Scuole italiane all’estero: esito delle assemblee di inizio anno
Inviato al MAECI un elenco dettagliato dei principali punti di criticità. La FLC CGIL richiede un confronto per una soluzione condivisa.
La FLC CGIL ha tenuto nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2020 assemblee in molte sedi e nazioni dove sono attivi scuole, corsi e lettorati con personale scolastico italiano in servizio.
Le assemblee - svoltesi tutte in modalità a distanza - sono servite per un dialogo diretto con i lavoratori sulle condizioni di inizio anno scolastico e su tutte le difficoltà che stanno affrontando, principalmente a causa della pandemia, che ha modificato pesantemente la gestione di tutte le attività scolastiche.
In primo luogo sono stati evidenziati i problemi della sicurezza e del tracciamento dei contagi, che all’estero, per le normative locali, non sono così trasparenti come in Italia.
Sono emersi poi i temi della quarantena (che il MAECI si ostina a ricomprendere nei 60 gg dell’art.183 del DPR 18/67), del rientro in Italia e della gestione amministrativa dei lavoratori.
Il dossier raccolto, che vi proponiamo di seguito, è stato inviato al MAECI con la richiesta da parte della FLC CGIL di un incontro di confronto puntuale su tutti gli argomenti presentati.
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Nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2020, la FLC CGIL ha tenuto assemblee con il personale italiano all’estero in diverse sedi e nazioni per discutere dei principali problemi dell’avvio dell’anno scolastico, con particolare riguardo per la sicurezza e la gestione amministrativo-giuridica del personale.
Sono emersi i seguenti punti che si sottopongono all’attenzione dell’Ufficio V - Sistema della formazione italiana nel mondo, della Direzione Generale per la promozione del sistema Paese del MAECI, e che per comodità si riassumono per argomenti.
Tema sicurezza
- Sono necessari maggiori raccordi fra i consolati, le amministrazioni locali e il personale scolastico: non sempre le indicazioni locali sono facilmente reperibili, non sempre i docenti le ricevono direttamente dalle istituzioni scolastiche locali dove lavorano.
- Occorre attivare modalità di comunicazione più trasparenti, rapide e dirette per avvisare i docenti (soprattutto quelli dei corsi) della presenza di casi positivi al Covid: spesso manca del tutto un sistema di tracciamento, mancano anche delle indicazioni specifiche che, pur nel rispetto della privacy, permettano al docente di venire a conoscenza dell’eventuale positività degli alunni dei corsi.
Tema giuridico / normativo
- Gestione del periodo di quarantena / isolamento fiduciario (personale non positivo): il MAECI continua a considerare questo periodo all’interno dei 60 gg. previsti dall’art.183 del DPR 18/1967, nonostante le recenti disposizioni di legge (in ultimo il DM della Funzione Pubblica del 19 ottobre 2020, che recepisce la L. 126/2020) lo escludano dal periodo di comporto. Alla lunga, considerata la situazione pandemica ed il rischio di contagio a cui sono sottoposti i docenti in molti Paesi dove lavorano, c’è la possibilità di essere restituiti ai ruoli metropolitani. Per questo è opportuno attivare - in ottemperanza con le norme italiane - attività di didattica a distanza (diverso il caso se si è positivi al Covid) che permettano al personale in servizio all’estero di essere considerato in servizio e non in malattia. Al pari del restante personale consolare diplomatico, è necessario estendere l’esclusione dai periodi di quarantena al personale scolastico che rientra in Italia.
- Difficoltà nella fruizione delle ferie in Italia per il perdurare di situazioni di sorveglianza attiva (sia in Italia come da dpcm 3 novembre 2020, allegato 21; sia all’estero dove prevista): si ripresenta la difficoltà della scorsa Pasqua e di quest’estate per il personale di rientrare in Italia, godere delle ferie e poi ritornare in servizio all’estero. I periodi di quarantena dove previsti potrebbero azzerare i giorni di ferie [persistono ancora situazioni di ferie pregresse non fruite a causa dell’interpretazione restrittiva del periodo di sorveglianza sanitaria].
Gestione amministrativa
- Gestione dei documenti per contributi abitazione etc: la situazione di emergenza ha richiesto una riorganizzazione anche degli uffici consolari, che opportunamente stanno lavorando con riduzione di orari di apertura al pubblico. Pertanto in molte circoscrizioni consolari è venuto meno il rapporto di assistenza diretta: per questi motivi ci sono giunte segnalazioni di difficoltà nel caricare i documenti nel cassetto virtuale a disposizione del personale all’estero. E’ importante che il Maeci intervenga o per migliorare il sistema o per prevedere delle proroghe. Diversamente il MAECI dovrebbe ripristinare la possibilità per il personale scolastico di accedere al portale direttamente dal proprio computer, almeno fino alla fine dell'emergenza sanitaria.
- Cessazione e riassunzione a distanza. Per i motivi sopra citati è opportuno prevedere che anche la cessazione e la riassunzione del personale possa avvenire con modalità remota a distanza.
- Adeguamento del sistema di trasmissione dei contributi: allineamento con l’INPS. Registriamo purtroppo che continuano ad esserci dei disallineamenti fra l’attestato del versamento dei contributi ai fini pensionistici da parte del MAECI e la posizione contributiva certificata dall’INPS a ciascun singolo lavoratore. Stante il diritto del lavoratore di poter verificare in ogni momento la sua posizione pensionistica, è necessario che il MAECI operi in sinergia con l’INPS per il superamento di questo disguido che comporta la ripetuta lavorazione di una singola pratica, e da parte del MAECI, a cui viene richiesta la certificazione di contributi, e da parte delle Scuole.
- Adeguamento dei coefficienti di sede e dei coefficienti di disagio. La crisi sanitaria si sta legando ad una crisi economica che richiede la revisione dei coefficienti di sede e di disagio.