Contingente estero 2012/2013: un decreto all’insegna dei tagli e dell’incertezza
I ritardi mettono in seria discussione l’avvio dell’anno scolastico nelle scuole italiane e nelle istituzioni scolastiche italiane all’estero.
Se con l’approvazione definitiva del Decreto legge 95/2012 il governo Monti, con la complicità dei ministri del MEF, MIUR e MAE, ha inferto un colpo mortale al sistema della scuola italiana all’estero complessivamente inteso, con la conseguente revisione del contingente annuale per l’anno scolastico 2012/2013 il MAE, nonostante l’opposizione delle organizzazioni sindacali ha dato un ulteriore colpo di grazia alla nostra politica culturale all’estero.
Il decreto sul contingente annuale 2012/2013, dopo la firma dei tre Ministeri, è stato inviato alla Corte dei Conti per la sua registrazione definitiva: il suo iter dovrebbe esaurirsi prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Fa parte integrante del decreto inviato alla Corte dei Conti il verbale relativo all’esito della concertazione che come è noto si è conclusa con un mancato accordo.
Comunque il ritardo del complesso delle operazioni, nonostante che già siano state definite le procedure dei trasferimenti e delle ricollocazioni del personale, sta causando una serie di disagi non solo alle istituzioni scolastiche ma anche a coloro che sono coinvolti nelle relative operazioni mettendo, così, in seria discussione il normale inizio dell’anno scolastico. Cominciano a venire al pettine i primi nodi di quelle scelte irrazionali operate dal MAE che con la ristrutturazione dei posti di contingente hanno poco a che vedere con il risparmio della spesa. Scelte queste denunciate dalla FLC CGIL e dalle altre OO.SS. in tutte le fasi della concertazione.
Quanto accaduto in queste ultime settimane segna, senza ombra di dubbio, il declino della politica culturale contraddittoria inaugurata dal ministro Terzi che anziché salvaguardare l’insieme della scuola italiana all’estero ha cercato invece di ridisegnare un sistema all’insegna di un disimpegno senza precedenti dell’intervento pubblico riducendo drasticamente e in maniera doloroso l’intero servizio. Evidentemente per il capo della Farnesina la scuola italiana all’estero complessivamente intesa non rappresenta l’asse strategico su cui rilanciare il sistema Italia nel mondo.
Alla soppressione di 138 posti di contingente indicata dal decreto sul contingente scolastico annuale, ne seguiranno altre previste per i successivi anni scolastici fino a determinare una perdita di organico a regime pari a 400 unità (-40%) compromettendone seriamente la sopravvivenza del sistema stesso e prefigurandone inevitabili tendenze di privatizzazione e/o di dismissione degli interventi. Altro che spending review!
Ai tagli lineari così determinati si aggiungono poi le scelte dell’Amministrazione che in alcune circostanze risultano essere decisamente irrazionali e illogiche. Si è proceduto, infatti, nel taglio degli interventi con criteri discutibili e soggettivi che vanno in tutt’altra direzione alle ragioni di contenimento della spesa e razionalizzazione delle iniziative. Per non parlare poi del problema serio della gestione delle operazioni soprattutto relative al personale da ricollocare. Mentre sulla scuola di Asmara ancora non si profila una soluzione positiva e concordata della querelle.
Insomma la scuola italiana all’estero inizierà il prossimo anno scolastico non solo a ranghi ridotti ma con un insieme di problematiche che non fanno assolutamente presagire un avvio sereno dell’anno scolastico.
Dentro questo scenario è decisamente incomprensibile il fatto che l’Amministrazione, a poche ore dell’inizio del nuovo anno scolastico, ancora non impartisce alle sedi le relative direttive operative generando così quel clima di ordinaria incertezza che mina sia i diritti oggettivi che soggettivi alla cui violazione la FLC CGIL non rimarrà certamente in silenzio!