Nonno, cos'è il sindacato? Il nuovo libro di Edizioni Conoscenza

Home » Scuola » Scuola, pronti allo sciopero

Scuola, pronti allo sciopero

Pubblichiamo l'intervista di Enrico Panini apparsa sul quotidiano "Il Mattino" di lunedì 8 ottobre 2001

08/10/2001
Decrease text size Increase  text size

Pubblichiamo l'intervista di Enrico Panini apparsa sul quotidiano "Il Mattino" di lunedì 8 ottobre 2001

Roma, 8 ottobre 2001

La Cgil-scuola annuncia battaglia in vista dell’incontro con la Moratti
Scuola, pronti allo sciopero
«È una Finanziaria inaccettabile per i docenti»

ELENA ROMANAZZI

«VOGLIAMO un impegno immediato da parte del ministro Moratti. Senza le modifiche richieste, noi siamo favorevoli allo sciopero di questa categoria nel più breve tempo possibile». Cgil, Cisl, Uil e Snals hanno espresso un giudizio negativo su questa Finanziaria. Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil scuola è pronto allo scontro: «In presenza di risposte insufficienti, o di rinvii, si andrà ad una iniziativa di lotta unitaria.
Panini quali sono i punti che vanno modificati?
«Le risorse contrattuali. Sia per quanto riguarda la copertura dell’inflazione programmata, sia l’obiettivo, che noi riproponiamo a questo governo, che è quello della definizione di risorse per i salari europei da raggiungere con il contratto 2002-2005».
Le risorse sembra che alla fine verranno reperite attraverso la riorganizzazione dell’organico. Che cosa ne pensa la Cgil scuola?
«I tagli così come sono stati proposti non sono accettabili. Occorrono risorse fresche da investire dentro questo comparto. Questi tagli sono interventi unilaterali rispetto a norme di carattere contrattuale».
Per esempio?
«Nell’articolo 13 della Finanziaria si stabiliscono diverse regole. Se dovesse essere approvata senza alcuna modifica, d’ora in poi gli organici anziché essere calcolati sul numero degli alunni e delle classi verranno calcolati solo sul numero degli alunni. Il risultato è che le scuole situate in zone territorialmente disagiate saranno penalizzate».
Per quale ragione?
«In montagna, ad esempio, si garantisce il funzionamento di una classe anche se ha un numero di bambini ridotto. Con le nuove norme e i tagli di organico che ne conseguono aumenteranno le difficoltà».
Dal punto di vista contrattuale cosa cambia per i docenti con questa Finanziaria
«L’orario oltre le 18 ore è disciplinato dal contratto, sulla base di una volontarietà di accettazione da parte dell’insegnante. Ora si vuole introdurre lo straordinario obbligatorio. Le 24 ore di lavoro, considerato il limite massimo, può essere anche superato, e questo viene determinato dall’amministrazione, dalla scuola stessa e non dal contratto. Nell’articolo 13 c’è un mix di risparmi molto consistenti, intervento unilaterale sulle condizioni contrattuali».
Il risparmio a quanto ammonta?
«Il dato certo lo si può ricavare solo dopo aver letto la relazione tecnica che a noi sindacati ancora non è stata fornita. Ma per quanto concerne gli straordinari, le cattedre attualmente con un orario inferiore alle 18 ore sono il 30 per cento del totale. C’è poi il nodo delle supplenze che così come è scritto è devastante».
Cosa succede in caso di assenza di un insegnante?
«Nella Finanziaria si è deciso che un docente che resta assente per 30 giorni non viene sostituito. In sostanza una classe, gli studenti, vengono privati di ore di lezione dal momento che in caso di malattia o di assenze prolungate a sostituire i titolari di cattedra saranno altri docenti di altre materie. Se si ammala l’insegnante di matematica, verrà sostituita magari da quello di italiano. Questa è una manovra pesante non solo per i docenti ma anche per i genitori».

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

SFOGLIALO IN ANTEPRIMA!