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Sentenza Corte di Giustizia europea: la formazione è a tutti gli effetti orario di lavoro. La FLC chiede nuovo incontro al ministero

I contenuti della sentenza aprono ulteriori implicazioni per quanto riguarda l’obbligo formativo in materia di inclusione.

12/11/2021
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La sentenza della Corte di giustizia europea dello scorso 28 ottobre sancisce inequivocabilmente il principio che la formazione professionale obbligatoria è a tutti gli effetti prestazione lavorativa, quindi da considerarsi orario di servizio.

Alla luce di questa ulteriore conferma delle posizioni già espresse, la FLC CGIL ha reiterato la richiesta di incontro al Ministero dell’istruzione, per affrontare la questione della formazione obbligatoria di 25h sull’inclusione scolastica prevista dalle recenti disposizioni normative. Data la complessità della materia, occorre infatti individuare soluzioni che tengano conto di tutte le criticità ad essa connesse. Anche dal punto di vista giudiziario restano aperti diversi fronti. A questo proposito ricordiamo che il TAR ha respinto la richiesta presentata dall'Amministrazione di sospensiva della sentenza di annullamento del D.I. 182/2021 (nuovo modello di PEI) e che nei prossimi giorni è atteso il pronunciamento del TAR sulla richiesta della FLC CGIL di sospensiva del DM 188/2021 e della circolare 27622 del 6 settembre 2021.

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Roma, 12 novembre 2021

Al Direttore Generale per il personale scolastico
Dott. Filippo Serra

Al Direttore Generale per lo studente,
l’integrazione e la partecipazione
Dott. Antimo Ponticiello

Ministero Istruzione

Oggetto: Formazione 25 h su inclusione per il personale scolastico. Richiesta di incontro

Con la nota 27622 del 6 settembre 2021, codesta Amministrazione ha inviato alle scuole le indicazioni operative per la “Formazione in servizio del personale docente ai fini dell’inclusione degli alunni con disabilità ai sensi del comma 961, art. 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178 – DM 188 del 21.6.2021”.

Successivamente, con la nota 32063 del 15 ottobre 2021, prorogava i termini di scadenza per la effettuazione dei corsi, dal 30 novembre 2021 al 30 marzo 2021.

La stessa Amministrazione motivava il differimento con l’annullamento del D.I. 188/2020, e conseguentemente del nuovo modello di PEI, in esecuzione della sentenza n. 9795 del 14 settembre 2021 del TAR Lazio, riconoscendo l’esigenza di formazione strettamente connessa alle competenze richieste dalla recente normativa.

È nota, in quanto ribadita nelle diverse sedi e in tutte le occasioni di interlocuzione con l’Amministrazione, la posizione della FLC CGIL che ritiene, tra l’altro, che l’immotivata imposizione di tempi tanto stringenti per l’effettuazione dei corsi invada il campo di autonomia delle scuole, condizionando la programmazione e progettazione del piano di formazione in capo ai Collegi dei Docenti.

La scrivente O.S. ritiene infatti che, seppur obbligatorie, le attività previste dal DM 188, declinate secondo le indicazioni della nota 27622, debbano in tutti i casi essere deliberate dal Collegio dei Docenti per quanto riguarda modalità, contenuti, procedure di realizzazione.

Risulta invece che questa previsione non sempre sia rispettata e che addirittura alcuni UU.SS.RR., nel fornire indicazioni, trascurino intenzionalmente tale previsione.

La deliberazione del Collegio dei Docenti, per la FLC CGIL, è elemento discriminante per determinare o meno un obbligo per il lavoratore.

Resta inoltre irrisolta la questione della collocazione di queste ore rispetto agli obblighi di servizio del personale docente.

A tal proposito segnaliamo che la sentenza del 28.10.2021 della Corte di Giustizia Europea conferma, qualora occorresse, che qualunque attività, a partire dalla formazione, disposta dal datore di lavoro debba ritenersi a tutti gli effetti “orario di lavoro” e pertanto inserita nelle prestazioni previste o riconosciute economicamente se eccedenti l’orario di servizio.

Ad oggi non ci risulta che l’Amministrazione abbia fornito alcuna indicazione in merito.

Alla luce di quanto sopra, risulta urgente e necessario un incontro di chiarimento rispetto alle problematiche segnalate, allo scopo di permettere alle scuole, in una fase così complessa, di procedere correttamente ed efficacemente, nel rispetto dei diritti di tutte e di tutti.

Per realizzare le finalità di una scuola autenticamente inclusiva, è necessario accrescere le competenze e gli strumenti professionali del personale che si realizzano nel riconoscimento a pieno titolo delle prerogative collegiali e contrattuali.

In attesa di un vostro positivo riscontro, si inviano distinti saluti.

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