Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Scuola » Secondo ciclo: incontro tecnico al Miur

Secondo ciclo: incontro tecnico al Miur

Tempistica ridottissima per l'attuazione dei regolamenti, che è però confermata per l'anno scolastico 2010/2011. Impegni per alcune modifiche, che devono però essere condivise con il Ministero dell'Economia e delle Finanze.

09/01/2010
Decrease text size Increase  text size

Si è svolto il 7 novembre un incontro tra il MIUR e le OO.SS. sui regolamenti riguardanti la scuola secondaria superiore.

L’incontro aveva un carattere tecnico, preparatorio di quello prossimo delle segreterie sindacali col Ministro Gelmini, al momento non ancora rientrata dalle vacanze natalizie, come richiesto dalle stesse.

I rappresentanti del MIUR hanno comunque ribadito l’intenzione di andare avanti con i regolamenti per il secondo ciclo, nonostante i rallentamenti dovuti ai tempi della Conferenza Stato Regioni e alle eccezioni sollevate dal Consiglio di Stato, le quali, a loro volta, hanno determinato un allungamento dei tempi per i pareri delle commissioni parlamentari.

Rispetto al Consiglio di Stato si sa tuttavia che le eccezioni sono state superate, anche se ancora non è disponibile il testo del parere.

Questo, a detta del MIUR, dovrebbe rendere praticabile una attuazione dei regolamenti organica e non a pezzi.

C’è l’impegno del MIUR a richiedere a Tremonti un avvio dell’attuazione solo nelle prime classi.

Per le classi di concorso, dati i tempi che non ne consentono una meditata revisione, si ritiene opportuno il mantenimento di quelle attuali ancora per un anno.

Tempi e procedure

L’ipotesi è che si arrivi all’approvazione dei testi definitivi dei regolamenti in seconda lettura al Consiglio dei Ministri intorno alla fine di gennaio, mentre in questi stessi giorni verrà definita la tempistica relativa all’orientamento (entro dieci giorni le prime indicazioni) e alle iscrizioni, confermando il termine del 27 di febbraio per il primo ciclo, mentre per il secondo ciclo si ipotizza lo slittamento del termine a fine di marzo.

Il MIUR si dice anche sicuro di una perfetta confluenza delle sperimentazioni nei nuovi percorsi e della possibilità di utilizzare il personale soprannumerario per il potenziamento disciplinare così come previsto dall’art 10 del regolamento sui licei (estendendolo eventualmente anche agli istituti tecnici e professionali).

Si prospetta dunque una netta separazione tra il dimensionamento, per il quale le funzioni sono aperte fino al 31 gennaio, la pianificazione dell’offerta formativa da parte delle regioni, e l’attuazione delle nuove misure, i cui contorni saranno espliciti solo dopo. Gli organici della secondaria superiore saranno chiari solo a fine aprile. E’ perciò intenzione del MIUR lo spostamento in avanti della mobilità per la secondaria superiore, con scadenze necessariamente successive all’approvazione definitiva dei regolamenti.

Contenuti

Nel merito dei regolamenti non vi è stata una illustrazione di eventuali cambiamenti, quali quelli prospettati da alcuni organi di stampa, rispetto ai testi scritti che risalgono al giugno 2009.

Sul fronte dei licei il MIUR ha ribadito le questioni aperte sull’opzione scientifico-tecnologica e su quella economico-sociale.

Sul fronte dei tecnici e dei professionali è stato presentato lo stato dell’arte anche rispetto ai rapporti e al ruolo delle regioni. Il 28 gennaio sarà approvato il quadro delle 21 figure di riferimento relative alle qualifiche dei percorsi d’istruzione e formazione professionale di durata triennale (che raccolgono tutte le figure professionali in pieno accordo con art 18 del 226/05) e di 14 figure di riferimento dei percorsi d’istruzione e formazione professionale sperimentali di durata quadriennale.

Ai sensi dell’art 17 della legge 40/07 per il nuovo anno scolastico si pone il problema della sussidiarietà per gli istituti professionali, in mancanza di leggi regionali (in fase transitoria si possono considerare anche atti di giunta). In assenza di atti normativi su tale punto,l’attuale sistema d’istruzione professionale statale continua ad assicurare corsi finalizzati al rilascio delle qualifiche (art 27 comma 7 d.lgs 2236705)

La conferenza Stato Regioni ha approvato, nei giorni scorsi, uno schema di modello relativo alla certificazione dei saperi e delle competenze relative all’assolvimento dell’obbligo d’istruzione previsto dal DM 139/07. Tale modello accompagnato da linee guida presto costituirà il testo di un decreto ministeriale che le scuole dovranno adottare già nel corrente anno scolastico.

È imminente anche l’attuazione dei nuovi Istituti Tecnici Superiori (ITS) in 10 regioni, infatti il 14 gennaio si riunirà il Comitato tecnico per la loro definizione.

Istruzione degli adulti: il regolamento di riorganizzazione dell’istruzione per gli adulti, pur avendo il parere favorevole condizionato all’accoglimento di alcuni emendamenti, da parte della conferenza delle Regioni, manca del parere formale della Conferenza Unificata.
Sarà il ministro che nei prossimi giorni valuterà se passare all’approvazione definitivo di tale regolamento o rinviarlo al prossimo anno.

La posizione della FLC

La FLC ribadendo le proprie posizioni e giudizi di merito sui regolamenti, rafforzati da una tempistica che, per ammissione stessa del MIUR, è tutt’altro che di facile praticabilità e che quindi consiglia almeno il rinvio di un anno, è intervenuta con alcune richieste specifiche:

  • Ricognizione puntuale, come già richiesto, da parte del Miur delle ricadute sulle scuole del primo ciclo dell’attuazione, nell’anno scolastico in corso, del relativo regolamento.

  • La garanzia che si parta dalle prime classi e non dalle seconde e senza che ciò si scarichi sulle altre classi della secondaria superiore con riduzioni dell’orario, né sugli altri gradi di scuola, già tartassati quest’anno, né sul solo personale ATA.

  • La contemporaneità dell’attuazione in tutti e tre gli ordini di scuola: licei, istituti tecnici e istituti professionali.

  • L'attuazione di un biennio iniziale unitario tra tutti gli ordini di scuola, caratterizzato da una consistente area comune e da un modello orario omogeneo.

  • Il pieno rispetto, in tutti gli indirizzi e ordini di scuola nei quali si articola la scuola secondaria superiore, degli assi culturali definiti dal D.M. 139 del 22 agosto 2007, che non risulta abrogato, per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione.

  • Garanzie sul ripristino di alcune discipline, come, ad esempio, Diritto ed Economia e Scienze all’interno dei saperi di base del biennio iniziale obbligatorio.

  • La garanzia che per gli esami di stato siano previsti criteri analoghi (formula e composizione delle commissioni) per tutti gli indirizzi e ordini nei quali si articola la scuola secondaria superiore.

  • L’incremento del numero delle sezioni di liceo musicale, la cui fissazione a 40 non è neppure coerente con il corrispondente numero dei conservatori (78).

  • La definizione della confluenza degli istituti d’arte, per i quali nel passato recente è stata ipotizzata anche quella negli istituti professionali, oltre che nei licei artistici; così come per i licei scientifico-tecnologico, in sospeso tra istituti tecnici e licei scientifici.

  • L’adozione diffusa della didattica laboratoriale che, pur non esaurendosi nei soli laboratori, ne implica almeno il mantenimento degli attuali, se non il loro incremento.

Alcune di queste richieste (ma non tutte!) sono state condivise anche da altre organizzazioni sindacali, anche se la richiesta di rinvio è stata esplicitata solo dalla FLC e dalla Gilda.

Le risposte del MIUR

Il MIUR ha risposto alle osservazioni, ribadendo l’utilità dell’incontro anche al fine di trovare un “nuovo” equilibrio per la seconda lettura da parte del Consiglio dei Ministri. Si è detto convinto di poter gestire la tempistica e ha quindi rifiutato qualsiasi ipotesi di rinvio. Nel merito dell’attivazione sulle sole classi prime ha ribadito che si tratta di una richiesta a Tremonti e non di un impegno che il MIUR può assumersi autonomamente e implicitamente, anche nel caso di una accettazione di questa richiesta, non ha perciò escluso il ricorso ad altre compensazioni per garantire gli obiettivi di taglio degli organici.

Roma, 8 gennaio 2010