MAE e relazioni sindacali: si va verso la rottura
Discutibile la gestione della crisi sulla scuola di Asmara. Le OO.SS. contestano le rigide posizioni del MAE.
Una cosa è certa: le relazioni sindacali con l’attuale delegazione di parte pubblica così come sono impostate da parte dell’Amministrazione non vanno assolutamente bene. Anzi, c’è il fondato rischio che questa volta saltino veramente. Questo è in sintesi il giudizio della FLC CGIL, condiviso anche dalle altre OO.SS., dell’incontro del 27 giugno scorso.
Si tratta di un giudizio pesante che porterà sicuramente tutte le organizzazioni sindacali ad assumere nei prossimi giorni una posizione chiare ed univoca di forte condanna del MAE appunto sul tema delle relazioni sindacali che di fatto stanno precipitando in una pericolosa deriva.
Questa volta al centro del contendere è stata la questione di Asmara e la sua gestione. Come si ricorderà nel precedente incontro avevamo preso atto di una certa disponibilità della delegazione di parte pubblica ad un governo condiviso della crisi, con la presa in considerazione da parte dell’Amministrazione anche delle richieste avanzate dalle lavoratrici e dai lavoratori della scuola di Asmara. Richieste sensate e comunque tutte afferenti una gestione del personale e degli esuberi pilotata che ne contenesse il più possibile gli effetti negativi qualora non ci fosse stato un avanzamento del confronto tra le autorità italiane ed eritree.
Non solo questo stato di avanzamento non c’è stato. L’incontro del 21 giugno tra il nostro ambasciatore e il ministro degli esteri eritrei non ha sortito alcun effetto per via della non competenza da parte di quest’ultimo sui temi della scuola. Rimane, quindi, confermata a tutti gli effetti l’indicazione del MAE di dare seguito alla decisione di non aprire le prime classi dei tre ordini di scuola (primaria, media di I e II grado) con le conseguenze immaginabili e con il problema incombente della scadenza, per tutti, dei permessi di lavoro al 31 dicembre 2012. Situazione questa che rende ancor più complicato e incerto il futuro, non solo della scuola italiana di Asmara, ma dello stesso personale.
E allora perché il MAE ha enfatizzato tale appuntamento? E’ mai possibile che la querelle con le istituzioni eritree, cominciata circa un anno fa, ancora non trovi una sua definizione? E perché il MAE non interviene a più alto livello per dirimere tale contenzioso visti i buchi nell’acqua che ha fatto l’attuale ambasciatore? C’è da sperare che da tale caos non risorga, come per incanto, l’araba fenice della privatizzazione.
La reticenza del MAE, nonostante gli impegni assunti con le organizzazioni sindacali nei precedenti incontri, è a dir poco inquietante! Abbiamo chiesto come OO.SS. un’assunzione di responsabilità da parte del Ministro Terzi che, con un suo autorevole intervento, dipani una matassa che ogni giorno che passa diventa sempre più aggrovigliata.
Nel merito, poi, del cosiddetto tavolo tecnico, il cui confronto doveva appunto svolgersi in occasione dell’incontro del 27 giugno, abbiamo dovuto registrare – come FLC e OO.SS. complessivamente intese - un’inversione di tendenza dell’Amministrazione generica e quindi inaccettabile per qualsiasi confronto che si rispetti. Il capo della delegazione di parte pubblica ha ottusamente, per via di ordini ricevuti dall’alto (sic!), rifiutato di riaprire, per il solo personale di Asmara, i termini per la presentazione delle domande di trasferimento. Non solo! Rispetto alla possibilità di razionalizzare l’assegnazione delle cattedre e la distribuzione temporanea degli insegnamenti anche in altri ambiti disciplinari al fine di evitare gli esuberi, il MAE si è dimostrato indisponibile, per ragioni non meglio identificate, non fornendo, anche in questa circostanza, motivazioni fondate.
Le organizzazioni sindacali hanno a più riprese evidenziato che almeno questi due piccoli interventi, tra l’altro a costo zero, avrebbero favorito il mantenimento di un minimo di ossatura della scuola necessaria per un eventuale rilancio nell’ ipotesi di accordo con il governo eritreo.
Fatto sta che questa situazione tragico/comica ha messo in evidenza l’assoluta incapacità da parte dell’Amministrazione nel gestire la situazione di emergenza di Asmara e di essere un interlocutore credibile con le parti sociali. A dimostrazione di quanto appena espresso, oltre al vicenda di Asmara, ci sono anche gli altri temi di carattere generale e particolare posti all’ordine del giorno delle relazioni sindacali. Sulla spending review nonostante gli impegni ancora non ci sono state fornite né informazioni né spiegazioni. Rimangono ancora nell’alveo del generico le questioni relative alle supplenze e alla gestione delle domande da parte di alcune sedi nonostante le richieste reiterate di chiarimenti sui carichi di lavoro per le segreterie. Mentre stiamo ancora sull’assurdo rispetto ai criteri su come impostare e attribuire le nuove nomine.
Domani 28 giugno le organizzazioni sindacali si riuniranno per adottare iniziative di merito sul ripristino di relazioni sindacali corrette e sulla richiesta di avere come di interlocutori di parte pubblica una delegazione in grado di adempiere il proprio compito e funzione con mandato pieno. Relazioni sindacali di carattere diverso non ci interessano. Il Ministro Terzi deve capire fino in fondo che per le OO.SS. questa situazione è intollerabile e deve assumersi le responsabilità che per legge e contratto gli competono.