Scuole e corsi italiani all’estero: primo incontro sul MOF 2019/20
La FLC CGIL chiede di passare dall’intesa al contratto integrativo. Denunciate le difficoltà di avvio anno scolastico legate ai ritardi della procedura di selezione.
Il 4 novembre 2019 si è svolto alla Farnesina l’incontro di trattativa relativa al MOF 2019/20 per le Scuole ed i corsi italiani all’estero.
L’amministrazione era rappresentata dal MAECI e dal MIUR.
La FLC CGIL ha preliminarmente sottolineato di voler discutere un vero e proprio contratto integrativo e non più un’intesa come negli anni precedenti, perché i criteri di definizione del salario accessorio e la loro attribuzione alle scuole ed ai corsi sono, secondo quanto previsto dal CCNL, materia di contrattazione e non di confronto. A questo proposito, per valorizzare quanto definito anche dall’intesa del 18 gennaio 2019, la FLC CGIL ritiene che quei punti debbano rientrare nel contratto integrativo.
L’amministrazione, favorevole alla stipula di un contratto integrativo, ha raccolto con interesse le osservazioni delle delegazioni sindacali che utilizzerà per sottoporre alle organizzazioni sindacali una prima bozza di proposta di contratto. Il tavolo è stato aggiornato al 20 novembre per un’analisi del resoconto del MOF 2018/19 e per la discussione del testo del contratto integrativo.
Il passaggio da un’intesa ad un contratto integrativo è il dovuto riconoscimento del lavoro sindacale e soprattutto dell’importanza di procedure condivise per la gestione dei fondi destinati alla realizzazione del diritto allo studio anche nelle scuole e nei corsi all’estero: da impegno politico si passa ad uno strumento maggiormente vincolante per l’amministrazione.
Inoltre la FLC CGIL ha ribadito la necessità che il MOF venga destinato alle scuole ed ai corsi
superando ogni vincolo di destinazione nell’ottica di valorizzare la piena autonomia dei collegi docenti e delle RSU per la definizione delle attività progettuali da realizzare con quei fondi.
La trattativa si è aperta anche sulla necessità di definire, attraverso lo strumento del contratto, modalità più chiare e condivise sull’utilizzo del Fondo d’Istituto da allargare a tutti gli istituti contrattuali già applicati in Italia. È infatti necessario superare vincoli amministrativi che oggi limitano il funzionamento delle scuole (p.s. pagamento tutor dei docenti in anno di prova e pagamento della parte variabile del DSGA)
A margine dell’incontro la FLC CGIL ha denunciato le difficoltà che stanno affrontando scuole e corsi all’estero a causa del ritardo nell’espletamento delle procedure di selezione e destinazione del personale all’estero. Ad oggi la situazione resta critica soprattutto per il personale docente: se per gli ATA hanno già raggiunto la sede di servizio 4 (2 assistenti amministrativi e 2 DSGA) su 5 e se per i dirigenti sono attesi a giorni in servizio 9 DS su 12, nessun docente ha ancora preso servizio nelle sedi estere di destinazione. È evidente la difficoltà che stanno affrontando i docenti ed il personale ATA dove l’attività didattica è già partita ed è altrettanto evidente il fallimento della procedura di selezione definita dal D.lgs 64/2017. La FLC CGIL ha ribadito, infine, che il prossimo rinnovo contrattuale dovrà tenere conto di questi esiti disastrosi e riportare la materia nelle competenze del CCNL.