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La legge 107/15 fa danno anche all’estero: lezioni ridotte per la mancanza di docenti

Per noi il MIUR e il MAECI devono dare risposta immediata alle proteste delle famiglie e dei collegi dei docenti. Il CCNL deve regolare, anche all’estero, tutte le materie che riguardano il rapporto di lavoro.

15/11/2017
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Fin dal mese di luglio avevamo denunciato il concreto rischio di ritardi nell’inizio delle attività scolastiche all’estero a causa dell’applicazione del dlgs 64/17 (attuativo  della legge 107/15).

Ora, a oltre un mese dalla data di inizio delle lezioni, la maggior parte delle scuole statati italiane all’estero non ha ancora iniziato le lezioni in tutte le materie e in tutte le classi. Gravissima è la situazione delle scuole statali italiane di Parigi, di Addis Abeba e di Asmara che presentano ancora oggi  numerosi posti di insegnamento scoperti.  Altrettanto grave la situazione nelle scuole statali in Spagna dove  i docenti a tempo indeterminato sono stati obbligati a svolgere per tutto l’anno ore eccedenti, in violazione del CCNL.

Neppure la possibilità di stipulare contratti locali a tempo determinato e indeterminato si è dimostrato in grado di assicurare nelle scuole statali italiane all’estero la certezza e la continuità del servizio di istruzione.

Un completo fallimento delle misure contenute nel dlgs 64/17.

Si dimostra così come l’aver deciso per legge e contro il CCNL vigente come “migliorare” il funzionamento dei servizi scolastici all’estero abbia in realtà prodotto l’esatto contrario. L’abolizione delle supplenze, la previsione della stipula di contratti locali, l’obbligo di prestazioni eccedenti per i docenti  in servizio hanno prodotto solo ritardi e  disfunzioni,  oltre che la  violazione dei diritti dei lavoratori e le proteste delle famiglie alle quali non viene garantito il servizio scolastico. In qualche caso, come a Parigi, i genitori lamentano l’utilizzo dei loro contributi (volontari) non per il miglioramento dell’offerta formativa ma per sopperire alla mancanza dei docenti.

La FLC CGIL ha chiesto al MAECI e al MIUR di non abbandonare a se stessi i lavoratori (dirigenti, docenti e personale ATA) delle scuole statali all’estero e di intervenire per ripristinare la certezza dello svolgimento delle lezioni e rispondere alle legittime proteste delle famiglie.

Come FLC CGIL, unitariamente con le altre organizzazioni sindacali, abbiamo già rappresentato all’ARAN la necessità di riportare integralmente nel nuovo CCNL tutte quelle materie (supplenze, mobilità, retribuzione, organizzazione del lavoro, contrattazione integrativa) che sono state ad esso sottratte dallo sconsiderato intervento della legge 107/15 e del decreto delegato 64/17.