punto precedente
- formazione in presenza; solo il 10% della formazione potrebbe prevedere moduli on –line (piattaforma Indire, Rai Educational)
- valutazione finale con prove oggettive e certificazione delle competenze.
L’Amministrazione sta verificando la fattibilità del piano che presenterà e discuterà con i dirigenti degli USR in una conferenza di servizio lunedì 18 luglio, dopo la quale potrà avviarsi la pianificazione territoriale degli interventi di formazione.
Nel corso dell’incontro la stessa amministrazione ha ammesso di non essere ancora in possesso degli esiti del monitoraggio di sistema avviato nella scorsa primavera per conoscere quanti sono i docenti in servizio sprovvisti, in tutto o in parte, di competenze per l’insegnamento dell’inglese; ha ribadito l’intenzione di favorire la volontarietà della partecipazione, considerando l’obbligo previsto dalla legge finanziaria preminentemente come un obbligo per l’amministrazione stessa ad avviare percorsi di formazione; ha concordato con le organizzazioni sindacali presenti che non vi può essere alcun automatismo tra conclusione della formazione e l’impiego dei docenti per l’insegnamento nelle classi.
Ricordiamo infatti che il comma 1 dell’articolo 10 del CCNL 2002-2005 prevede che i criteri e le modalità per la riconversione del personale, anche a seguito di specifici percorsi formativi, devono essere definiti in sede di contrattazione integrativa nazionale. Grande attenzione va dunque prestata su questo punto anche nei tavoli di contrattazione regionale sulla formazione.
In sede di informativa abbiamo apprezzato la nuova cautela con cui l’Amministrazione sta affrontando la partita e abbiamo sottolineato la necessità di indirizzo unitario e di criteri validi su tutto il territorio nazionale, pur nel rispetto e nella considerazione delle peculiarità territoriali, sottolineando la necessità di un confronto trasparente ed assiduo e di una conoscenza più puntuale della situazione reale da mettere in correlazione con le risorse che sono state individuate.
L’informativa continuerà in un prossimo incontro da tenersi negli ultimi giorni di luglio.
Roma, 15 luglio 2005