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Assemblea sindacale del personale statale docente e ata in servizio nell'Istituto Comprensivo di Asmara.

Il personale approva all'unanimità un documento sui provvedimenti del governo.

29/10/2008
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ASMARA 2 OTTOBRE 2008 - ASSEMBLEA SINDACALE ISTITUTO COMPRENSIVO

L'assemblea dei lavoratori dell'Istituto Italiano Statale Comprensivo di Asmara, riunita in data
2 ottobre 2008, a seguito della discussione sul Decreto Legge 112 ed i recenti provvedimenti legislativi in materia scolastica, conviene su quanto segue:

1. E' grave che per una riforma della scuola, che si configura come una riforma di carattere generale, si continui ad utilizzare lo strumento del Decreto Legge, sottraendo la materia all'ampia discussione che dovrebbe caratterizzare una democrazia.

2. Non si può accettare il perdurare di una politica di tagli in un settore fondamentale per il futuro del Paese, quale quello della formazione.
Viste le esperienze di insegnamento fin qui acquisite, consideriamo che l'aumento del numero di alunni per classe, l'introduzione del maestro unico e la diminuzione del tempo-scuola vadano a ledere il principio del diritto allo studio e a peggiorare la qualità della scuola sul piano educativo. Sarebbe caso mai opportuno un potenziamento delle strutture e un incremento delle risorse umane. Ricordiamo che, dal 1990, la spesa per l'istruzione nel nostro Paese ha subito una notevole e graduale contrazione, tanto che si trova significativamente sotto la media OCSE.

3. La decisione di intervenire a partire dalla scuola elementare che, peraltro ,si trova ai primi posti nella graduatoria europea per programmi e didattica, appare dettata esclusivamente da ragioni economiche e non sicuramente da motivazioni pedagogiche. L'introduzione del maestro unico cancella 20 anni di innovazioni pedagogiche in cui la pluralità degli insegnanti corrisponde a un modello didattico adeguato alle trasformazioni sociali (lavoro extradomestico delle donne, integrazione alunni con handicap, immigrazione, dispersione scolastica, pluralità dei saperi da trasmettere).

4. Riteniamo grave e preoccupante la conseguenza di questa "riforma" in termini di riduzione dei posti di lavoro: sono previsti 88.000 docenti in meno, 45.000 ATA e 140.000 mancate assunzioni di precari.

5. Appare inoltre non sostenibile la norma che prevede la riduzione dello stipendio per i primi dieci giorni di assenza per malattia, in quanto lesiva del diritto alla salute e, pur non nascondendoci gli abusi individuali che possono essersi verificati, si ritiene che alla soluzione di tale problema si debba provvedere attraverso un puntuale controllo delle assenze e che non possa essere penalizzato chi ha solo la colpa di essersi ammalato.

Il documento è approvato all'unanimità.

Asmara, 2 ottobre 2008