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Scuole non statali: l’emendamento del Governo approda in aula Senato

Altro che chiacchiere qui si vuole aggirare la Costituzione!

20/01/2006
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Dopo il parere favorevole dell’ultima ora da parte della commissione bilancio, l’emendamento del Governo sulle scuole non statali (1.10.80) alla decreto legge 250 approda in aula al Senato.

Nella seduta antimeridiana del 19 febbraio u.s. solo per via dell’assenza del numero legale l’emendamento non è stato approvato. Il tutto, quindi, è rinviato alla settimana prossima.

Il dibattito in aula è stato aspro e duro; oltre ai resoconti della seduta lo dimostrano i comunicati stampa pubblicati durante la giornata di ieri.

Davanti alle argomentazioni puntuali sostenute dagli esponenti del centro sinistra sulla illegittimità e incostituzionalità del provvedimento, alcuni esponenti del centro destra hanno saputo replicare solo con strumentali e deliranti affermazioni, tirando in mezzo la questione della scuola islamica.

Si tratta solo di fumo agli occhi per nascondere il vero significato politico dell’emendamento: allargare il più possibile il finanziamento diretto dello Stato alle scuole non statali paritarie estendendo l’istituto della parificazione e favorire le istituzioni scolastiche non paritarie sedi di assolvimento del diritto/dovere per avere in futuro finanziamenti statali, al di fuori delle stesse regole oggi previste dalla legge di parità.

Insomma il Governo vuole a tutti i costi che si affermi in Italia un sistema di istruzione fondato sul mercato.

Tale progetto passa attraverso uno smantellamento della scuola pubblica.

Con l’emendamento il Governo innesca una pericolosa deregulation che, inevitabilmente, porterà il sistema di istruzione ad una feudalizzazione in quanto da più spazio, più vigore e più incentivazione ad iniziative scolastiche ideologizzate, di tendenza e speculative.

Un vero e proprio ipermercato dell’istruzione, per di più finanziato da finanziato dalla Stato! Dove la libertà di insegnamento verrà negata; come pure verranno negati i diritti dei lavoratori, già oggi in parte compromessi da una circolare dello stesso Ministero dell’istruzione.

La posta in gioco è altissima!

Per la FLC Cgil l’istruzione è un bene comune e può essere garantito solo rafforzando il ruolo centrale della scuola pubblica sancito dalla Costituzione.

Contribuisci a far respingere l’emendamento inviando un fax ai Presidenti del Senato e della Camera e alle rispettive presidenze delle commissioni istruzione e bilancio.

Invia un fax a:

Al Presidente del Senato - fax 06/67062022

Alla Presidenza della Commissione Bilancio del Senato - fax 06/6798337

Alla Presidenza della Commissione Istruzione del Senato - fax 06/67063600

Al Presidente della Camera - fax 06/67603522

Alla Presidenza della Commissione Bilancio della Camera - fax 06/67604857

Alla Presidenza della Commissione Istruzione della Camera - fax 06/6790959

Roma, 20 gennaio 2006