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Sullo sblocco delle nomine dall’Italia alla fine il MAE partorì il topolino

Firmata l'intesa su MOF e funzioni strumentali. In dirittura d’arrivo le graduatorie definitive docenti e Ata?

12/11/2013
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Sicuramente l’incontro di venerdì 8 novembre 2013 tra il Ministero degli Esteri e le OO.SS. sindacali ha messo a nudo quello che si temeva da un pezzo: la pressoché impraticabilità immediata del comma 2) dell’art. 9 del D.L. 101/2013, convertito con legge 125 del 30 ottobre 2013 almeno per l’anno scolastico 2013/2014.

Questa nostra opinione è suffragata da due ragioni ben precise:

  1. secondo il MAE per ragioni di bilancio  (sic!) i posti ritenuti strategicamente rilevanti e quindi da coprire nel corso di quest’anno scolastico si possono contare sulle dita delle due mani, di cui circa la metà riguarda i dirigenti scolastici; per noi invece il numero dei posti vacanti risulta essere largamente più consistente (circa 149).
  2. le riformulazioni delle graduatorie permanenti del personale docente e Ata ancora non sono state ancora completate e forse usciranno dopo il 30 novembre e  i tempi di effettiva disponibilità  potrebbero essere procrastinati ulteriormente per vederne la loro applicazione anche per quei pochi posti considerati vacanti per quest’anno scolastico.

Il che a significare che nonostante i “grandi annunci” di autorevoli vertici del Ministero ci si limiterà nella migliore delle ipotesi a partorire il famigerato topolino facendo di fatto rimanere ancora disponibili un numero rilevante di posti. 

Il MAE infatti ha annunciato che unitamente ai Ministeri dell'Istruzione e delle Finanze sta elaborando un decreto interministeriale sull'attuazione appunto dell'articolo 9 della legge, quello che sdogana la possibilità di nominare personale dall'Italia e che la logica del decreto è quella di un intervento chirurgico per via delle scarse (sostiene il MAE) risorse economiche a disposizione e che solo successivamente verranno coinvolte le OO.SS.

Un’impostazione certo non condivisa dalle Organizzazioni sindacali che hanno contestato nel metodo e nel merito questo orientamento dell’Amministrazione che su tale materia che attiene il contingente dovrebbe invece procedere, ai sensi di quanto dispone il CCNL, all’informazione preventiva e alla concertazione per individuare quantità e criteri. Da qui la richiesta della FLC CGIL e delle altre sigle sindacali di conoscere preventivamente i contenuti del decreto quando e' ancora in fase di elaborazione e individuare nella concertazione la quantità, i criteri tenendo bene a mente le reali necessità delle sedi per il loro efficace funzionamento partendo appunto dalle loro esigenze.

Secondo noi la legge va applicata da subito nel suo spirito originario che poi è quello di rappresentare un momento di ancoraggio per evitare che il sistema possa collassare. Ricondurre il tutto a qualche intervento simbolico e di facciata non solo entrerebbe in contraddizione con la legge ma condizionerebbe in maniera negativa il futuro di alcune prestigiose istituzioni comunemente considerate strategiche per la sopravvivenza del sistema.

Sotto questo punto di vista va apprezzata la posizione assunta dal MIUR – finalmente presente al confronto sindacale – che con il suo intervento ha cercato  di riportare il tema delle scuole italiane all'estero nel contesto del sistema nazionale di istruzione, aspetto questo che sfugge agli interlocutori del Ministero degli Affari Esteri.  Un argomento che dovrebbe far riflettere non solo il MAE ma anche il MEF: il sistema dei tagli ingiustificati non regge più e le scuole, le istituzioni e iniziative scolastiche per sopravvivere hanno bisogno di un organico adeguato quindi gli interventi di lifting non servono a nessuno anzi innescano paurose contraddizioni.

L’unica nota positiva è che in occasione dell’incontro è stata rinnovata l’intesa sui MOF e funzioni strumentali, dopo aver nuovamente chiarito e sancito in modo definitivo che le risorse previste dal contratto non si possono toccare. L’intesa che nei contenuti è uguale a quella precedente salvo le date verrà inviata a giorni (speriamo) alle sedi tramite il consueto messaggio  con le istruzioni operative.

Tra le varie ed eventuali torna alla ribalta (negativamente) il caso di Istanbul, sul quale la FLC CGIL, unitamente agli altri sindacati, ha preso una posizione netta in difesa dei diritti dei lavoratori e degli utenti dell'Istituto.

Per difendere e rilanciare il sistema delle scuole pubbliche all'estero non basta la chirurgia estetica, ci aspettiamo soluzioni più serie.